Motoraduni

18 DICEMBRE: PER UN GIORNO NELLE VESTI DI BABBO NATALE - MOTOBABBI 2016!

Chi non ha mai desiderato di vestire il ruolo di Babbo Natale, l’uomo più amato dai bambini, proprio magari nel periodo natalizio, quando prepara la sua slitta trainata dalle famosissime
renne, quando prende il volo nei cieli di tutto il mondo per donare i regali che i bambini hanno desiderato e descritto nelle loro letterine? Ebbene io e la Cry abbiamo avuto la fortuna di provare per un giorno cosa voglia dire fare il Babbo Natale, grazie all’evento benefico i “Moto Babbi”, organizzato dal moto club di Bussero e dal Gruppo dei Motociclanti della Martesana, per donare doni e sorrisi ai bambini della comunità ed al reparto pediatrico dell’ospedale di Melzo.
Come Santa Claus anch’io
nei giorni precedenti del grande evento mi sono preoccupato di preparare la slitta e le renne. La “V” fedele compagna di tante avventure si è prestata a trasformarsi nel mezzo più magico del pianeta e per essere all’altezza l’ho agghindata con lucine a led e adesivi e i cavalli che di solito hanno mosso la nostra fedele compagna a due ruote si sono trasformati in renne capaci di dare vita alla “prima frustata” alla slitta che anche se ferma da qualche giorno per le avverse condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato la Pianura padana negli ultimi giorni, hanno saputo subito rendere
onore ai mammiferi che solcano i cieli della notte più magica dell’anno.

Babbo Natale ogni anno con ogni condizione atmosferica porta a termine il suo scopo per rendere felice i fanciulli del Pianeta e come Lui, anch’io sapevo che quel giorno avremmo sfidato le temperature rigide tipiche di questo periodo invernale. E così è stato, perché la mattina del giorno tanto agognato una nebbia fitta con una forte umidità e la temperatura vicino allo zero ha trasformato il paesaggio della pianura in quello nordico fatto di un manto bianco che ha avvolto ogni cosa.
Un piccolo fremito ha scosso il corpo mio e quello della mia fedele elfa Cry, ma una volta indossato l’abito di colore bianco e rosso cinto da un efficace cinturone nero, una sconosciuta forza si è impadronita di me e che è cresciuta una volta salito sulla mia Slitta luminosa. Una volta messa in movimento dalle renne scalpitanti il gelo della mattina si è trasformata nella brezza tipica delle mattine primaverili, il ghiaccio antipatico che era riuscito a inghiottire ogni cosa in una meravigliosa comparsa e la nebbia umida e fitta in un aurea capace di esaltare le scie luminose lasciate dal passaggio della Slitta.
Per un attimo mi sono proprio sentito il Babbo originale per gli sguardi increduli e meravigliati delle prime persone che si addentravano nelle prime ore della mattina nelle strade cittadine, a vedere sfrecciare davanti a loro un mezzo luccicante con a bordo una persona che cingeva con energia un qualcosa simile ad un Babbo Natale. Il ghiaccio che si depositava sul colorato costume faceva pensare che il viaggio sarebbe stato duro e più lungo del previsto, ma grazie all’abbigliamento invernale, al completo termico ma soprattutto al costume mi hanno trasformato in un super eroe capace di divorare la strada che ci separava dalla prima tappa. Il bar Palandry sede
del moto club, ci ha accolto per scaldarci davanti ad una colazione calda dove insieme ai Colleghi ci siamo preparati per compiere un giro nella città per far sentire il nostro calore e il nostro entusiasmo prima di arrivare alla seconda tappa sul sagrato della chiesa nel quale avremmo aspettato i piccoli protagonisti di queste feste per lasciare un piccolo e gustoso ricordo. E’ stato meraviglioso vedere uscire dai grossi portoni della chiesa i piccoli che piano piano ti venivano incontro increduli per prendere il loro dono. Ancora una volta ho assaporato cosa voglia dire essere Babbo Natale. Cercare e frugare dentro il sacco di iuta il pacchetto dorato per poi donarlo ad un bambino che dapprima ti guardava incredulo, per poi vedere in un secondo momento trasformare la propria incredulità in felicità, quel sentimento capace di trasferirsi sulla bocca per formare un sorriso. Solo in quel momento capivo da dove prendeva la forza e la magia per volare e compiere l’impossibile. Il nostro compito però non era ancora finito. 
Ritorniamo sopra la nostra slitta perché tutti insieme ci porteremo nella realtà della cittadina di Melzo dove ci aspettano i bambini ricoverati nel reparto pediatrico dell’ospedale. Il freddo, il gelo e la nebbia non vogliono lasciarci il ruolo di protagonisti, non sanno che anche in queste condizioni i moto babbi non demordono, anzi si prendono con merito i suoni dei clacson, le luci degli abbaglianti delle macchine che incrociamo ed i saluti di grandi e piccini che ci guardano increduli scorrazzare negli stradoni circondati dal nebbione fitto. Anche la mia slitta ha proceduto con fare sicuro ed anche se la velocità è stata ridotta non ha mai dato segni di insicurezza e con fare disinvolto ci ha fatto ritrovare davanti all’entrata principale
dell’ospedale. Sarà perché è domenica e quasi l’ora di pranzo ma l’edificio al nostro arrivo l’abbiamo trovato silenzioso e  vuoto, ma sono state le nostre risate, i nostri “Oh! Oh! Oh!” ad accendere ed illuminare l’atmosfera. 
Ancora una volta mi sembravo inebriato da quella forza che cresceva sempre di più nel vedere i piccoli pazienti felici alla comparsa dei regali che uscivano dai nostri sacchi e sorridere alle nostre battute, semplici gesti ma che però portavano a creare una magia capace di far nascere per quei pochi istanti una piccola aurea di spensieratezza. Siamo usciti dai reparti con i sacchi vuoti, ma con i cuori pieni di gioia per i sorrisi dei bambini e dei loro genitori. Ora era la pancia che doveva essere riempita,
perché come il buon Babbo Natale legato alla buona tavola e alla mattinata densa di impegni, anche noi Moto Babbi nutrivamo la voglia di rifocillarci davanti ad un buon piatto e a buon bicchiere di vino. Avevamo adempito ai nostri compiti, e con rammarico avevamo finito il nostro lavoro, diciamo che il nostro natale era passato, e quindi eravamo pronti per riprendere le energie spese soprattutto viaggiando nelle intemperie del tempo invernale. All’Osteria dei Golosi il piatto principale era il buon umore, le risate e soprattutto i discorsi a gran voce delle avventure che ognuno di noi aveva compiuto. 
La nebbia non ci ha abbandonato nemmeno quando abbiamo raggiunto i mercatini di natale nel piccolo borgo di Corneliano Bertario,
neanche nelle nostra breve vacanza il sole ha rallegrato il nostro passaggio, infatti dopo il lavoro, dopo il riposo, ci siamo regalati un breve soggiorno per il bel lavoro svolto e per salutarci. Davanti ai bracieri ardenti e con le mani occupate chi da il vin brulè, chi da una cioccolata ci siamo salutati dandoci appuntamento all’anno prossimo per un’altra edizione di Moto babbi. 
Il rientro è stato il momento più duro della giornata, dove il freddo si è fatto sentire davvero per la prima volta, forse incominciava a scarseggiare la polvere di stelle che mi aveva donato ogni singolo bambino con la sua risata. Nella stalla, poi, una volta spenta la slitta con le sue lucine un velo di tristezza ha preso il sopravvento
consapevole del fatto che per rivivere un'altra giornata da Babbo Natale avrei dovuto aspettare 365 giorni. Mi è venuto spontaneo accarezzare la mia slitta con le sue renne, che ci a reso protagonisti di un'altra grande avventura, mentre il mio cuore la ringraziava per il bel lavoro svolto. Oltre alla mia slitta, sentivo di ringraziare la mia elfa Cry che insieme a me ha sfidato il gelo e che ha saputo regalare con molta semplicità milioni di sorrisi a tutti i bambini. Un ringraziamento anche al Moto Club di Bussero ed ai Motociclanti della Martesana per l'organizzazione dell'evento. Ma soprattutto voglio ringraziare un piccolo bambino di nome Nicolò che sulla piazza della chiesa si è avvicinato per offrirmi la sua letterina di Natale, grazie infinitamente per avere esaudito il sogno di ogni bambino, quello di essere babbo Natale, anche solo per un giorno, e per aver reso indimenticabile questo giorno. Grazie Nicolò ma anche a tutti i bambini che hanno partecipato a rendere speciali dei semplici motociclisti. Che sia un Natale speciale per tutti, per i vostri bambini e per vostri cari, io intanto spedisco un curriculum al Vero Santa Claus…..non si sa mai!!!

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7 OTTOBRE 2016: TUTTI AL MUGELLO PER LA PETIZIONE "META' PEDAGGIO"!

Era da tempo che seguivamo l’iniziativa promossa dalla rivista Motociclismo, che si è fatta ambasciatrice nella raccolta firme per la petizione con la quale si chiede la riduzione del 50%
del pedaggio autostradale per le moto, petizione da noi molto sentita, non perché siamo frequenti utilizzatori di autostrade, in quanto ogni volta che possiamo cerchiamo di evitarla in tutte le maniere, sia per gustarci maggiormente i panorami e le belle strade secondarie, ma anche per i costi, diventati ormai cari e da mettere in conto nel budget di viaggio tra le voci di spesa più “antipatiche” da dover sostenere; anche per questo motivo ci ritroviamo ad essere praticanti delle strade col casello solo in caso di stretta necessità, quando non possiamo proprio farne a meno per raggiungere la destinazione in breve tempo. Infatti, dal 1° gennaio 1991,
con il decreto interministeriale 2691 del 19/12/1990, in Italia il pedaggio si paga in base agli assi-sagoma ed avendo due assi, un'auto e una moto pagano quindi la stessa cifra. Prima di tale data le due ruote rappresentavano una classe a sé. Altra questione che ha destato in noi indignazione è quella di capacitarci del fatto che in tutta Europa le strade a pedaggio attuano una tariffa ridotta per i veicoli a due ruote, e ci siamo accertati di ciò anche durante il nostro tour estivo "La Croazia dietro la visiera" , quindi il fatto di essere come al solito il Paese che in certe cose arriva dopo tutti gli altri proprio non riusciamo a digerirlo. Ed eccoci allora pronti in sella alla nostra “V”, in un assolato pomeriggio di ottobre,
pronti a seguire il direttore di Motociclismo Federico Aliverti ed a sostenerlo nella grande impresa di andare a consegnare di persona le 30.000 firme raccolte fino ad ora al Vice Ministro dei Trasporti Riccardo Nencini presso un tempio caro a tutti i motociclisti, quello dell’autodromo del Mugello. Ormai certe cose che ci smuovono nel profondo non riusciamo più a seguirle comodamente dal divano di casa, abbiamo capito che per farsi realmente sentire da chi di dovere, o almeno per provare a fare ciò, bisogna darsi una smossa ed agire in prima persona! Il primo ritrovo è quindi al casello di San Zenone Ovest, dove Aliverti ci accoglie con un gesto compiaciuto e soddisfatto e man mano la stessa cosa avviene per le diverse moto che si radunano qui in poco tempo. Il bauletto del tesoro che raccoglie il prezioso bottino costituito dalle migliaia di firme raccolte, è un Givi d’alluminio di tutto rispetto, che spicca nella sua maestosità anche sull’imponente Africa Twin che il direttore doma con fare esperto; questo baule sarà il protagonista della giornata ed Aliverti ci invita a colorarlo tutti con le nostre firme, cosa che non ci facciamo ripetere due volte. Finita la pittoresca operazione, ci mettiamo subito in viaggio, il secondo gruppo di motociclisti infatti si aggregherà a noi al casello di Modena
(Secchia Ovest) tra un paio d’ore. La carovana su due ruote si muove così a velocità da codice, seguendo la moto bardata con l’enorme bandiera di Motociclismo caratterizzata dal triangolo verde e giallo simbolo di questa petizione. Vediamo il bandierone sventolare anche da lontano quando, causa numerosi camion, ci capita di rimanere un po’ indietro rispetto alla testa del serpentone ed è incoraggiante vedere sempre innanzi a noi il capitano di questa avventura indicarci la strada. Destiamo in loro molta curiosità e molto stupore negli automobilisti che sorpassiamo,
le loro espressioni parlano chiaro!
Raccogliamo il secondo gruppo di motociclisti e poco dopo ci ritroviamo a percorrere l’ultimo tratto d’autostrada, quello toscano, alla volta del casello di Barberino del Mugello dove troviamo un grande gruppo di centauri che ci aspetta all’uscita del casello e che ci accolgono entusiasti salutandoci con le mani. Qui il direttore sale su un panettone posto all’angolo di un parcheggio e viene proprio da pensare “Aliverti for president!” quando lo si vede prima di tutto ringraziarci per la nostra presenza, e poi darci indicazioni e
ragguagli su ciò che avremmo fatto di lì a poco, il nostro guru oggi è lui e lo seguiamo in questa grande azione che stiamo per andare a compiere, fieri ed orgogliosi di essere lì anche a nome di tutti quelli che hanno firmato ma che per diversi motivi non hanno potuto presenziare come noi.  
La carovana di moto si appresta a compiere il tragitto che separa Barberino dal circuito del Mugello, a Scarperia, è ¼ d’ora circa di strada durante la quale sentiamo l’adrenalina salire sempre più, ormai siamo in molti ed ogni
Km in meno verso l’autodromo è un passo in più verso il compimento dell’obiettivo che ci siamo prefissi per oggi. 
L’ingresso del circuito ci accoglie imponente, con l’enorme casco caratteristico ed ormai a questa visione i battiti dei nostri cuori impennano, ci siamo! Parcheggiamo tutte le moto una accanto all’altra e solo una volta scesi dalla “V” e posizionatici di fronte allo schieramento ci rendiamo conto di essere davvero una fiumana di gente! Quante potrebbero essere le moto parcheggiate? 300? 350? Siamo tanti, è bello sentire che questo
evento ha smosso così tante persone tutte con lo stesso intento e tutti insieme ci dirigiamo ora verso la sala stampa, pronti per assistere alla conferenza che terrà Federico Aliverti insieme al vice ministro, pronti ad ascoltare cosa quest’ultimo avrà da dire rispetto alla petizione presentata. Nencini prende atto di quanto raccolto fino ad oggi, ma ci fa scendere con i piedi per terra quando dice che le firme necessarie affinchè una petizione popolare arrivi ufficialmente in Parlamento sono 50.000, ma siamo certi che lo staff di Motociclismo non faticherà a raccogliere le 20.000 firme rimanenti e noi stessi
ci sentiamo in dovere di divulgare il più possibile questa questione così da poter concretizzare questo impegno che ancora non può diventare realtà. Si congratula in ogni caso col lavoro svolto dalla testata giornalistica e con questo piccolo bottino torniamo dalle nostre compagne a due ruote, in quanto di qui a breve ci aspetta qualcosa di molto emozionante, per un pilota il top, ossia il giro in pista con la propria moto, al termine del quale ci sarebbe stata la consegna effettiva del baule al vice ministro. 
Siamo emozionatissimi, non stiamo nella pelle per quel che ci stiamo per apprestare a fare, in particolar modo Max che conosce a memoria ogni metro di questo circuito e che ha visto chissà quante centinaia
di volte sfrecciare con i propri bolidi i grandi campioni di Moto GP in questo luogo ed ora poter solcare lo stesso asfalto a bordo della sua “V” .. un sogno che si realizza! 
Ed infatti una volta imboccata la strada che costeggia i box ed entrati ufficialmente in pista, insieme a tutti gli altri motociclisti, il colpo d’occhio è micidiale, la pelle d’oca, gli occhi umidi ed al contempo felici dalla grande emozione si prova. Una volta arrivati tutti insieme al traguardo, lo sgasamento degli scarichi ed i colpi di clacson si fanno sempre più insistenti e crescenti.. vice ministro siamo qui!! Siamo davanti a te!!
Ci stiamo facendo sentire!! Ascolta la voce di tutti i motociclisti che ti stanno portando il loro messaggio!! E così il direttore consegna il pesantissimo bauletto a Nencini, è fatta, il lavoro di molti mesi si è in questo momento compiuto, bisognerà lavorare ancora ma il messaggio è stato recepito: il popolo dei centauri non vuole stare seduto a guardare, oggi è qui e sta chiedendo a gran voce la riduzione del pedaggio, ora tocca a voi, uomini con grandi poteri, decidere se ascoltarci e fare qualcosa o meno! 
La serata si conclude con un’amatriciana offerta
da Motociclismo e con qualche chiacchiera piacevole in compagnia degli altri partecipanti a questa giornata. 
Ringraziamo Federico Aliverti e tutto lo staff di Motociclismo per aver ideato e promosso un’iniziativa del genere e ci auguriamo che il traguardo delle 50.000 firme sia presto realtà e speriamo anche in quell'occasione di essere presenti in prima persona! Noi di Il mondo dietro la visiera continueremo a sostenere Motociclismo in questo, quindi se ancora non l’aveste fatto, firmate anche voi la petizione a questo link: Metà Pedaggio !



Motociclisti, facciamoci sentire!










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2 E 3 LUGLIO 2016: MOTORADUNO DELLO STELVIO E GIRO DEI PASSI ALPINI!

Questa volta vi raccontiamo questi due fantastici giorni passati tra il re dei motoraduni italiani, quello dello Stelvio, ed i giri che abbiamo fatto a seguire tra alcuni dei più bei passi alpini lombardi e svizzeri, attraverso questo video che riassume con immagini e filmati la bellezza di quanto abbiamo vissuto!! 

Buona visione a questo link: Il mondo dietro la visiera al motoraduno dello Stelvio


Il mondo dietro la visiera al Passo dello Stelvio


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6 GENNAIO 2016: MOTO BEFANA BENEFICA A MILANO!

E anche quest'anno sono riuscita a consegnare tutte le calze ai bambini di tutto il mondo.
E' stata dura, come al solito, ma ce l'ho fatta. Sono contenta, ho reso felici milioni di bambini e adesso mi merito un bel periodo di vacanza, prima di rimettermi al lavoro per la mia prossima festa. Quindi voglio rilassarmi guardando come si festeggia nel mondo il mio giorno. Ogni anno sorvolo dall'alto ammirando le migliaia di celebrazioni e di festeggiamenti che si organizzano in ogni parte della terra.
Mi dona un senso di serenità e di felicità vedere come ancora bambini e non si rallegrano in questo giorno di festa. Ma quest'anno voglio fare qualcosa di diverso, qualcosa in più. Ho pensato di vivere direttamente un evento. C'è l'imbarazzo della scelta ma i miei informatori mi hanno consigliato la befana benefica a Milano, dove centinaia di centauri si radunano  con l'intento di portare doni e sorrisi al piccolo Cottolengo di Milano e all'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone, due strutture c he ospitano persone bisognose d'aiuto.
Bene, deciso! Ma come? Mica posso intrufolarmi come se niente fosse tra tutti quei centauri, creerei dello scompiglio. Mi serve uno stratagemma. Idea!! Grazie ai miei poteri magici, entrerò nel corpo di un partecipante, così da poter vivere l'evento attraverso di lui, tramite i suoi occhi. Devo solo scegliere chi! Vediamo.. utilizzando la mia sfera magica, che mi fa da supervisore su tutti i partecipanti, ne sceglierò uno. Quello no, troppo scomodo quel sellino.. quello no, è troppo un pazzo scatenato.. quello no.. Ah, ecco, ho trovato. Quella moto nera, con quella scopa attaccata, simpatica direi. Lui sembra un tipo a posto e lei sembra proprio una simpatica befana con quel bello scialle e quella gonna lunga. Mi dispiace per lei, ma per qualche ora vedrò il mondo dietro la visiera, la sua visiera! 1, 2, 3, ecco oplà!
Eccomi qua! Comoda la sella di questa moto, bene, di solito sono abituata a quel vecchio manico di scopa, si prospetta un viaggio rilassante. Neanche il tempo di assaporare le nuove vesti di questa giovane e bella befana, che siamo già arrivati al punto d'incontro. Eh si, siamo proprio arrivati, questo è corso Sempione, da qui prenderà inizio il tour tra le strade della città. Ma quanti motociclisti! Non credevo! Arrivano da ogni parte, con moto tanto diverse, tanto colorate e agghindate per l'occasione. Si respira già da ora un'aria di festa e di fratellanza.
Ah ecco, stiamo parcheggiando, il mio accompagnatore mi indica un gazebo dove ritirare la calza benefica, la scritta da attaccare alla moto e la medaglia per un'offerta che andrà devoluta in beneficenza, direi proprio una bella iniziativa! Ma dov'è il mio centauro? Non lo vedo più! Ah eccolo, è in quel gruppetto di persone che sta ridendo e scherzando. C'è proprio un'aria serena e gioiosa, ma poi quante moto, non oso immaginare quando saranno tutte in movimento. Dai, dai rimettiamoci il casco, mi sta salendo una grande eccitazione, difficilmente mi sono sentita così entusiasta.
Ah ecco, ci siamo, vedo tutti che si avvicinano alle proprie moto. Accensione. In pochi istanti ci ritroviamo anche noi accerchiati da numerose moto, ci facciamo spazio tra il corteo, incomincio a sentire il rumore dei motori che prendono giri. I clacson suonano all'impazzata. Davanti a me vedo un serpentone del quale non vedo l'inizio, siamo in tantissimi! E' la prima volta che mi ritrovo in una situazione del genere, quello che so è che la cosa mi piace e anche tanto. Procediamo lentamente, certe volte il suono dei clacson e dei motori diventa quasi assordante, ma anche questo mi piace, sembra che la forza di tutti si unisca per trasformarsi in un grosso grido di battaglia: "ci siamo, forza, oggi è festa, divertitevi insieme a noi!" Ma cosa succede?
Parcheggiamo ancora? Il mio baldo giovane mi dice di scendere, perchè siamo arrivati alla prima tappa. In effetti molti altri prendono posto nel parcheggio della struttura facendosi spazio, una volta sui propri arti, verso i tavoli allestiti all'esterno per uno spuntino o verso l'interno dell'edificio per salutare gli ospiti. Io vengo tirata con forza dal mio pilota, che senza esitazione mi esorta ad entrare nelle stanze.
Insieme a noi vedo molti altri con borse piene di regali e di dolci che capirò solo più tardi che saranno i doni per gli ospiti del centro. Ad accoglierci c'è il personale della struttura che veglia sui loro pazienti. Sia come pochi minuti fa in mezzo alla strada, anche qui mi accorgo dell'aria di festa che si respira: i numerosi centauri scambiano auguri con i padroni di casa, donando qualche dolce, strappando a loro volta sorrisi e carezze. Anche io mi inoltro in questa celebrazione, per pochi istanti rientro nel mio ruolo principale di donare dolci e non mi accorgo di aver perso ancora una volta il mio compagno. Lo ritrovo con lo sguardo perso, in mezzo ad una stanza, vedo i suoi occhi lucidi e profondamente emozionati, e lo capisco. E' una fortissima emozione vedere negli occhi di queste persone la felicità e la gioia scaturite da un semplice augurio, da un abbraccio, da un dono.
Usciamo nel cortile accompagnati dai Guns n' Roses che riecheggiano nell'aria grazia alla musica sparata dalle casse che dà ancora più un senso trionfale a quello che stiamo vivendo.
Un bel sorso di squisito vin brulè e un morso a del panettone, che vengo richiamata per la seconda tappa. Si riparte, in effetti non vedevo l'ora. Di nuovo il corteo si rimette in movimento, tutti insieme, tutti uniti. Tutti con la gioia espressa con gran concerti di clacson e di sgasate. Questa volta, a differenza del primo tratto, noto che ai margini della strada c'è numerosa gente che acclama il nostro passaggio.
Donne, uomini e bambini che ci applaudono come eroi reduci da una grande avventura e tutti pronti per raccogliere le leccornie che lanciano i numerosi centauri. Ancora una volta, l'emozione prende spazio, sono abituata a vedere la felicità dei bambini nell'aprire le mie calze, ma quello che vedo attraverso la visiera, di quello che sta accadendo, mi rende fiera di essere qui in questo momento e soprattutto di viverla in prima persona. avrei desiderato in questo momento la mia sacca magica per inondare la strada di dolci. Non avrei mai voluto scendere da quella moto, così come il mio autista, che attraverso lo specchietto vedevo essere ancora una volta emozionato e felice come un bambino. La seconda tappa non è stata come la prima.
Non è stato possibile entrare nei reparti, si è potuto lasciare i doni solo in uno spazio dedicato all'esterno. Ma anche qui l'aria di festa non è cambiata. Un giro tra gli edifici che formano l'Onlus di Cesano Boscone, un sorso di caffè servito nei gazebo atti alla rifocillazione e siamo di nuovo davanti alla fedele compagna di questa avventura. Capisco che è giunto il momento di tornare nelle mie vesti, per lasciare il posto del sellino alla giovane befana, perchè il raduno sta per concludersi. In men che non si dica sto già guardando i due centauri che si rivestono e riprendono spazio sulla loro sella, dall'alto, dalla mia solita visuale. Per un attimo un velo di tristezza passa sul mio volto perchè avrei voluto che questo giorno non finisse mai, ma è solo un attimo, dentro di me sento una felicità, una serenità, una forza che non sentivo da tempo, avrei reiniziato ancora una volta il giro del mondo galvanizzata da questa euforia. Mi sono sentita onorata di partecipare a questa festa e orgogliosa di sapere che nel mondo ci sia ancora tanta gente che sa regalare ancora un sorriso. Prima di andare in vacanza, vorrei ringraziare prima di tutto la bella befana che mi ha permesso di prendere il suo posto sul suo sellino, il suo baldo centauro che mi ha scorazzato per le vie della città, la moto V-Strong che è di gran lunga meglio dle mio scopone, tutti i partecipanti della manifestazione che l'hanno resa grande ed il Moto Club Ticinese che si è impegnato nell'organizzare questa grande festa. A tutti un infinito grazie!



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11 - 13 SETTEMBRE 2015: MANDELLO DEL LARIO - MOTO GUZZI OPEN HOUSE

Itinerario: Gessate - Mandello del Lario - Bellano - Mandello del Lario - Gessate 

Km percorsi: 173

La parola al pilota: sono sulla statale 36 che porta verso Lecco, la brezza del mattino di Settembre accompagnata da un timido sole e dalle nuvole appostate all'orizzonte sul gruppo del Grigna mi fanno ricordare più che mai che l'estate è solo un lontano ricordo, siamo già a settembre inoltrato, ma non sono triste perchè so già che anche in questi periodi ci sono eventi ai quali non si può rinunciare.
La V davanti all'ingresso dello stabilimento
Moto Guzzi
Uno di questi è quello che organizza ogni anno la Moto Guzzi, i GMC (giornate mondiali Guzzi) che quest'anno si sono trasformati in Open House, slogan cambiato ma stessa formula: tre giorni di festa conditi di visita ad una parte della fabbrica, al museo, di test ride, musica, cibo, merchandising e tanti altri eventi che ruotano intorno all'aquila dalle ali spiegate. Do un colpo all'acceleratore perchè mi accorgo che sono in ritardo sulla tabella di marcia, so che davanti ai cancelli della fabbrica ci saranno un sacco di sostenitori che faranno a gara per entrare nel luogo dove prende forma la loro passione. In più la possibilità di provare una moto come la California Touring, una delle moto dal mio punto di vista più belle nel campo delle cruiser, mi mette addosso la solita adrenalina da "tester". sogno infranto nel constatare che per mettermi nei panni del collaudatore avrei dovuto passare l'intera mattinata in coda per la prenotazione, per poi magari sentirmi dare il due di picche per sessioni completamente piene. 

Entrare nella fabbrica della Moto Guzzi fa una certa impressione, è un fabbricato sorto negli anni venti, dopo la nascita della "Società Anonima Moto Guzzi" (15 marzo 1921) formata dal cavaliere Emanuele Vittorio Parodi, il figlio e Carlo Guzzi. Nella storia del celebre marchio ci sono numerosi aneddoti, come quello dell'assemblaggio della prima moto (G. P. 500) con l'amico e fabbro del piccolo paese di Mandello del Lario, o come il logo adottato, l'aquila, simbolo del corpo aeronautico della prima guerra mondiale, in onore ad un amico morto in un volo di collaudo. 
Il mondo dietro la visiera al museo
Moto Guzzi

La forza della Guzzi è stata quella di costruire moto capaci di imporsi subito nelle corse: in poco più do 35 anni ha saputo portare a casa 3329 vittorie in gare ufficiali, 14 titoli mondiali e 11 vittorie alla celebre Tourist Trophy.
Questo perchè ha saputo affiancare alle sue creature, invenzioni e brevetti importanti che l'hanno portata ad essere negli anni cinquanta la prima azienda nel mondo delle due ruote. Per fare qualche esempio, sue sono le invenzioni del telaio elastico, degli ammortizzatori posteriori (Guzzi Norge del 1928), il cavalletto centrale adottato già nelle primissime "Normale", la forcella rovesciata per rinforzare l'anteriore (Falcone) e grazie alla prima galleria del vento nel panorama mondiale, ha ideato le prime appendici aerodinamiche come il becco per schiacciare a terra la ruota davanti (chissà se la BMW è passata da queste parti!) e le prime carenature a campana capaci di far raggiungere, per quell'epoca, velocità impressionanti. Ma anche lo scooter a ruote alte è un'idea degli ingegneri lecchesi, il Galletto, che aveva addirittura la ruota di scorta e telaio portante. E che dire del portentoso motore otto cilindri di 500 cm3 di ben 75cv, una potenza incredibile per quei tempi. 
Bolidi di altri tempi

Tutta la storia si può assaporare nelle stanze del museo sempre all'interno del complesso dove compare tutta l'evoluzione dei modelli dell'aquilotto dalla prima G. P. 500 agli ultimi modelli dei primi anni del millennio. Tra queste anche la bellissima MGS-01, l'ultima moto che nel 2006 in sella con Gianfranco Guareschi, "il Guaro", è riuscita a riportare agli arbori il marchio grazie alle vittorie avvenute al Daytona Speed week. Due bellissimi piani dove tra moto celebri, prototipi, curiose deviazioni in campi vari, come quelli militari e l'ufficio di Carlo Guzzi, dove si può lasciare un pensiero sul grosso registro (ci siamo anche noi, naturalmente), ci si trova in un ambiente carico di storia e di prestigio, dove però secondo me, queste bellissime moto meriterebbero un luogo moderno capace di valorizzare ogni singolo esemplare e dove venga celebrata anche la nuova era degli ultimi anni dove grazie alle nuove forze dell'ultimo acquirente, la Piaggio, sta facendo rivivere il longevo ma formidabile motore V2 di 90° frontemarcia attorno a delle sculture in movimento formidabili.  
Tutti pronti per i test ride

Al di fuori dello stabilimento è un brulicare di moto alate di ogni genere, venute da ogni parte del mondo, che si mischiano con disinvoltura a tutte le altre del mondo motociclistico venute qui ad omaggiare la grande famiglia dell'aquilotto. Ed è proprio una grande famiglia!
Ce ne sia accorge già quando si percorre la statale che porta a Mandello del Lario. E' un brulicare di moto Guzzi di ogni tipo: dalle più recenti a quelle più vecchie, da quelle che pur avendo sulle spalle decine di anni sembrano uscite dalla fabbrica il giorno prima, a versioni ancora da restaurare, da moto con bauletti piene di adesivi di ogni angolo del mondo a moto racing, da trattori a tre ruote cassonati a sidecar.Sorpassando uno ad uno questi centauri, intravedo la loro grande passione. Si salutano con profondo rispetto, si guardano, si avvicinano e si sorridono. E' una fede che emoziona, era come vedere una grande famiglia sparsa in tutto il mondo che quel giorno stava tornando a casa, nel posto dove sono state concepite.
Sono onorato di guidare il mio V-Strom ma non nego che in quel momento un filo di invidia mi ha attraversato, desiderando anch'io un posto ed una famiglia come quella. Grande Guzzi!
La galleria del vento
Check up free per i proprietari di Moto Guzzi



La parola alla zavorrina: Ed eccoci arrivati al celebre appuntamento annuale durante il quale tantissimi guzzisti arrivano da ogni dove in quel di Mandello del Lario, sulle sponde del lago di Lecco, per il raduno organizzato dall'Azienda 100% made in Italy.
Ingresso al museo
 Max ci teneva molto ad andare a questo raduno, ed io non vedevo l'ora di sedermi nuovamente sul sedile della V-Strom, che ormai era chiusa nel box da ben due settimane!

Ebbene, vi spiegherò perchè ho apprezzato da zavorrina un motoraduno di questo genere, diverso da tutti quelli ai quali finora ho presenziato!
Prima di tutto perchè qui era possibile visitare internamente la fabbrica Moto Guzzi, ed anche se non me ne intendo tecnicamente di moto, è stato emozionante anche per me vedere da vicino il luogo dove i motori vengono assemblati dalle mani abili degli esperti operai che lavorano qui, ho immaginato che se fossi stata una guzzista in prima persona, mi sarebbe venuta la pelle d'oca a vedere il luogo dove il mio sogno ha preso forma e vita! 

Anche la galleria del vento mi ha impressionata, mi sono fatta raccontare da Max per prima cosa le nozioni tecniche base su "a cosa serva una galleria del vento", ascoltavo le sue spiegazioni affascinata mentre guardavo l'imponente struttura davanti a me, insomma mi sono resa conto di essere davanti ad un pezzo storico molto importante per il campo motociclistico! 
Monocilindrica 350

Anche il museo Guzzi è stato interessante da visitare, di pezzi che hanno fatto la storia di questo prestigioso marchio ce n'erano davvero molti, mi ha divertita vedere alcuni prototipi dalle forme improbabili e a volte quasi buffe, e mi sono lustrata gli occhi davanti a certi cimeli che sono stati campioni mondiali nella loro epoca, dalle forme aerodinamiche e particolari, ma sempre con quella certa classe che contraddistingue la Moto Guzzi rispetto agli altri marchi più sportivi e dallo stile moderno.
La giornata di sabato è quindi trascorsa tra queste diverse visite, chi ha voluto nel pomeriggio ha poi potuto assistere alla proiezione del film "De Andrè", altri hanno visitato alla Torre di Maggiana il museo della torre del Barbarossa, noi abbiamo optato invece per la visita all'orrido di Bellano, non lontano da qui. 

Abbiamo fatto ritorno a Mandello nel tardo pomeriggio per assistere all'evento "Moda e Motori", una sfilata di pezzi storici Moto Guzzi accompagnati, oltre che dai loro orgogliosi proprietari, da modelle e modelli made in Mandello, che sfoggiavano i capi dell'ultima linea sportiva Guzzi.  
Orrido di Bellano

Un altro motivo che mi ha fatto apprezzare la giornata di oggi è stato sicuramente la gita, correlata al motoraduno, nella bellissima cittadina di Mandello del Lario, un gioiellino che sorge sulle sponde del lago di Lecco, con un centro storico pedonale tipico medievale, nel quale si può passeggiare tra i vari carruggi, passando sotto archi che collegano le varie abitazioni che spesso costringono ad abbassare la testa quando ci si passa sotto talmente son bassi, è stato bello aggirarsi in completo relax tra queste viuzze e allontanarsi per un attimo dal suono dei motori rombanti. 

Una volta rituffatici tra le centinaia e centinaia di moto, ci siamo aggirati un po' tra  i diversi bolidi presenti, ovviamente in prevalenza Guzzi e ci siamo fatti un po' di risate osservando gli estrosi e pazzi personaggi che si incontrano a questo tipo di ritrovo, prima di rimetterci in sella alla V, che fosse stato per noi, non avremmo parcheggiato mai, nemmeno stavolta, per dirigerci verso nuove avventure!


Centauri si nasce!!



Esemplari di Moto Guzzi anche sul lungo lago

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16 e 17 maggio 2015: e vai di motoraduno!!! Lignano Biker Fest!

Itinerario: Gessate - Peschiera del Garda - Lignano Sabbiadoro - Peschiera del Garda - Gessate

Km percorsi: 720

La parola al pilota: era già da tempo che pensavo che fosse arrivato il momento per la mia zavorrina di affrontare un'altra avventura. Ha visto paesaggi da cartolina, località incantevoli, il tutto sopra ad una sella lungo autostrade, provinciali, strade sterrate, con il sole e con la pioggia. Dovevo premiarla. E cosa c'è di meglio di un bel motoraduno? Volevo regalarle un evento capace di trasmettere una moltitudine di emozioni e di esperienze. Quindi deciso: il Biker Fest di Lignano Sabbiadoro!
Ho partecipato a qualche raduno, anche di quelli più blasonati, ma questo mancava anche nel mio curriculum, quindi con ancor più enfasi glielo propongo. Neanche il tempo di sentirmi dire SI, che sto già programmando come caricare il V-Strong, anche perchè scegliamo di soggiornare in campeggio; caratteristica del Biker Fest, contrariamente ad altri motoraduni, è che questo non permette di campeggiare all'interno dell'area.
La sera precedente la partenza inizia il rito del carico della moto. Noi usufruiamo del bauletto Givi da 52l, dove sfruttiamo anche la base superiore rigida per legare la tenda e la borsa da serbatoio della Kappa, presa per un modello precedente di moto, ma che riesco ad adattare anche sulla mia V. 
 
Sosta a Peschiera del Garda

Il viaggio trascorre piacevolmente, la mia grande compagna di viaggio a due ruote si comporta egregiamente, ci protegge bene dall'aria, anche a velocità al limite di quelle consentite. Solo qualche indolenzimento al "lato B", ma penso che sia normale dopo qualche ora in sella.
Per quanto riguarda la strada, non ci sono note di riguardo. L'autostrada A4 taglia tutta la pianura padana, arrivando fino al mare praticamente tracciando una linea retta.
Le uniche "emozioni" sono qualche galleria dopo Verona e i sottopassi lungo il nuovo tratto di Mestre. Forse proprio per questo tipo di percorsi, un cruise control come quello delle nuove motorone sarebbe utile! Sarei proprio curioso di provarlo.
Arriviamo a Lignano dopo 360 Km e con un solo pieno, niente male.
La prima cosa che ci colpisce è l'area dedicata ai demo. Ci sono varie case che hanno aderito: Honda, Yamaha con la gamma classic, Harley, Moto Guzzi e Aprilia. Siamo venuti per vivere l'evento ma il mio amore per le prove mi fa mettere subito in fila per la compilazione dello scarico di responsabilità. Sono tanti i modelli che mi piacerebbe provare ma alla fine scelgo la Goldwing F68 40th, solo per il semplice motivo che avrei voluto metterla a confronto con la prova precedente dell'HD e l'Aprilia Caponord Rally, questa semplicemente perchè mi piace! 
Max sull'Honda Goldwing F68 40th
Ridò la pettorina gialla per la prova ma il mio sguardo è rivolto verso lo stand Harley dove cerco di scovare la moto che avevo precedentemente provato in un'altra occasione. Secondo me è lei la migliore, certo quella provata non può essere paragonata alla pari come allestimento, ma fin dall'accensione l'Electra Glide prevale sulla rivale. La chiave elettronica che ti permette di accenderla anche quando ce l'hai in tasca, il pulsare del motore che sembra sia viva, quell'agilità che ti sorprende in curva, la potenza dell'impianto hi-fi. Niente, pensavo che il mito Goldwing avrebbe dato filo da torcere alla rivale ma se devo pensare sia ad una bella gita tranquilla lungo il lago, sia al coast to coast.. Harley, Harley, Harley!!
Da una moto da grandi viaggi ad una moto che fin dalle letture sulle varie testate motociclistiche mi ha subito attratto: l'Aprilia Caponord nella versione Rally, quella con cerchi a raggi, telaietto para motore, borse laterali ed elettronica a go go. Certo, queste prove durano circa 15 minuti, durante le quali non riesci ad assaporare tutte le caratteristiche di queste moto, come in questo caso dove mi piacerebbe scappare nei dintorni per testare tutta la cavalleria. Quello che ne esce da questi pochi Km è il bel tiro del motore fin dai più bassi numeri di giri, la buona postazione di guida, la sella comoda (rifinita in alcantara per di più), ma le mie sensazioni erano tutte in allerta per le diavolerie elettroniche, come le sospensioni adattive, che leggevo essere in grado di interpretare le asperità del manto stradale per poi trasferirle al pilota con meno scossoni. Come nel caso di numerosi avvallamenti, a volte anche pericolosi, dovuti alle radici degli alberi delle pinete che circondano le varie vie. 

 
Aprilia Caponord Rally

Quando li vedi e li affronti, ti aspetti una grande botta, ma quello che arriva ai polsi e al posteriore è un'azione molto più blanda di quello che ti saresti aspettato. Ma tutto qui per un impianto così pubblicizzato? In effetti l'ho apprezzato solo quando ho ripercorso, dopo averla parcheggiata, le stesse vie con la mia V-Strong. Ebbene, con la Pegaso non mi ero accorto dei vari tombini, piccoli avvallamenti che erano presenti lungo il tragitto. Con la mia era tutto un tremolio, ma prima sembrava una strada con solo qualche piccola asperità. In conclusione gran bella moto. Brava Aprilia!
La giornata prosegue nelle altre varie aree del motoraduno, quella più importante situata nella zona Luna park dove ci sono prove di enduro, spettacoli di stunt man, bancarelle dedicate alla vendita di abbigliamento e parti per bikers custom e persino una zona dove sono parcheggiate varie macchine americane dei mitici anni 60/70.
In effetti, come moto, questo è un motoraduno dedicato soprattutto alle custom e contrariamente ad altri raduni dove tutto è legato esclusivamente alle due ruote, qui anche le quattro giocano un ruolo importante, Quello che non cambia dagli altri raduni è la quantità di amanti delle due, tre ruote, che vengono a respirare l'aria di passione e di libertà che questi eventi sono capaci di sprigionare; lo noto anche dagli occhi della mia accompagnatrice, che guarda estasiata tutte queste persone, ognuna con una moto diversa, con targhe diverse, di tanti paesi ma con una cosa che accomuna tutti, la voglia di divertirsi.
Dopo ci dedichiamo alla visita delle altre aree sparse per la città come quella praticamente sul mare, in una struttura che lo sovrasta, dove sono in mostra varie moto customizzate e vari eventi legati ad esse. 


Esposizione di moto
customizzate sulla
Terrazza a mare
Il tempo passa velocemente, fino a quando ci troviamo ancora davanti al Luna Park dove si stanno riunendo decine e decine di centauri pronti per la parata serale. Non è la prima per me, ma sono lo stesso emozionato perchè so a cosa andrò incontro. Ricordo che alla mia prima, quella del motoraduno dello Stelvio, ero quasi in lacrime nel percorrere le vie piene di gente. Ebbene, se devo mettere a confronto le due sfilate, questa è stata un po' più educata. Molto meno sgasate, suoni, luci, sgommate, gente (forse la presenza di molta meno birra a Lignano ho pensato!). Ma per chi la vedeva per la prima volta, rimane un evento emozionante, lo scrutavo nell'espressione della Cry. Sembrava anche lei una bambina, come quelle che salutavano noi centauri sul ciglio della strada. Perchè vedere tutta quella gente ferma che ti saluta al tuo passaggio, notare gli sguardi divertiti dei più grandi, quelli estasiati dei più piccoli che con le loro manine ti salutano è davvero indescrivibile. Solo uno con la nostra stessa passione può capire!

Il corteo di moto pronto per la sfilata serale

L'indomani è stata puramente una giornata al mare, contornata da una miriade di moto per la città.
Nel tragitto di ritorno, lungo i rettilinei interminabili dell'autostrada, ripensavo alle ore appena trascorse. Sentivo la stanchezza crescere ma i miei pensieri erano ancora qualche chilometro più indietro. Ma più mi avvicinavo a casa, più sentivo il piacere di ringraziare la mia zavorrina, che ancora una volta mi ha assecondato nelle mie pazzie, alla mia V-Strong che mi ha fatto vivere anche questa esperienza, ma un ringraziamento speciale va a quei centauri che a un mio saluto con la mia piccola manina, mi avevano risposto con una sgasata e con un colpo di clacson, infondendo in me quella passione che porto tutt'ora per le due ruote, di quella voglia di libertà che ti porta a viaggiare, ad assaporare eventi come questi.. GRAZIE!

Max al Lignano Biker Fest


La parola alla zavorrina: il mio pilota in settimana mi ha voluto sorprendere, proponendomi per il weekend di andare a fare il mio primo motoraduno, a Lignano Sabbiadoro.. potevo mai dire di no?? Entusiasmo alle stelle!! Il meteo fino all'ultimo ci ha fatti tribulare, per venerdì era prevista la perturbazione "Ferox", che da noi si è fatta vedere nel tardo pomeriggio con acquazzoni, vento fortissimo e grandinate. Nonostante ciò, venerdi sera durante la tempesta abbiamo preparato la moto per il viaggio, fiduciosi nelle buone previsioni per il giorno dopo che prometteva "l'Hawaii" di Max! 

Sabato mattina ci svegliamo presto ed un timidissimo sole si affaccia da dietro alle nuvole, ha piovuto tutta notte, ma quel raggio ci basta per schizzare fuori dal letto ed andare!
Questo è il viaggio di tante mie prime volte: il mio primo viaggio di un kilometraggio di tutto rispetto come zavorrina, il mio primo motoraduno e la prima volta che dormirò in tenda! Sono emozionata, chissà se mi piacerà il tutto... dalla mia predisposizione mentale positiva, credo proprio di si!!
Facciamo tappa a Peschiera del Garda per fare colazione, la location mi sembra molto carina, sicuramente ripasseremo di qui ed approfondiremo luoghi e posti da visitare nel tour del lago di Garda che abbiamo in programma di fare a breve, ma come impatto visivo non c'è male! 
 
La mitica V-Strong
equipaggiata per il weekend!
Max si preoccupa perchè di moto in autostrada non ce n'è nella nostra direzione..
 non è che abbiamo sbagliato giorno e non c'è nessun motoraduno?? 
Ed in effetti fino all'ultimo se ne vedranno molto poche.
Ma arrivati a Lignano ecco sfrecciare centauri in ogni direzione, e ci fermiamo a fare benzina in un chiosco pieno di Harleysti.. bene questo ci dice che siamo sulla giusta strada!!
Arriviamo nella prima delle zone destinate al raduno, quella dei demo ride, Max vaga subito a destra e sinistra per addocchiare quali moto gli piacerebbe provare e si iscrive per il test dell'Aprilia capo nord e per quello della Honda Gold Wing. L'Aprilia l'ha provata da solo ma sulla Gold Wing sono potuta salire anch'io, gran bella moto, senza dubbio, ma se devo fare un paragone con l'Harley provata ad Erba qualche tempo fa.. scelgo ad occhi chiusi l'Harley! 

Dopo questi test drive ci spingiamo fino al campeggio che ci ha ospitati, il Camping Sabbiadoro dove quasi per un'oretta armeggiamo col montaggio della tenda, ma il mio geometra è mitico e riesce persino a montare la veranda in un modo originale che più originale non si può, io ovviamente ho fatto da supporto morale oltre ad avergli dato un paio di intuizioni preziose quindi insomma, lavoro di squadra riuscito!! 
Al camping Sabbiadoro




Dopo esserci sistemati ci rimettiamo in sella per andare nella parte di ritrovo dove dovrebbe esserci il clou dei vari eventi.
Infatti vediamo subito lo spettacolo dei bravissimi stunt man, che fanno rimanere tutti a bocca aperta con le loro performance sulle due ruote (uno di loro addirittura con una Harley!) e col quad!
Qui ci sono poi i diversi stand di merchandise vari oltre che tutti gli stand mangerecci, la location dove si terranno alla sera i concerti e la parte off road per gli enduro.
Tra le altre cose, conosciamo di persona il creatore del sito partireper.it, con il quale c'era stato uno scambio di email e di link sui nostri rispettivi siti, proprio in settimana, presente al raduno col suo stand per raccontare il suo lungo viaggio su due ruote!
Dopo esserci rifatti gli occhi con tutto quanto c'è da vedere (compreso il car wash delle ragazze di Ma Fra!) riprendiamo la V-Strom per andare verso il cuore di Lignano Sabbiadoro, la Terrazza a Mare, infatti qui troviamo in esposizione diverse moto customizzate da vari artigiani italiani, ma l'appuntamento degno di nota e al quale io non vedo l'ora di partecipare, è la sfilata in moto prevista per le 20 e al quale ci presentiamo puntuali con una marea di bikers su ogni tipo di due ruote, alcune customizzate all'inverosimile e rombo di motori... si parte!!! 

Un amico a 4 zampe
che ha partecipato
al corteo

Per una zavorrina alla prima esperienza in questo tipo di evento posso garantire che questa oretta in giro per le strade della cittadina è stata davvero emozionante, i bambini che ti salutano ed applaudono ai lati della strada, lo sgasare delle moto e il suono dei clacson che si fa più caloroso quando si passa vicino ai gruppi di persone che ti aspettano o vicino a punti clou tipo certi bar.. insomma a me è piaciuta moltissimo come esperienza e mi sono sentita di far parte di una "famiglia", quella degli amanti delle due ruote! 
Al termine di questo giro torniamo all'area del raduno per farci una bella mangiata di carne accompagnata da un'ottima birra e sentiamo per un po' il concerto rock che tiene allegra la marea di motociclisti affamati che si aggirano tra gli stand. Ma la stanchezza ha il sopravvento, la giornata è stata lunga e torniamo nel nostro rifugio che ci attende.

Spiaggia di Lignano

Se non fosse stato per il biker nella tenda accanto alla nostra che russava come un disperato e che ha tenuto sveglio tutto il circondario, e per varie peripezie tecniche riguardo i materassini, sarebbe stata una notte perfetta, come mia prima nottata in tenda!!

Ad ogni modo, anche dopo aver dormito poche ore, la mattina ci alziamo pronti per fare un giretto a Lignano, io ci sono stata diverse volte e ci tengo a far vedere a Max quanto sia carina, col suo centro pedonale pieno di negozietti e con le fontane che regnano sovrane ad ogni incrocio, io trovo che come paese sia un bijoux!


Ci regaliamo un'oretta di mare prima di rimetterci sui nostri passi, facendo fare alla fedele V-Strom un'altra lunga cavalcata, la seconda in due giorni, per tornare verso casa non prima di aver  fatto una nuova pausa rilassantissima lungo il Garda.
La sera arriviamo a casa stanchi ma entrambi pensiamo all'unisono che è stato faticoso e forse anche una mezza pazzia da fare in due giorni, ma lo rifaremmo perchè essere sempre in movimento, sera  riempirci gli occhi di paesaggi sempre nuovi, sentire quell'adrenalina che ti fa avere voglia di andare sempre avanti ad esplorare e non fermarti mai, è una cosa che mai ci stancheremo di fare! Alla prossima!

La Cry




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