Nuovi tour

I FANTASMI DEL CASTELLO DI VEZIO

Sopra il delizioso borgo di VARENNA, sul LAGO DI COMO,


si trova il CASTELLO DI VEZIO. Questo, si trova proprio sul promontorio alle spalle della cittadina e per raggiungerlo ci sono diverse modalità: nel periodo estivo tramite uno shuttle che parte da Varenna, al costo di 1,50 € a persona, altrimenti, la modalità che abbiamo scelto noi, quella di raggiungerlo a piedi percorrendo un panoramico sentiero che parte di fronte a VILLA MONASTERO. Inizialmente seguirete le indicazioni della “Greenway dei patriarchi”, ossia il sentiero dedicato alle persone sagge ed anziane di Varenna,

dopodichè prenderete il bivio sulla sinistra che vi condurrà sul “Sentiero del viandante”, percorrendo un tratto di questo suggestivo cammino presente su tutta la sponda lecchese del lago! La camminata per raggiungere il castello dura una quarantina di minuti ed a tratti è un po’ in salita, con gradini e strerrato.. ma la vista che vi accompagnerà sarà eccezionale, come indimenticabile il panorama che vi si aprirà una volta arrivati al maniero (costo ingresso 5 €).

Non perdetevi la salita alla torre, se volete imprimervi nella mente una di quelle cartoline indimenticabili! Presenti anche diversi rapaci notturni e diurni ma purtroppo causa Covid attualmente non ci sono più le dimostrazioni di volo che una volta qui facevano. Divertitevi a scovare tutti i fantasmi che troverete disseminati in diversi angoli, dai sotterranei ai giardini! Ma niente paura, sono solo calchi in gesso fatti a qualche volenteroso turista, che poi con l’arrivo delle piogge e della neve, si sciolgono.. per ospitare così nuovi fantasmi con l’arrivo della nuova stagione! Senza dimenticare quello della regina Teodolinda, che leggenda vuole sia rimasto imprigionato tra le mura di questo maniero!! Per una sosta rifocillante al termine della bella camminata e della piacevole visita, consigliamo un crotto, dove ci siamo fermati a nostra volta: il CROTT DEL PEPOTT,

dove mangerete in una location suggestiva, proprio sopra l’orrido di Vezio, così dopo un piatto (super abbondante!!) di pizzoccheri e di polenta, sarete pronti per percorrere i chilometri, questa volta in discesa, tramite qualche tornante, che vi riporteranno di nuovo giù a Varenna. Non mancate di portare le vostre compagne/i a percorrere la romantica “Passeggiata degli innamorati”, proprio a bordo lago, e vi ritroverete dopo poco al punto di partenza!


Max & Cri
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SARDEGNA IN MINIVAN: LE TORRI SARACENE

Durante il nostro tour nella bella isola sarda, ci siamo resi conto di quanto siano una costante le TORRI COSTIERE che caratterizzano molti luoghi di questi territori, vi raccontiamo quindi qualche curiosità su di esse! 



✔ Le Torri costiere sono costruzioni difensive presenti lungo tutto il litorale della Sardegna ed erette come sistema difensivo dalle incursioni, per controllare e avvistare le imbarcazioni degli invasori che arrivavano dal mare.




✔ Quasi tutte le torri sono state realizzate con una pianta circolare; ne fanno eccezione la torre di Muravera realizzata a pianta quadrata, quella di Porto Torres costruita con una pianta esagonale, e le altre torri inglobate in complessi difensivi più grandi come ad esempio Fortezza Vecchia a Villasimius.



✔ Per segnalare l'arrivo dei nemici alle torri vicine venivano utilizzati il fumo di giorno e il fuoco di notte e in caso di scarsa visibilità dei segnalatori acustici come campane e corni o in alternativa  venivano inviati dei messaggeri a cavallo ad allertare la popolazione locale, per mettere in moto il sistema difensivo dell'isola.




✔ Esiste un cammino, denominato "Cammino 100 torri" che porta a scoprire 100 di queste fortificazioni, situate in luoghi da cartolina. E’ un tracciato che percorre tutta la Sardegna lungo il suo perimetro: un percorso che si snoda lungo 8 vie e tappe e consente partenze da qualsiasi città: Cagliari, Arbatax, Olbia, Castelsardo, Porto Torres, Alghero, Oristano, Carloforte. Il tutto alla scoperta della magia di quest'isola.
(tra l'altro durante il nostro viaggio, abbiamo più volte incontrato un ragazzo intento nella percorrenza di questo cammino e ci siamo fermati a parlare facendogli arrivare tutta la nostra ammirazione, dato che in certi tratti si è trovato a camminare a temperature superiori ai 40° in lunghe tratte al sole!).



Buon viaggio insieme a noi,




Max & Cri

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DA OVEST AD EST.

Itinerario: questo percorso ci ha portati ad attraversare il Bel Paese in un tracciato che unisce due punti esattamente sulla stessa longitudine: il porticciolo di LERICI, magnifica perla del GOLFO DEI POETI, ed il faro di RIMINI, rinomata località che non ha bisogno di presentazioni!
Il tutto passando in fantastici luoghi, su strade asfaltate ma anche sterrate, che ci hanno fatto cavalcare l’Appennino tosco emiliano anche nelle sue località più nascoste.

Km: 500 circa



Giorno 0 "intro" - 09/08/2020. Dopo 250 km circa di strade secondarie, eccoci arrivati a LERICI,

dove da domani inizieremo la percorrenza del nostro tracciato DA OVEST AD EST, attraversando l'Italia alla volta di Rimini, luogo che si trova sulla stessa longitudine della location dove ci troviamo ora; per arrivare fin qui, dopo le prime lunghe ed interminabili strade di campagna che ci hanno portato alla volta di Cremona prima e di Fidenza poi, ci siamo inerpicati nel valico del sempre bellissimo PASSO DELLA CISA, oggi gremito di moto tanto che sembrava di essere ad un raduno!! 
Ora siamo a LERICI, magnifica perla del GOLFO DEI POETI, sin da lontano riconoscibile per il castello che domina il borgo da sopra di un'altura. Ci siamo da poco sistemati con la nostra tenda pronti per la prima notte di campeggio ed ora andremo alla scoperta della splendida cittadina, che dobbiamo dire troviamo molto poco invasa da turisti, gli effetti post covid continuano a farsi sentire nel turismo ed ora lo vediamo con i nostri occhi. Non vediamo l'ora domani di iniziare la nostra traversata dell'Italia, rimanete connessi per scoprire quali avventure ci attenderanno!

Giorno 1 - 10/08/2020. Siamo partiti questa mattina per il nostro percorso DA OVEST AD EST, iniziando il tracciato dalla meravigliosa LERICI, dove ieri sera ci siamo deliziati con una cena a base di pesce sul lungomare, sapendo che nei giorni a seguire ci avrebbe aspettato la montagna ne abbiamo approfittato! Questa mattina abbiamo salutato, dopo la prima notte in tenda, il placido azzurro mar ligure,

andando alla volta di belle tortuose strade che ci hanno fatto immergere nelle splendide strade di montagna dove contornati da ulivi e vigneti abbiamo continuato ad ammirare il mare dall'alto, in cartoline che si susseguivano una dietro l'altra. 
Curva dopo curva siamo arrivati nella città di CARRARA da dove abbiamo raggiunto un punto panoramico dall'alto del quale si ammirano le cave di marmo regalando un colpo d'occhio bello da togliere il fiato, col marmo bianco che si staglia contro il blu del mare e del cielo. Ridiscesi verso Carrara, abbiamo ripreso la strada del nostro tracciato che ci ha condotti sino al cuore delle cave di marmo, attraverso numerose gallerie e cunicoli scavate nella roccia viva, sino a che siamo arrivati a visitare la CAVA FANTISCRITTI,

dove per 12 euro a persona si viene portati a bordo di inarrestabili Defender fino all'interno delle cave stesse e si viene alla conoscenza di tanti segreti del mondo dell'estrazione del pregiato materiale, del quale la nostra Italia può dirsi orgogliosa in tutto il mondo. 
La nostra marcia è proseguita poi alla volta di MASSA da dove successivamente ci siamo avventurati alla cavalcata delle ALPI APUANE, valicando lo scenografico e spettacolare PASSO DEL VESTITO, panoramicissimo col marmo a fare da sfondo al tipico paesaggio da passo montano. Da lì abbiamo proseguito il viaggio lungo la SP13, afosissima, ma bella da regalare sorrisi continui dentro ai caschi; il paesaggio tutto attorno appare quello di un canyon selvaggio e la cavalcata a bordo dell'Africa Twin diventa presto degna di un'avventura da far West. Si entra così in GARFAGNANA, ammirando presto il, borgo di ISOLA SANTA e della sua diga. Siamo ora nei pressi di CASTELNUOVO GARFAGNANA, splendido borgo che non mancheremo di visitare e dove abbiamo mancato purtroppo la visita guidata che ci attendeva a causa di un contrattempo lungo la strada che ci ha fatto perdere tempo (ci scusiamo pubblicamente con il gentilissimo ufficio turistico di ciò!!). La giornata è stata lunga ed intensa, ci apprestiamo ora a montare la tenda e a far riposare la nostra rossa amica a due ruote, domani ci aspettano nuovi numerosi km!

Giorno 2 - 11/08/2020. Seconda giornata di viaggio del tour DA OVEST AD EST! Stiamo attraversando il nostro bel paese dal tirreno all'adriatico, collegando due punti che si trovano sulla stessa longitudine: LERICI e RIMINI! Quest'oggi abbiamo iniziato la giornata con una ricca colazione a CASTELNUOVO GARFAGNANA,

situata tra le Alpi Apuane e l'Appennino, facendo visita al suo centro cittadino e lasciandoci rapire dalla bellezza dei suoi ponti che attraversano il fiume Serchio. 
Ci siamo rimessi presto in sella, una serie infinite di curve ci stavano attendendo! Oggi, per la maggioranza del tempo, siamo stati circondati da una verde natura aspra e selvaggia, dove gli odori ed i profumi dei fitti boschi, alternati a macchia mediterranea, entravano pungenti dentro i caschi, facendoci spesso sentire un tutt'uno con la rigogliosa vegetazione che stavamo attraversando. Curva dopo curva, sali scendi dopo sali scendi, venivamo catapultati in qualche borgo disperso, dove la vita sembrava essersi fermata e dove le vecchiette sedevano pacifiche fuori dalle porte di casa. Abbiamo incontrato il borgo di BARGA dapprima e quello di COREGLIA ANTELMINELLI poi, annoverato tra i borghi più belli d'Italia; un piccolo gioiellino di cui abbiamo fatto oggi la conoscenza è il borghetto di MONTEFEGATESI, celebre per la festa dell'antica befana che qui si svolge la notte del 5 gennaio, dove tutto il paese accompagna la befana a fare il giro delle case raccogliendo doni e finendo il tutto in una grande festa con canti e balli! Valicato il MONTE CORONATO,

ci siamo diretti dove le provincie di Lucca e quella di Pistoia si incontrano, tenendo alla nostra destra il torrente LIMA, in molti tratti di una bellezza disarmante, con i canyon naturali dove l'acqua cristallina si infiltrava creando piscine naturali e piccole cascate dove i turisti oggi cercavano refrigerio. 
Numerosi km ci attendevano ancora ed un tratto di strada sterrata ha fatto ricordare all'Africa Twin (ma soprattutto alla Cri!) di che colore è fatta la polvere!! La strada che giunge a San Momme' e successivamente a SAMBUCA PISTOIESE, ci ha fatto raggiungere sotto la pioggia il campeggio dove abbiamo montato la tenda per questa notte, sul LAGO DI SUVIANA, lago che sancisce il confine qui tra Toscana ed Emilia Romagna, ed infatti sentiamo già gli accenti che sono cambiati e che non hanno più la tipica "c" aspirata ma sono diventati quelli tipici del bolognese. Domani salutiamo così la Toscana per immergerci nell'appennino emiliano, ma quella sarà una nuova avventura da raccontare!

Giorno 3 - 12/08/2020. La terza giornata di tour DA OVEST AD EST è iniziata di buon'ora anche questa mattina, ormai la sequenza di operazioni per smontare la tenda e per caricare l'Africa Twin sono quasi automatiche e quindi in poco tempo dal nostro risveglio siamo già pronti, valigie piene e via verso i nuovi km che ci aspettano per la giornata di viaggio!

 
Oggi abbiamo dato il nostro saluto ad un placido LAGO DI SUVIANA, arrivando di lì a poco a toccare un altro bacino artificiale, il LAGO DEL BRASIMONE. Una volta superato il paese di CASTIGLIONE DEI PEPOLI ci siamo avventurarti in un anello di un bello sterrato tutto attorno al MONTE TAVIANELLA per poi riprendere la strada asfaltata nei pressi di RONCOBILACCIO; una visita alla cittadina di FIRENZUOLA con i suoi portici che ne designano l'appellativo di "centro commerciale naturale" e l'acquisto di due panini pieni all'inverosimile per la cifra totale di 4 euro e 92, prezzo che a Milano pagheremmo per uno solo di quei panini e ripieni la metà e via verso nuovi km. Oggi per Max la guida è stata particolarmente divertente, un elogio alla regione Toscana che presenta delle strade perfettamente asfaltate, e così diventa un toboga divertente percorrere il passo DELLA FUTA, dove si trova un grande cimitero militare tedesco,

il PASSO DEL GIOGO, dove avremmo voluto intraprendere un altro bel pezzo di sterrato ma desistendo in quanto resici conto che non era percorribile da mezzi a motore, ed il PASSO COLLA, tutto questo passando anche dal circuito del MUGELLO, dove il rombo dei motori di qualche vettura in prova ci ha ricordato dell'adrenalina vissuta qualche anno fa quando abbiamo avuto l'onore di percorrere la pista in sella al nostro V STROM. 
La marcia è stata poi resa particolarmente piacevole dalla presenza del LAMONE che scorreva al lato della nostra strada, creando anch'esso, come i torrenti incontrati ieri, dei canyon e delle vasche naturali che gli abitanti del luogo conoscono bene ed infatti vi si svagavano facendo tuffi e bagni! Questa sera abbiamo montato la mostra fidata tenda nei pressi di TREDOZIO, cittadina alla quale siamo arrivati percorrendo il bel VALICO DELLA COLLINA ed il PASSO BECCUGIANO e che questa sera non mancheremo di visitare, andando alla ricerca di ottime pietanze locali! Domani ci aspetta una nuova tappa del tour targata Emilia Romagna.. Rimanete connessi per scoprire quali meravigliose località ammireremo, come sempre da dietro le nostre visiere!

Giorno 4 - 13/08/2020. Partenza presto anche questa mattina alla volta della quarta giornata di tour DA OVEST AD EST, dopo aver passato una piacevole serata cenando con ottime pietanze locali in quel di TREDOZIO. Abbiamo incontrato il primo waypoint sul nostro percorso a pochi minuti dall'inizio della giornata, infatti eravamo poco distanti dalla località INFERNO; inferno non solo di nome!! Infatti una volta posteggiata

l'africa Twin accanto ad un casale al km 7+700 della SP22, ed una volta intrapresa a piedi una breve stradina sterrata indicata da alcune diciture sul muro, si ammira uno spettacolo particolarissimo: una piccola ciminiera con una fiamma che arde fa capolino sul bordo di un dirupo, con tutto attorno un panorama magnifico sui colli del forlivese. 
È questo il "vulcano più piccolo del mondo", così chiamato ma impropriamente perché non si tratta di un vero e proprio vulcano bensì di una fonte naturale di metano ai quali gli abitanti del luogo danno di continuo fuoco onde evitare spargimento di gas. Lo spettacolo è assicurato, questa location è una vera e propria chicca e ce la gustiamo un po prima di rimetterci in sella, alla volta delle strade con asfalto un po peggiore rispetto a quello incontrato ieri, ma dalle dolci curve tutte da pennellare e dal numero infinito di tornanti, infatti è tutto un valicare la collina e scendere, e le campagne attorno a noi sono una più bella dell'altra, un vero piacere per i nostri occhi. Tutto questo incontrando il bel borgo di ROCCA SAN CASCIANO, che si sta oggi preparando a festeggiare il santo patrono, quello di PREDAPPIO poi e quello di FRATTA TERME, rinomato e visitato per i suoi stabilimenti curativi da turisti

di ogni parte del mondo. 
Passando da deliziose strade bianche che ci hanno permesso di cavalcare ancora qualche colle, siamo giunti nello splendido borgo di BERTINORO, location situata sul percorso della strada dei vini e dei sapori di Forlì e Cesena; e come in un miraggio, Ambra, cordiale ed ospitale conduttrice dell'enoteca L'ALTERNATIVA, situata proprio nel centro del quiete paesino, ci ha deliziati con taglieri di salumi modenesi e di formaggi locali, accompagnando il tutto con dell'ottima piada e con un vinello rosso a km 0. Ci siamo così ricaricati le pile ed abbiamo deciso di sostare qui per la notte, dedicando così il pomeriggio alla visita di BERTINORO, così da far prendere un po di fiato anche alla rossa Africa Twin, prima di procedere con la marcia alla volta del nostro punto di arrivo del tour, Rimini, e prima dell'avventura alla volta del centro Italia che ci aspetta. Quindi per questa notte per la prima volta niente tenda per noi, ma sosta in un letto vero e proprio all'hotel Colonna, che sorge proprio davanti ad uno dei simboli di questo borgo: la colonna delle anella, con ad essa appesa 12 anelli. I pellegrini ed i viandanti che passavano di qui, legavano ad uno degli anelli il proprio cavallo, ad ogni anello corrispondeva una famiglia che avrebbe così ospitato il Pellegrino, rendendolo così luogo famoso per la propria ospitalità. Bertinoro è un borgo di origine medievale situato su una collina da cui si gode di un magnifico panorama sul mare a sulla pianura romagnola. Per questo motivo è conosciuto come “Il Balcone della Romagna” oltre a essere la “Città del Vino”, qui, infatti si produce oltre che dell'ottimo Sangiovese anche il bianco DOCG Albana. Situata in Piazza della Libertà è la Torre dell’Orologio che, in passato, grazie alla sua notevole altezza, fungeva da faro per i naviganti. La cattedrale, dedicata a Santa Caterina di Alessandria patrona del borgo, è situata sempre nella piazza principale. Non potevamo perdere una visita all'esterno della Rocca che in questi giorni ospita musicisti: costruita prima dell’anno Mille, nel 1302 ospitò persino Dante Alighieri. Questa sera ci perderemo tra i vicoletti di questo magnifico borgo, immergendoci nella sua atmosfera gioviale, domani si riprende la marcia.. Rimini ci attende!

Giorno 5 - 14/08/2020 Quinto ed ultimo giorno di tour DA OVEST AD EST, quello che dopo 550 km circa di strade di ogni tipo ci avrebbe visti arrivare alla volta della nostra meta.. Il FARO DI RIMINI!
Questa mattina abbiamo salutato a malincuore Ambra dell'hotel La Colonna a BERTINORO, quando si dice sentirsi a casa propria..

Ecco, qui ci hanno fatto sentire non semplici ospiti ma gente di famiglia.
Caricata un'Africa Twin vogliosa di rimettersi in marcia, abbiamo percorso le stradine dei colli del forlivese, magnifiche, un dipinto che si susseguiva ad un altro, sino ad arrivare a LONGIANO, altro bel borghetto sulla strada dei vini e dei sapori di Forlì e Cesena, dove la gentilissima Martina ci attendeva al FRANTOIO TURCHI, che abbiamo visitato, ammirando i luoghi dove dalle

prelibate olive di produzione di questi terreni viene, dopo accurata spremitura a macina, prodotto il nettare dorato: un olio extravergine che ci ha stregati col suo sapore fruttato, ma oltre ad ogni cosa ci ha stupito fare la conoscenza di un'altra realtà dove una famiglia, da generazioni, porta avanti una storia dal sapore tutto italiano. 
Ci siamo rimessi presto in viaggio andando a visitare così il borgo di LONGIANO, e successivamente quello di SANT'ARCANGELO DI ROMAGNA, piccoli centri ricchi di storia e cultura. Ma il nostro obiettivo ci attendeva ed è stato così che di lì a poco ci siamo addentrati in una delle città della Romagna che da sempre è luogo di svago per turisti da ogni dove, per noi oggi era il raggiungimento della meta ed infatti ecco presto il bianco FARO svettare dinnanzi a noi, proprio accanto alla famosa ruota panoramica. Si conclude così un tour, un tour che per noi ha avuto diversi significati; iniziato a tracciare da parte di Max durante il lockdown ora è stato un sogno riuscire a realizzarlo, conoscendo nuove realtà italiane, non necessariamente celebri o meta di turismo di massa, ma che sono dei tesori tutti da scoprire. Ha avuto un grande significato anche per la Cri, come vi spiegava lei stessa durante la Diretta di oggi! Ora rimontiamo la tenda al camping di SAN MARINO dove magari questa sera vedremo dall'alto i fuochi che le località in riviera spareranno per festeggiare un ferragosto diverso, un ferragosto dal sapore di vita e di riscatto!







Max & Cri
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TOUR NELLA MOTORVALLEY.

Itinerario: Fidenza - Stabilimenti Dallara - Autodromo Varano De Melegari - Collezione Umberto Panini - Ex stabilimenti De Tomaso - Autodromo di Modena - Maserati Modena - Museo Enzo Ferrari Modena - Automobili Bugatti Campogalliano - Collezione Mario Sassi Casalgrande - Monte Evangelio - Castllo di Montegibbio - Pista Fiorano - Museo Ferrari Maranello

Km: 260 circa



Giorno 1. Seduti ad un tavolino davanti al MUSEO ENZO FERRARI di MODENA, tiriamo le somme dopo questa nostra prima giornata di viaggio nella MOTORVALLEY, terra dove si respira la passione per i motori a pieni polmoni! Siamo partiti presto questa mattina da FIDENZA,
ci aspettavano 150 km circa di tracciato, infatti la nostra Africa Twin si è subito divertita a percorrere le strade tutte curve di collina che le abbiamo fatto prendere, rendendo l'intercedere mai noioso e sempre vario.
Il primo tempio dei motori del quale abbiamo fatto oggi la conoscenza è quello di DALLARA, brand conosciuto per essere un riferimento a livello internazionale quando si parla di automobili da competizione! Oltre a grandi aziende automobilistiche, Motorvalley racchiude anche fantastici circuiti dove l'adrenalina scorre a mille: ed infatti oggi nostri waypoint sul percorso sono stati sia quello di Varano de Melegari che quello di Modena, che esercitavano però a porte chiuse, causa emergenza sanitaria. Numerose altre stradine rurali, attraverso verdissimi campagne e filari di vigne da lambrusco ci hanno
guidato sino alla collezione UMBERTO PANINI, eh si proprio il re delle figurine infatti ha creato alle porte di Modena una fattoria dove viene prodotto il PARMIGIANO REGGIANO in modo totalmente biologico, ma non solo: ha qui una collezione composta prevalentemente da Maserati ed oltre a ciò da una sessantina di motociclette, dove il brand Ducati regna sovrano ed anche di trattori d'epoca. 
Quindi Motorvalley regno di collezioni, di autodromi ma torniamo ai grandi brand: arrivati a Modena ci ha accolto l'impero del tridente ossia la fabbrica MASERATI. Per un marchio che ancora oggi brilla, abbiamo visto anche la location che occupava una grande azienda che purtroppo ad oggi non è più in essere, la DE TOMASO. Un tempo capace di produrre
grandi automobili che hanno creato un mito come la Pantera, ma che nel corso degli anni non ce l'ha fatta a superare periodi di crisi. 
Il nostro pomeriggio è proseguito col botto, con la visita del MUSEO ENZO FERRARI di Modena, dove il genio creatore del cavallino rampante è nato e dove mosse i primi passi nel mondo dei motori. È un brivido entrare dove il mito ebbe inizio. Si rimane a bocca aperta davanti alla perfezione ed alle linee geometriche, frutto di grandi studi, di modelli come la Ferrari 250gt o come la ultima nata della casa di Maranello, la Roma. Entrando in questo luogo è inevitabile carpire il grandissimo carisma di Enzo Ferrari, la sua dedizione, la sua tenacia che lo hanno portato a realizzare un sogno che è
diventato poi il sogno di milioni e milioni di persone in tutto il mondo, un sogno che guardando il cavallino rampante parla di vittorie, di velocità, di eleganza, di lusso. Siamo rimasti estasiati dalla visita di questo luogo, uno dei luoghi che hanno contribuito a creare la storia della terra dei motori. 
La nostra serata prosegue ora nella viva e solare città di MODENA, dove tra torta fritta e salumi, lambrusco Grasparossa e spritz modenese finirà in allegria questa nostra prima giornata in un territorio dove la passione regna, passione a 360°! Il nostro tour prosegue domani, rimanete connessi per scoprire cosa ci riserverà la seconda giornata di viaggio in Motor Valley!

Giorno 2. Nuova giornata di viaggio per noi alla scoperta di luoghi che caratterizzano la TERRA DEI MOTORI in Emilia! 
Siamo partiti questa mattina presto dalla bella città di MODENA, dove ieri sera abbiamo passato una bellissima serata; Modena è viva, l'atmosfera che si respira nel suo centro è tanto gioviale ed allegra quanto rilassata, mancava vedere la gente che passeggia tranquilla nei centri storici, che beve seduta in qualche bar lo spritz modenese (eh si, abbiamo scoperto che da queste parti fanno lo spritz col Lambrusco.. Che chicca per gli amanti di questo vino!) insomma una passeggiata al tramonto in città ci ha fatto scrollare di dosso i km macinati oggi in sella all'Africa Twin e questa mattina con le pile ben ricaricate eravamo pronti ad affrontare una nuova giornata di tour! Un percorso inizialmente pianeggiante ci ha condotti sino a CAMPOGALLIANO, dove la scritta blu AUTOMOBILI BUGATTI
fa ricordare agli appassionati quale storia è stata scritta all'interno di questi cancelli. Una storia purtroppo senza lieto fine ma che negli anni d'oro ha saputo regalare progetti come quello della EB110, un bolide capace di raggiungere i 365 km/h, una macchina assolutamente all'avanguardia per l'epoca, capace di tenere testa a mostri sacri come la Lamborghini Diablo o la Ferrari F40. 
Ci siamo rimessi in sella, direzione Casalgrande, dove abbiamo cercato il luogo dove MARIO SASSI ospita la sua collezione di moto DUCATI, ma sia il navigatore satellitare che gli abitanti gentilissimi del luogo, ci hanno condotto in posti dove in realtà non abbiamo trovato nulla (anzi, se qualcuno avesse indicazioni in merito da fornirci ben vengano!!).
La collezione Mario Sassi ebbe inizio quando egli ebbe la visione, ad un incrocio stradale, di una Ducati 100 sport; ne rimase talmente folgorato che decise di impiegare il suo, primo stipendio per acquistare questa mitica motocicletta. Quello fu il primo esemplare che diede poi il via al suo collezionare esemplari rari e unici. 
Il nostro viaggio è così ripartito, lasciandoci la pianura alle spalle ci siamo inerpicati con nostra grande gioia sui colli modenesi: asfalto spesso in ottime condizioni, larghe curve e paesaggio tutto intorno armonioso per la vista. È stato un intercedere sereno ed allegro, passando anche da luoghi molto belli e panoramici come il monte Evangelio, anche noto come "monte delle tre croci", così chiamato per le tre croci in ferro, simbolo di redenzione, che fanno da cornice ad una cartolina mozzafiato sulla pianura sottostante, o come il CASTELLO DI MONTEGIBBIO, situato su di un'altura poco distante da SASSUOLO, dove abbiamo sostato per concederci una sosta pranzo rigenerante. 
Di lì a poco saremmo stati di nuovo in sella, questa volta per procedere in uno dei luoghi cult della MOTORVALLEY, la cittadina del cavallino rampante, MARANELLO. Entrare a Maranello vuol dire respirare Ferrari, un orgoglio che trapela festoso da ogni bandiera, da ogni simbolo, che svetta fiero in ogni dove nella città emiliana. Qui ci si rende davvero conto di cosa è stato in grado di mettere in piedi il signor Enzo Ferrari. Il sogno da lui creato ha fatto volare la passione di persone di ogni angolo del globo, un genio visionario che ha saputo con perseveranza far diventare dei semplici progetti realtà. Non potevamo allora non immergerci nel mondo Ferrari nel luogo migliore per comprendere questo mondo: il MUSEO FERRARI a Maranello per l'appunto, passando prima dalla
PISTA DI FIORANO, luogo che Enzo Ferrari fece costruire dove poter testare privatamente le proprie auto. Nel museo di Maranello, a differenza di quello di Modena che era incentrato "sull'uomo", il focus è la Ferrari automobile e tutto ciò che questa parola racchiude: il mondo delle corse, quello delle auto da sogno, i grandi campioni che le hanno portate alla vittoria, i modelli che si sono succeduti nelle varie epoche, sino a carpire come nasce un modello totalmente creato sulle richieste di pochi fortunatissimi acquirenti che possono permettersi il lusso di far nascere una Ferrari totalmente personalizzata in base ai propri gusti. 
Ce ne andiamo dalla TERRA DEI MOTORI a malincuore, sono stati due giorni durante i quali abbiamo tastato con mano quanto la passione possa dare anima ad un territorio. La motorvalley ci ha dimostrato questo e come grazie a uomini che hanno creduto nei loro progetti e nei loro sogni, facendoli concretizzare in fantastiche realtà, la regione dell'Emilia Romagna sia ricca di industrie delle quali noi tutti italiani possiamo dirci di essere orgogliosi e fieri! Viva la nostra bella Italia!!


Si ringrazia per la collaborazione a questo tour l'associazione Motorvalley.

HOTEL: Durante questo tour abbiamo soggiornato nell'Hotel La Stella d'Italia di Modena, situato in posizione strategica sia per la visita alla città che per raggiungere a piedi il Museo Enzo Ferrari. Consigliato per la pulizia, per la posizione e per l'attenzione al cliente.


Buon viaggio insieme a noi,

Max & Cri

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TOUR ALLA SCOPERTA DEI CASTELLI DI PARMA.


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MAX E CRI E LA PRIMA AVVENTURA IN CAMPER!


Che estate sarà questa targata 2020, con gli strascichi addosso di mesi difficili?

Anche il modo di viaggiare subirà le conseguenze di ciò che abbiamo vissuto e tanti, probabilmente, tenderanno a fare delle vacanze di tipo alternativo; sentiamo di molti che si stanno affacciando per la prima volta al mondo delle esperienze in tenda e poi... il camper! Un modo per andare ovunque si voglia senza dover necessariamente condividere spazi ed immergendosi, quando possibile, nella natura.

Se volete prendere ispirazione, postiamo il video della nostra PRIMA AVVENTURA IN CAMPER, con bici al seguito: avevamo infatti percorso la ciclabile che da PESCHIERA DEL GARDA porta sino a MANTOVA, sostando col camper nel delizioso borgo di VALEGGIO SUL MINCIO.

Un'esperienza divertente, diversa, sicuramente da provare per capire se questo mondo vi può attirare o meno!

A noi è piaciuta molto, certo gli ingombri e le prestazioni non sono quelli di un viaggio in moto, ma avere una casetta al proprio seguito ha di sicuro i suoi vantaggi.. cliccate play e capirete quali sono dal nostro punto di vista!

Buon viaggio insieme a noi,

Max e Cri
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25 e 26 MAGGIO 2019: TOUR DEI PARCHI REGIONALI LIGURI

Itinerario: Busalla - Parco Capanne di Marcarolo - Parco del Beigua - Parco dell'Adelasia - Piana Crixia - Cairo Montenotte - Millesimo - Lago di Osiglia - Colle del Melogno - Castelvecchio - Zuccarello - Colletta - Loano

Km: 380



1° GIORNATA DI VIAGGIO: Quella che abbiamo scoperto oggi, durante la nostra prima giornata
di TOUR DEI PARCHI REGIONALI LIGURI, è una regione verdissima, ricca di natura e di meraviglie nascoste che non aspettano altro che di essere scoperte. Il nostro giro è iniziato dalla cittadina di BUSALLA, nel genovese, dalla quale quasi subito ci siamo immersi nel PARCO DELLE CAPANNE DI MARCAROLO, che tra splendide strade tortuose ci ha fatto ammirare magnifici canyon immersi in paesaggi lunari, che non smettevano di lasciarci estasiati ad ogni nuova svolta. 
Da lì siamo giunti successivamente nel PARCO DEL BEIGUA, che ancora non conoscevamo e del quale siamo entusiasti di aver fatto oggi la sua scoperta: l'area verde è attraversata dall'alta via dei monti liguri, che abbiamo percorso a bordo della nostra Africa Twin. Ebbene, questa è una carreggiata che definire fantastica è dir poco! Una serpentina divertentissima da percorrere mentre si è continuamente contorniati da
cartoline spettacolari, date prima dal PASSO DEL TURCHINO e dal PASSO DEL FAIALLO poi, che conducono sino al territorio di Varazze dove dall'alto si può ammirare una cartolina mozzafiato sui paesi della costa ligure sottostante alle alture dove si trova il parco. 
Da qui, un numero infinito di curve ci ha condotti al PARCO DELL'ADELASIA, altro polmone verde sito nel territorio di Cairo
Montenotte. 
La marcia è proseguita poi alla volta di PIANA CRIXIA, dove uno scenografico fungo di pietra millenario sorge imponente a ricordare le varie ere geologiche che nel corso dei millenni si sono succedute tra loro! Ora ci attende il meritato riposo, alla ricerca di ottimo cibo tipico locale, che siamo certi non ci deluderà!!

2° GIORNATA DI VIAGGIO: Giro bagnato, giro fortunato? Può darsi! Fatto sta che oggi il nostro TOUR DEI PARCHI REGIONALI LIGURI è iniziato sotto una finissima pioggia da Cairo Montenotte..
Pioggia che è andata via via crescendo durante la mattinata! Il primo punto d'interesse che abbiamo toccato è stato il borgo di MILLESIMO, dove sin da lontano è possibile scorgere il ponte fortificato della Gaietta, luogo ricco di storia che narra di vicende napoleoniche che in queste zone si susseguirono fitte. Dopo una bella passeggiata sul ponte tibetano che attraversa il fiume Bormida ci siamo rimessi in sella ad un'Africa Twin desiderosa di macinare km, dirigendoci verso il LAGO DI OSIGLIA, un bacino artificiale di 3 km di lunghezza sito in VAL BORMIDA.
All'incirca alla sua metà lo abbiamo attraversato ed abbiamo percorso così una bella strada panoramica che lo costeggia, fino ad arrivare nel punto più a sud. 
Da qui ci siamo inerpicati poi sul COLLE DEL MELOGNO, dove la pioggia ed il vento si son fatti scroscianti, peccato perché ci saremmo fermati volentieri ad ammirare il "forte centrale", un edificio difensivo posto a salvaguardia di questi territori e che rende il raggiungimento di questo valico ancor più scenografico. Una gran quantità di curve tortuose immerse in uno scenario roccioso a dir poco spettacolare, dal quale in lontananza potevamo ammirare il blu del mare, ci ha guidato fino a TOIRANO, luogo conosciuto per le sue magnifiche grotte, ma in questo giro abbiamo scoperto quanto sia bello e tipico il borgo medievale. 
Da qui in poi è stato un susseguirsi di magnifici borghetti, uno più bello dell'altro: dapprima quello fantasma di BALESTRINO, tanto inquietante quanto spettacolare. Questo è un luogo rimasto abbandonato a seguito di frane e smottamenti ed il tempo sembra proprio che si sia fermato, è inevitabile fermarsi ad osservarlo attoniti! Splendida poi la visione di CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA, piccolo borgo dell'entroterra savonese arroccato su di una collina e dominato da un imponente castello! Successivamente abbiamo incontrato sulla
nostra strada ZUCCARELLO, annoverato come uno dei borghi più belli della Liguria, bellissimo paesino medievale di 300 abitanti tipico per i suoi carruggi e per i suoi antichi edifici in sassi. 
Attraversando zone verdissime ricche di cascate e ruscelli a farci continuamente compagnia, siamo approdati poi sino a COLLETTA DI CASTELBIANCO, bellissimo paesino costituito da casette completamente in roccia, ognuna unica e diversa dalle altre per la peculiarità delle porte colorate e dalle diverse dimensioni, villaggio che una volta fungeva da difesa contro i saraceni in quanto sito sulle Alpi Marittime ma che oggi è stato completamente ristrutturato dando vita a delle vere e proprie abitazioni per vacanze di lusso! Da questo luogo delle favole è iniziata la nostra discesa verso il mare, dove
abbiamo toccato LOANO, oggi poco affollata da turisti causa meteo a dir poco variabile e mutevole! 
Che dire, la Liguria conosciuta in questo weekend ci ha fatto scoprire una regione che oltre ai bellissimi paesi di mare per le quali solitamente è rinomata, è molto di più: è una regione ricca di natura, di magnifici parchi dai quali scorgere cartoline di mare da posizione predominante, di piccoli gioielli medievali dove addentrarsi e fare un salto indietro nel passato ed oltre a ciò di ottimi piatti dal profumo mediterraneo, ma anche che di gente disposta ad aiutarci a ritrovare la moto parcheggiata alla fine di carruggi per noi degni di un complicato e pittoresco labirinto e questo senza essere nemmeno noi a chiedere, ma mostrandosi disponibili non appena visti questi due motociclisti marziani sotto alla pioggia in difficoltà! ;) Una terra da scoprire!!

Buon viaggio insieme a noi,

Max & Cry

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25, 26, 27, 28 APRILE 2019: SARDEGNA GRAN TOUR

Itinerario: Milano - Livorno - Golfo Aranci - Arbatax - Alghero - Golfo Aranci

Km: 1350 




SARDEGNA GRAN TOUR GIORNO 1 - I nostri primi 380
km di viaggio sono iniziati alla grande, è stata una giornata densa di emozioni, di grandi scenari, di strade adrenaliniche e mozzafiato! Questa mattina siamo partiti da Milano sotto ad un timido sole, che si è trasformato pian piano in acqua Man mano che avanzavamo verso il piacentino. Prima della suddivisione dei due gruppi tra coloro che han deciso di seguire il percorso asfaltato e tra gli irreducibili dello sterrato, ci siamo sfamati nel piacentino con un pranzo a base di ottimi prodotti tipici locali, l'ideale prima di affrontare le "fatiche" che ci avrebbero atteso a breve! Ancora una novantina di km su strade tutte curve su asfalto e poi via con il tracciato su sterrato che, sotto una pioggia incessante alternata a tratti di nuvole, ci ha catapultati nel magnifico scenario dell'antica
via degli alti monti liguri! Abbiamo costeggiato tutto il crinale che dall'Emilia Romagna ci ha condotto sino in Liguria, su una strada tanto bella quanto impegnativa, soprattutto per le condizioni stradali rese un po' difficili in certi tratti a causa della presenza di pozzanghere e di un po' di fango, in compenso l'attraversata è stata adrenalinica e sempre accompagnata da un panorama fantastico. Sono stati 50 km circa di offroad su un percorso ghiaioso e roccioso, il paradiso per chi ama questo tipo di guida, per noi questo si è tramutato in una marcia un po' più a bassa andatura rispetto al normale in quanto in coppia abbiamo aggiunto ancora maggior difficoltà all'avventura che ci attendeva, inoltre Max ha mantenuto una diversa impostazione di guida proprio per il fatto di avere il passeggero a bordo; dobbiamo dire che le nuove gomme che abbiamo montato, le Pirelli Rally, ci hanno tolto d'impaccio in diverse situazioni e si sono comportate egregiamente su ogni tipo di terreno! Siamo adesso al porto di Livorno che attendiamo di imbarcarci per salpare alla volta dell'isola sarda che ci attende, per le prossime tappe di questa avventura che non vediamo l'ora di vivere e di raccontarvi.. Viste da dietro le nostre visiere!

SARDEGNA GRAN TOUR - GIORNO 2 fantastico! Fantastico! Fantastico! Ci stiamo addentrando sempre più in questa grande avventura che ormai è nel vivo, oggi finalmente abbiamo
cavalcato la nostra Africa Twin in territorio sardo e ne siamo rimasti letteralmente estasiati! Abbiamo scelto ancora una volta di percorrere il tracciato offroad, che qui si è rivelato meno impegnativo rispetto a quanto percorso ieri ma assolutamente magnifico sia a livello di strade, che di luoghi attraversati, di natura incontaminata, di tratti su asfalto che definire il parco divertimenti di ogni motociclista è dir poco! Da Golfo Aranci abbiamo percorso circa 340 km ed il primo posto che ci ha offerto uno scenario da farci rimanere a bocca aperta è stata la CENTRALE EOLICA SA MESA, dove siamo passati con le nostre moto in mezzo ad una miriade di pale eoliche situate in una location assolutamente straordinaria! Ci siamo persi nel fascino del NURAGHE LOELLE, non me avevamo mai visto uno
così da vicino, anzi proprio dal suo interno, con le mucche sotto essa che ci guardavano stranite, ma che meraviglia. In Sardegna è facile incontrare per strada un gregge di pecore che ti circonda durante la marcia, o una mucca che attraversa placida la carreggiata, la natura la fa davvero da padrona. Le risate sotto al casco oggi si sono sprecate : dal divertimento di guadare torrenti e grosse pozze, alla visione paradisiaca che ci attorniava di continuo, ai profumi intensi di fiori e di macchia mediterranea che ci giungeva improvvisamente in certi tratti. Tutto portava ad un solo pensiero: questa è felicità! Non sono mancati alcuni tratti impegnativi sullo sterrato, ma l'Africona si è comportata egregiamente e non ha mai mancato di farci divertire! È stata una giornata tanto intensa quanto indimenticabile, domani ci aspetta la terza tappa di questa magnifica esperienza che ci porterà fino ad Alghero, che percorreremo nuovamente in offroad.. Rimanete connessi per continuare a vedere la Sardegna vista da dietro le nostre visiere!

SARDEGNA GRAN TOUR - GIORNO 3. È possibile soffrire del "mal di Sardegna"? Ebbene si, lo
stiamo testando sulla nostra pelle! Perché? Perché più passano i giorni, più la stiamo conoscendo nel suo profondo e più ce ne stiamo innamorando e già sentiamo che sentiremo moltissimo la mancanza di tutto ciò che ci circonda, una volta tornati "nel continente"! Abbiamo oggi scelto di percorrere il tracciato "off road easy", in quanto quello standard si preannunciava un po' troppo impegnativo per essere percorso in due, ed è stata un'altra giornata stupenda! Siamo partiti questa mattina da Arbatax, per viaggiare lungo l'entroterra sardo alla volta di Alghero; subito abbiamo trovato il primo piccolo guado ed un primo tratto di percorso con un po' di pietriscolo, leggermente impegnativo, subito per iniziare la giornata in grande! L'africona è sempre pronta ad affrontare qualsiasi tipo di situazione, si sta rivelando una moto instancabile e tuttofare!! Abbiamo costeggiato
per un bel tratto la diga santa Lucia e tra boschi e foreste ci siamo resi conto di quanto sia verde e lussureggiante la Sardegna in questa stagione!! Di tanto in tanto sul nostro tracciato compariva qualche borgo isolato e qui ci siamo resi conto di quanto il popolo sardo ci stia entrando nel cuore: gente in macchina disposta a guidarci per portarci nel luogo desiderato, operai che ci salutano al nostro passaggio sorridendo e facendo il tipico saluto dei motociclisti, i pastori, sempre cordiali e mai insofferenti al fatto di trovare un modo di farci passare attraverso il proprio gregge di pecore, i contadini, pronti ad aprirci qualche cancello in mezzo a luoghi sperduti e pacifici, interrotti solo dal rombo dei nostri motori. Dopo un bel ristoro a base di gnocchetti sardi ci siamo trovati in un luogo paradisiaco, verdissimo, con un ruscelletto che ci scorreva accanto e spettacolari tratti di strade bianche con tutto attorno dei fiori lilla-rosacei, che rendevano il tutto uno spettacolo da cartolina. Numerosi i nuraghe incontrati anche oggi sul nostro tracciato, il più grande quello di Santu Antine. Numerose curve su asfalto ci hanno guidato fino alla bella Alghero, dove ora ci rifocilleremo non vedendo l'ora di scoprire domani un altro angolo di questa bella, bellissima isola!

SARDEGNA GRAN TOUR - DAY 4. Un'altra grandissima giornata quella appena vissuta durante questa
splendida avventura chiamata Sardegna Gran Tour! Questa mattina abbiamo optato per la percorrenza del tracciato su offroad che ci ha sin da subito catapultati in un'atmosfera a dir poco magica: bellissime strade bianche sulle alture con vista sulla costa al di sopra di Alghero con vista su Capo Caccia, un mare cobalto con la bianca increspatura dei cavalloni che oggi caratterizzavano la distesa blu, tutto attorno a noi delle verdissime colline cosparse di fiori dai colori abbaglianti e variopinti, uno scenario che ci ha lasciati estasiati km dopo km! Abbiamo optato a metà del nostro percorso mattutino per una deviazione: Stintino si trovava ad una manciata di km al di sotto di noi, quindi via! Decidiamo di allungare il tracciato di un'oretta ma splendida è stata la visione della spiaggia La Pelosa, in questo periodo per nulla affollata da turisti e quindi con un panorama del
quale i nostri occhi hanno potuto godere appieno! Siamo tornati sul nostro tracciato prestabilito per fare ancora molto sterrato, tra il quale anche un bellissimo tratto di strada che fa parte della prova del WRC (che emozione solcarlo a bordo della nostra Africa Twin!!), sino a che siamo giunti alla famosissima "roccia dell'elefante", prima di arrivare alle terme di Castel Doria, luogo dove l'acqua sgorga fumante ad una temperatura di 45 gradi, e location dove tutto il nostro gruppo si è regalato un bel pranzo di saluto! Nel pomeriggio abbiamo scelto di solcare il tratto stradale, dove una miriade di dolcissime curve dall'asfalto sempre impeccabile
ci hanno portati nell'entroterra della Costa Smeralda sino a che siamo arrivati a Golfo Aranci, dove si conclude la nostra avventura ma dove del traghetto per ora nemmeno l'ombra... Causa Maestrale!! È stata un'avventura indimenticabile, emozionante, impagabile,dalla quale torniamo arricchiti, con un'infinità di cartoline nel cuore di questa terra dai colori, dalle strade e dal sapore unico! Cogliamo nuovamente l'occasione per ringraziare tutto lo staff del Sardegna Gran Tour 2019, Renato Zocchi in primis, per la grandissima organizzazione di un'evento del genere, Wheelup per averci fornito i completi Alike che abbiamo davvero testato in ogni condizione e che si sono affermati dei grandi compagni di viaggio (a breve segue recensione!) e la nostra Africa Twin che si è confermata essere una grande, grandissima moto a 360 gradi!

SARDEGNA GRAN TOUR 2019 - Il giorno del ri-approdo sul continente! Ed eccoci qui, dopo un'attesa che è parsa interminabile, questa mattina all'1.30 il nostro traghetto è riuscito a salpare alla volta di Livorno, rimandato di diverse ore causa Maestrale che soffiava incessante e conseguente mare grosso.
L'attesa di rientrare è un mix di malinconia, l'avventura è quasi finita ma non ancora del tutto, i ricordi dei posti visti e delle scorrazzate fatte è ancora fresco ed è dura pensarsi il giorno dopo tra le quattro mura di un ufficio seduti ad una scrivania! Il meteo di oggi sulla strada del ritorno poi, sembrava volerci far desistere in ogni modo dal tornare nel milanese: secchiate e secchiate d'acqua su di noi dalla costa toscana e poi successivamente sul passo della Cisa fino alle porte di Piacenza, anche se qui con minor intensità, ad ogni modo ora che vi scriviamo l'Africa Twin è nuovamente parcheggiata nel suo box, è stata ripulita dal fango sardo che ormai negli ultimi giorni la caratterizzava ed ha un migliaio di numeri in più sul contachilometri rispetto a quando è partita giovedì scorso, le gomme quasi del tutto chiuse, ma al suo attivo ha una grandissima avventura in più da raccontare, e che avventura! Il Sardegna Gran tour che si è appena concluso ci ha fatto scoprire questa grande isola italiana da un nuovo punto di vista rispetto a quello molto turistico che già conoscevamo: un regno fatto di strade bianche immerse in paesaggi che sembrano usciti da un sogno, che non aspettano altro che essere cavalcate,
di cancelli da aprire e richiudere con attenzione, che si incontrano lungo il percorso, di mari cristallini e stupendi da ammirare non da spaparanzati sotto al l'ombrellone in spiaggia ma dall'alto del crinale di qualche altura; di splendide strade dall'asfalto immacolato tutte curve, che farebbero sorridere qualsiasi motociclista da dentro al proprio casco, ma da starci anche attenti perché non è una sorpresa trovare qualche mucca che attraversa placidamente la carreggiata, o incontrare un gregge di pecore che si divertirà a circondarvi e a sorpassarvi accalcandosi l'una sopra l'altra nella foga. Di persone, di sapori, di profumi intensissimi. La Sardegna che abbiamo scoperto è fatta di tutte queste sfaccettature e possiamo dire di essere rientrati a casa oggi arricchiti da questa nuova, magica conoscenza.

Grazie Sardegna Gran Tour 2019!!

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13 e 14 MARZO 2019: LA STRADA DEI MULINI DELLA VAL TIDONE ED ALCUNE PERLE DEL PIACENTINO

Itinerario: Borgonovo Val Tidone - Pianello Val Tidone - Nibbiano - Pietra Parcellara - Pietra Perduca - Olgisio - Gropparello - Veleia Romana

Km: 132



DOMENICA 14 Aprile 2019: Questa mattina, qui nel piacentino, ci dà il buongiorno un cielo plumbeo, 
ma niente sorprese, tutto come da previsioni meteo! Ieri abbiamo fatto in tempo però a viaggiare lungo un magnifico tracciato di 130 km che ci ha fatto scoprire nuovi angoli di Emilia Romagna che ancora non conoscevamo, anche se davvero ad un passo dalla nostra base. Siamo partiti da BORGONOVO VAL TIDONE, uno dei paesi più attivi di questa vallata, per intraprendere, di lì a poco, un percorso chiamato LA STRADA DEI MULINI, che ci ha guidati, lungo il corso del fiume TIDONE, in incantevoli località che conservano ancora gli antichi mulini che qui venivano utilizzati per le lavorazioni legate all'attività molitoria, alcuni di questi sono antichissimi, risalgono addirittura attorno all'anno 1000,
ed altri conservano ancora appieno le loro funzioni, altri sono stati semplicemente conservati a testimonianza della loro attività svolta qui in un passato lontano, ma tutti regalano al visitatore la magia di trovarsi davanti ad uno scorcio che ci ricorda quelli degni di un luogo incantato in stile "Mulino Bianco"! Al termine di questi prima 80 km circa, ci siamo immersi nei paesaggi dei COLLI PIACENTINI, facendo la conoscenza di due rocce molto particolari: la PIETRA PARCELLARA, che sin da lontano è riconoscibile grazie alla sua forma a punta, in un contesto dove è l'unica a presentare questa particolare altura, e la PIETRA PERDUCA,
alle falde della quale siamo arrivati percorrendo un bel tratto di sterrato, ed una volta arrivati lì, non abbiamo resistito a fare una piccola scalata, che ci ha portati dapprima davanti all'oratorio di Sant'Anna, chiesa medioevale chiusa al pubblico che si dice conservi al suo interno l'impronta della Madonna, e successivamente sino alla cima della pietra stessa, dalla quale il panorama a 360° sulle colline circostanti è estasiante, e molto particolari e misteriose le due vasche d'acqua che si trovano là sopra, risalenti all'età del bronzo, che ospitano colonie di tritoni crestati, degli anfibi molto
delicati che sopravvivono solo in particolari condizioni. Inoltre questo luogo sembra essere oggetto di molti riti celtici e mistici, dei quali troviamo tracce e segni qua e là.. Una volta abbandonato lo spettacolo che si godeva da lassù, riprendiamo la nostra Africa Twin che ci aspettava scalpitante per percorrere le tantissime altre belle curve che ci aspettavano, non sempre accompagnate però da un asfalto degno di nota. Sin da lontano è facile scorgere la silhouette della ROCCA D'OLGISIO, che però non troviamo aperta per una visita, e proseguiamo quindi attraversando da una vallata all'altra i territori dei colli piacentini che le strade percorrono in direzione nord - sud portandoci da un fiume all'altro: il Tidone prima, il Trebbia ed il Nure poi. 
Ci dirigiamo in quella che viene definita la "Pompei del nord Italia", VELEIA ROMANA. Per un biglietto del costo di 2 euro la visita è più che interessante e dimostra la fervida vita che c'era in queste zone sin da tempi antichissimi, tra terme, vita religiosa, edifici residenziali e commerciali, fare un salto nel passato è inevitabile e molto bello. Torniamo per la serata in quel di GROPPARELLO, dove troviamo anche qui il castello già chiuso, ne approfittiamo quindi per rifocillarci con una bella mangiata di tortelli e salumi annaffiata da Gutturnio a km 0! Quel che ci aspetta ora sarà un rientro a casa sotto l'acqua, ma era in programma e ne sarà valso la pena comunque per aver fatto 130 km di nuove, interessanti scoperte, tutte viste come sempre da dietro le nostre visiere!



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30 e 31 MARZO 2019: TOUR DELLE TERRE DI CANOSSA

Itinerario: Rivalta - Bianello - Votigno - Castello di Canossa - Castello di Rossena - Palanzano - Passo Lagastrello - Pieve di Sasso - Montechiarugolo

Km: 212


PRIMA GIORNATA DI VIAGGIO: La prima del nostro tour alla scoperta delle TERRE DI CANOSSA! 
La mattina è iniziata già nel migliore dei modi, infatti grazie a Sandro e Monica, una coppia affiatata e genuina di bikers conosciuta tramite questa nostra pagina, abbiamo potuto visitare il CASEIFICIO GENNARI di COLLECCHIO e così abbiamo visto per la prima volta da vicino la creazione del PARMIGIANO REGGIANO, uno dei tanti nostri motivi di vanto all'estero, un prodotto di queste terre creato da abili mani e da materie prime prelibate, un mix che fa sì che sulle nostre tavole arrivi una vera e propria delizia a rallegrare il nostro palato! Saremmo stati volentieri con i nostri nuovi amici tutto il giorno,
ma il nostro giro ci chiamava, quindi a metà mattinata ci siamo rimessi in sella per immergerci nei territori che furono quelli di MATILDE DI CANOSSA, una donna che fece la storia e che in questi luoghi viene tenuta vivissima dalle testimonianze che si ritrovano in diverse location sparse per le colline del reggiano. Il primo luogo che incontriamo sulla nostra marcia è la REGGIA DI Rivalta, situata nel PARCO DEL CROSTOLO; per lo più apprendiamo che questa fu residenza estense, e dopo una passeggiata nei verdi prati che la circondano e dopo aver ammirato l'imponente esemplare di cedro del Libano che sorge al suo cospetto,
ci siamo presto rimessi in sella. Sempre a Rivalta troviamo un bel laghetto, la Vasca Corbelli, che si trova proprio di fronte ad un'altra elegante villa, la VILLA D'ESTE, che oggi vediamo essere impegnata da un matrimonio, chissà se in qualche foto fatta mentre gli sposi pronunciano il fatidico "si" ha sullo sfondo la nostra rossa Africa Twin che scopriamo aver parcheggiato involontariamente proprio sulla giusta traiettoria!! :) Qualche km più avanti scorgiamo solo da fuori il CASTELLO DI BIANELLO, del quale troviamo il cancello chiuso, ma è molto divertente fare i tornanti su strada sterrata che portano fin lassù! Ad un certo punto ci ritroviamo in un tratto di strada che, talmente sono belli i colori che ci circondano, talmente regna sovrana la natura, ci viene spontaneo pensare che ci ritroviamo solo ad un'oretta e mezza da Milano ma Qui è davvero un altro mondo!
Le dolci alture rendono il paesaggio dolce allo sguardo, le stradine che si perdono tra i prati sembrano disegnate col pastello, e ad un certo punto compaiono asinelli allo stato brado dai quali veniamo quasi circondati.. È tutto meraviglioso! Ahimè la strada non ci permette di andare avanti quindi facciamo dietro front ma siamo contenti lo stesso di ciò che abbiamo visto attorno a noi per qualche istante! Qualche segnale non evidentissimo ci guida poi nel borgo di VOTIGNO, la "casa del Tibet", dove una miriade di cartelli ci danno il benvenuto con frasi e messaggi di pace di ogni genere. Ebbene, questo è uno di quei luoghi mistici dove la pace ed il silenzio regnano incontrastate, dove tutto sembra regalare armonia al visitatore che passi di qui consapevole o meno del piccolo gioiellino che di sta trovando a scoprire con i suoi occhi.
È tutto un fotografare le cose per noi più strane, più particolari, più pazzesche che possiamo aspettarci di trovare un un borghetto medievale! A fatica andiamo via, altre meraviglie ci aspettano, ma questo luogo lo consigliamo a tutti almeno per un passaggio, è proprio come voi lettori ci avevate preannunciato:unico! Numerose belle stradine tortuose ci portano fino al CASTELLO DI CANOSSA, del quale purtroppo sono rimaste poche rovine ma che danno un'idea su cosa fosse una volta questa località, ai tempi del suo massimo splendore! Qui avvenne la storica "umiliazione di Canossa": Enrico IV, per ottenere la revoca della scomunica inflittagli dal papa, fu costretto a umiliarsi attendendo inginocchiato per tre giorni e tre notti davanti al portale d'ingresso,
mentre imperversava una bufera di neve, nel gennaio del 1077. A pochissimi km da questo maniero ne sorge un altro, oggi ancora magnifico e conservato, quello di ROSSENA, che regala un colpo d'occhio incredibile grazie alla sua posizione in cima ad un rossastro Colle vulcanico. Da lontano scorgiamo il famoso profilo della PIETRA DI BISMANTOVA, ma la nostra strada questa volta la lambisce e la lascia a farci da sfondo, mentre ci dirigiamo a PALANZANO, dove sosteremo questa notte, in attesa di riprendere la scoperta di questi territori, che ci stanno lasciando a bocca aperta, nella giornata di domani. Segnaliamo solamente un asfalto che spesso lascia a desiderare nelle numerose stradine che cavalcano questi colli, quindi, per chi si cimentasse in un giro simile al nostro, velocità da crociera ed occhi bene aperti alle numerose buche ed alle irregolarità dell'asfalto!

SECONDA GIORNATA DI VIAGGIO: Questa seconda giornata di tour sulle TERRE DI CANOSSA
ci ha rimesso in pace con le nostre anime, complici i brillanti colori che ci hanno accompagnati durante tutta questa parte di giro, complici le meravigliose colline reggiane che rendono armonioso tutto il contesto nella quale la nostra Africa Twin si è divertita a pennellare le curve su un asfalto che oggi si è presentato in condizioni decisamente migliori rispetto a quello che abbiamo trovato ieri. La giornata è iniziata con un piccolo fuori programma, abbiamo infatti deciso di allungare di qualche km il nostro percorso in direzione sud sconfinando in Toscana, più precisamente abbiamo toccato la
Lunigiana facendo il PASSO DEL LAGASTRELLO, dove troneggia una grande diga. Purtroppo però, causa la siccità, è evidente in questo luogo più di ogni altro che abbiamo visitato in questi due giorni, come la natura sia quasi totalmente secca e come i fiumi si stiano praticamente prosciugando, lasciando scoperti i propri letti ed i propri corsi. Abbiamo ripreso il tracciato che ci ha portati in certi tratti a percorrere anche delle magnifiche strade sterrate che corrono proprio in mezzo ai colli e che ci hanno lasciati estasiati. Siamo giunti a tarda mattinata alla Pieve romanica DI SASSO, un luogo con un nonsoche di mistico, di particolare,
dove un volto in pietra non ha mai smesso di osservarci, durante la nostra visita, con un'espressione inquietante. Per la nostra pausa pranzo ci siamo regalati degli ottimi tortelli a km 0, giusto per darci la carica a proseguire verso gli ultimi tratti di questo giro, che avremmo voluto non terminasse mai! Il nostro bel tour di due giorni termina dinnanzi al maniero di MONTECHIARUGOLO dove rimaniamo affascinati nell'apprendere la leggenda della fata Bema, il cui fantasma sembra riapparire ogni anno in cima alla torre, ma soprattutto apprendendo le intricate vicissitudini storiche che qui si sono susseguite nei secoli. Il castello è davvero splendido, immaginarlo all'epoca di massimo splendore col suo borgo tutto attorno, i ponti levatoi in funzione e le mura che circondavano il tutto, ci fa riscoprire con arie sognanti a guardarci intorno! Piano piano imbocchiamo la strada di casa (e non crediate che abbiamo scelto quella più breve e noiosa, non sarebbe da noi!!) ma solo raccontarvi questa altra vicenda potrebbe essere un nuovo racconto di viaggio.. Speriamo di avervi fatto vedere ancora un piccolo, magnifico, angolo di mondo insieme a noi, visto come sempre da dietro le nostre visiere!

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16 e 17 MARZO 2019: TOUR DEI CASTELLI DEL CREMONESE

Itinerario: Pandino -  Castelgabbiano - Soncino - Castelleone - Pizzighettone - Scandolara Ripa d'Oglio - Ostiano - Cicognolo - Torre de' Picenardi - San Giovanni in Croce - Rivarolo mantovano - Casalmaggiore

Km: 209



PRIMA GIORNATA DI VIAGGIO: Questi primi 100 km si sono rivelati essere sorprendenti, sia per
le meraviglie che hanno fatto capolino durante il percorso, sia per la bellezza delle strade, in particolar modo quelle sterrate, spesso accompagnate da corsi d'acqua che le affiancano, che ci siamo trovati a percorrere in sella all'Africa Twin. Il primo castello che abbiamo incontrato è stato quello di PANDINO, cittadina che oggi si è rivelata essere molto vivace, complice la festa di San Giuseppe che si terrà domani, che stava prendendo forma. La location successiva che abbiamo incontrato è stata quella di CASTELGABBIANO, anche se l'omonimo maniero è tutt'oggi ancora abitato quindi abbiamo potuto ammirarlo solo dal viale d'ingresso! Strade tutte ghirigori ci hanno condotto da lì fino a SONCINO,
il cui castello è davvero spettacolare, grandioso, circondato da un fossato che ci ha ospitati per il Pic nic! Prati verdissimi ci hanno fatto da sfondo nei bei sterrati, polverosi a causa della latitanza delle piogge, fino a CASTELLEONE, dove una maestosa torre troneggia al centro del paese. Di lì a non molto il nostro percorso ci ha guidati fino alla spettacolare PIZZIGHETTONE, città murata, dove ancora oggi è possibile ammirare i resti di una storia che qui fu vivissima, visto la posizione di questo paese e vista la presenza dell'importante fiume Adda. All'interno delle mura sono ancora presenti
infatti le casematte, dei percorsi sotterranei e le prigioni utilizzate dalla fine del 1700 ed anche successivamente dal regno e dalla repubblica italiana. Dopo questa bella visita ci siamo portati fino alle porte di Cremona dove ci attende ora la scoperta del cibo tipico locale e da dove domani ci rimetteremo in sella per i restanti 100 km di torri merlate, sperando siano altrettanti sorprendenti come quelli odierni! SECONDA GIORNATA DI VIAGGIO: Abbiamo aperto la domenica con un bel passaggio da SCANDOLARA RIPA D'OGLIO, col suo castello che sorge proprio al centro del paese ed il fossato, ancora ricolmo d'acqua, a circondare le mura. Numerose stradine di campagna ci hanno condotto fino ad
OSTIANO dove, su di un'antica altura creata dal fiume Oglio sorge il castello dei Gonzaga, all'interno del quale c'è tutt'oggi un prestigioso teatro finemente decorato. Siamo approdati successivamente in una location che ci ha lasciati a bocca aperta: il castello di CICOGNOLO, testimonianza di come durante l'800 ci fu tra le famiglie nobili una vera e propria guerra d'immagine. Si faceva infatti a gara per accaparrarsi i migliori architetti per realizzare le dimore più sontuose e questo maniero all'epoca dev'essere sicuramente riuscito nel proprio intento. Un bambino che ci ha salutato festoso con le dita a "v" ci ha fatti ripartire con un gran sorriso alla volta della località seguente, il castello San Lorenzo di TORRE DE'PICENARDI.
Questo rappresenta uno dei più grandi castelli di Lombardia e sin da tempi antichi doveva essere un importante punto di riferimento per i viaggiatori in quanto sorge all'incontro di vie cruciali di comunicazione di questa zona ed è ben visibile nella sua posizione anche da lontano. Belle strade rurali ci hanno fatti arrivare, con una bella passeggiata, fino alla Rocca Villa Medici del Vascello a SAN GIOVANNI IN CROCE, che oggi era teatro di una rievocazione storica in stile fantasy, infatti vi si aggiravano misteriosi personaggi vestiti nelle maniere più pittoresche e strampalate! Un brevissimo sconfinamento nella provincia mantovana ci ha permesso di passare nel bellissimo borgo di RIVAROLO MANTOVANO
che affascina fin da lontano con i suoi sontuosi torrioni gonzagheschi e con le belle mura che la cingono. Tempo di scattare un book fotografico e l'Africa Twin ci ha riportati subito in territorio cremonese, dove lo splendido palazzo comunale ci ha accolti nella piazza centrale di CASALMAGGIORE e dove, poco più in là, svetta il torrione estense, ultimo baluardo rimasto della fortezza militare che qui sorgeva. In definitiva possiamo dire che questi 200 km ci hanno permesso di conoscere un territorio relativamente vicino a casa nostra, ma che non sapevamo essere così ricco di tesori nascosti, che ci siamo divertiti a scovare, oltre che di belle strade bianche che ci hanno fatto apprezzare ancora maggiormente la campagna ed il verde della bassa padana dove questi manieri sono disseminati.

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29 e 30 SETTEMBRE 2018: LA STRADA DEL VINO FRANCIACORTA

Itinerario: Brescia - Gussago - Passirano - Coccaglio - Erbusco - Provaglio d'Iseo - Adro - Capriolo - Paratico - Iseo



Km: 96

Che risultato otteniamo se ad un bellissimo itinerario in moto aggiungiamo i seguenti ingredienti:
splendide cartoline con filari di viti a fare da sfondo, magnifici castelli, monasteri appartenenti ad epoche lontane, stradine che si perdono nelle campagne e che riappaiono d'improvviso nel bel mezzo di borghi, corti e storiche cantine che aprono le loro porte per raccontare le radici di un territorio oltre che a far gustare ai nostri palati i frutti delle loro terre? Noi ne abbiamo ricavato la ricetta per il weekend ideale alla scoperta della STRADA DEL VINO in FRANCIACORTA e ne portiamo dentro ancora l'entusiasmo che ci hanno trasmesso le persone incontrate in questi luoghi. Questo itinerario enogastronomico parte dalla periferia ovest della città di 

BRESCIA, da dove abbiamo cercato di seguire il più fedelmente possibile il percorso originale tematico, inerpicandoci in stradine sterrate immerse nei vigneti alternate a strade asfaltate che ci hanno portati a visitare belle cittadine che sorgono in questa conca naturale sita ai piedi del lago d'Iseo. Il tour perfetto in moto per noi dura due giorni, durante i quali è d'obbligo la sosta nelle cantine, per capire e captare meglio l'essenza e la vita di questi magici luoghi (consigliamo di contattare sempre in anticipo le cantine per concordare la visita guidata - spesso accompagnata da degustazione dei prodotti). La nostra prima tappa
è stata a GUSSAGO, dove le giovani sorelle che hanno dato vita ad un bellissimo luogo chiamato LE CANTORIE, ci hanno accompagnato a visitare le proprie cantine, illustrandoci le varie fasi di lavorazione che fanno nascere il pregiato nettare che troviamo sulle nostre tavole ad accompagnare le nostre pietanze. Con negli occhi ancora lo splendido panorama che si può ammirare dall'altura dove si trova la tenuta Le Cantorie (che non a caso molti scelgono per celebrare i propri matrimoni!) ci siamo rimessi in sella all'Honda Africa Twin Adventure Sports che in occasione di questo tour abbiamo testato per Honda Italia, assaggiando le sue doti fuoristradistiche in belle strade offroad, nel bel
mezzo di alcune delle tenute vinicole che consentivano il nostro passaggio, ed oltre a ciò nei passaggi spesso stretti lungo i centri storici dei piccoli borghi che spesso abbiamo incontrato, fino al nostro arrivo in un luogo che ci ha lasciati estasiati, sia per la location di per sè, che per la grande storia che Giulio Barzanò ci ha raccontato attraverso un'interessantissima visita guidata ricca di aneddoti e di curiosità che ci hanno fatti immergere senza difficoltà alcuna nella storia della sua famiglia e della sua cantina, MOSNEL, una visita che ci ha fatto capire al meglio l'essenza del territorio del Franciacorta e del lavoro di grandi famiglie che hanno contribuito a fare di questi luoghi delle grandi risorse, delle quali il made in Italy può e deve andare fiero in tutto il mondo. Una nuova giornata e nuove visite ci attendevano,
questa volta il primo ad attenderci è stato Gigi, uno dei giovani ed intraprendenti proprietari di CORTE FUSIA,  che ci ha presentato il prodotto dei suoi vigneti siti alle pendici del Monte Orfano, vino con caratteristiche ancora nuove rispetto ai vini degustati il giorno precedente, abbiamo appreso così che anche questo è il bello e l'unicità delle terre di Franciacorta: ogni diversa conformazione del terreno e del territorio donano al prodotto, che è un unico prodotto con un solo minimo comun denominatore, delle sfumature sempre diverse e sempre particolari, che è un piacere riconoscere e poi scegliere, in base alle proprie papille degustative!
Affascinati dalla tenacia di questo giovane imprenditore, l'abbiamo salutato per macinare ancora diversi chilometri, ammirando da vicino il Monte Orfano fino ad allora ammirato sulle etichette di quelle pregiate bottiglie di vino. A Capriolo abbiamo fatto la conoscenza di Gualberto, della tenuta RICCI CUBASTRO; in questo agriturismo si trova anche un museo del vino, che racconta oggetto dopo oggetto, attrezzo dopo attrezzo, quale fosse il lavoro delle persone che sin da tempi antichi erano dediti alla lavorazione dell'uva in territorio di Franciacorta, un libro di storia a cielo aperto insomma, interessante, come la nuova peculiarità dei vini da noi sorseggiati qui. Amici bikers, in definitiva troviamo che questo territorio abbia tutti i giusti ingredienti che piacciono a noi di Il mondo dietro la visiera per creare il weekend perfetto da vivere in compagnia
delle nostre amiche a due ruote, ingredienti resi ancor più speciali dall'ospitalità delle persone di questi luoghi, che non attendono altro di aprire le loro porte ed i loro cuori per raccontare le loro storie, storie della STRADA DEL VINO FRANCIACORTA delle quali siamo sicuri farete tesoro, apprezzando ancor di più la genuinità di queste splendide locations.

Si ringrazia per la gentile collaborazione a questo tour: Gabriella e Viola dell'associazione "STRADA DEL FRANCIACORTA", Giulio Barzanò della cantina Mosnel, le sorelle Bontempi della tenuta Le Cantorie, Gualberto Ricci Cubastro della cantina Ricci Cubastro, Gigi Nembrini e Daniele Gentile dell'azienda Corte Fusia, Honda Moto Italia.



Max & Cry

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30 GIUGNO E 1 LUGLIO 2018: VERTIGINI DIETRO LA VISIERA!

Itinerario: Bergamo - Valle Camonica - Passo del Tonale - Bagni di Rabbi - Trento - Valli del Pasubio - Marano di Valpolicella


Km percorsi: 600 circa

1 giorno di viaggio:

 È iniziato il nostro tour "VERTIGINI DIETRO LA VISIERA"! Oggi per raggiungere il primo dei ponti tibetani che ci aspettano, abbiamo attraversato tutta la VALLE CAMONICA in un susseguirsi di montagne colme di boschi di sempreverdi in un'atmosfera limpidissima e soleggiata che ci ha condotti fino al PASSO DEL TONALE che abbiamo scoperto essere ricco di turisti anche d'estate, complici anche i numerosi sport estivi che vi si possono praticare, per fare poi il nostro ingresso in TRENTINO alla volta della località di RABBI dove abbiamo posteggiato la nostra AFRICA
TWIN per far spazio alle nostre doti sportive immergendoci in una bella camminata per raggiungere il primo dei tre ponti tibetani che abbiamo visitato, quello delle cascate del RAGAIOLO in VALLE DI RABBI nella magnifica provincia di Trento. Una mezz'ora abbondante di camminata in salita ci ha condotti sul ponte sospeso, della lunghezza di un centinaio di metri, sul quale ci siamo subito avventurati e che ci ha regalato belle emozioni, complice anche il magnifico paesaggio da cartolina nel quAle questo è immerso. Questa sera testeremo la nostra nuova attrezzatura per campeggiare in tenda, vicino a Trento, e domani ci aspettano altre due avventure su altrettanti ponti tibetani piu a sud!

Quale si rivelerà essere il più adrenalinico??



2 giorno di viaggio:  
La nostra seconda giornata di tour VERTIGINI DIETRO LA VISIERA ci ha visti conquistare altri due ponti tibetani! Nella mattinata la nostra AFRICA TWIN si è divertita un po' sulla splendida SS46 del Pasubio che disegna un emozionante tracciato tutto curve, in uno scenario mozzafiato tra Trentino e Veneto dove le piccole Dolomiti accompagnano lo sguardo finché non si raggiunge PIAN DELLE FUGAZZE, a 1163 m slm, dove ci ha accolti una fitta nebbia ed una temperatura rigida! A poca distanza dal passo, abbiamo parcheggiato la nostra fidata amica a due ruote per avventurarci a piedi alla volta del PONTE
AVIS sito in località VALLI DEL PASUBIO. Qui è stato come camminare tra le nuvole, infatti il ponte tibetano era circondato da nubi e nebbia, che non ci hanno permesso di ammirare il panorama circostante dall'alto, ma che hanno reso la traversata sospesi nel vuoto molto suggestiva e particolare in queste condizioni! La nostra marcia è proseguita nel pomeriggio in direzione sud nei magnifici territori del VALPOLICELLA, dove attraverso fitti e pittoreschi vigneti abbiamo raggiunto il posteggio in località MARANO, dove un minaccioso cartello ci avvisava che il tracciato da percorrere
a piedi per raggiungere il ponte di corde sarebbe stato di livello difficile e adatto per esperti con idonea attrezzatura da trekking! Ma non ci siamo fatti scoraggiare ed abbiamo iniziato la camminata, che in effetti presto si è rivelata ricca di passaggi difficili, che più di una volta ci ha fatto pensare di poter desistere dal raggiungere il ponte (più la Cry che spesso si è fatta tratti di percorso con un metodo tutto suo di discesa.. Quello rasoterra!!) ma la nostra motivazione era più forte quindi dopo un'oretta di camminata spesso ardua siamo arrivati al terzo ponte che ci aspettava! Questo più breve degli altri due, una cinquantina di metri, ma molto più oscillante ed immerso in una bellissima zona verde. 


Quale sarà stato quindi il ponte che ci ha regalato più vertigini in questi due giorni?

Presto lo scoprirete..stay tuned!

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16 E 17 GIUGNO 2018: SULLE ORME DEL TRENINO DELLE MERAVIGLIE.

Itinerario: Cuneo - Vernante - Limone Piemonte - Tende - La Brigue - Saorle - Airole - Ventimiglia



Km percorsi: 122

1 giorno di viaggio: Con arrivo serale a LA BRIGUE la prima parte del tracciato sulle orme del TRENINO DELLE MERAVIGLIE, dalle Alpi Marittime piemontesi al mare, è stata percorsa
! Tante, tantissime le sorprese su questo percorso, le cose da vedere, quindi i km non sono stati molti ma molto molto intensi. Siamo partiti dalla splendida città di CUNEO, vivissima e animata, dove dalla sua stazione è iniziato il nostro tracciato. Sulla nostra strada abbiamo scoperto il magnifico borgo di VERNANTE, che abbiamo appreso essere la cittadina con murales di Pinocchio unici al mondo, affrescati sui vari muri delle case, omaggio allo "zio di Pinocchio" Attilio Mussino, che qui visse gli ultimi anni
della sua vita. Successivamente abbiamo attraversato LIMONE DEL PIEMONTE con i suoi impianti sciistici e dopo i numerosi e bei tornanti che ci hanno portato fino alla storica costruzione del Forte Principale, sul Colle de Tende, abbiamo dovuto ripiegare per attraversare il tunnel di TENDE perché le strade che scendevano sul versante francese, sterrate, ora erano vietate ai mezzi a motore. Superato il tunnel ci siamo ritrovati in territorio francese, dove attraversata la bella cittadina di TENDE siamo poi arrivati nella medievale LA BRIGUE, che questa sera stiamo visitando, affascinati dalla sua bellezza senza tempo. Domani proseguiremo alla volta del mar Ligure, dove il trenino panoramico ha il suo arrivo nella città di VENTIMIGLIA.



2 giorno di viaggio: Bella da togliere il fiato la Ss20 della
VALLE ROYA che questa mattina abbiamo percorso per il proseguimento del nostro tour alla scoperta del tracciato del TRENINO DELLE MERAVIGLIE, nel tratto Cuneo - Ventimiglia, che oggi abbiamo ripreso dal borgo medievale di LA BRIGUE che ci ha ospitati per la notte. La strada corre tortuosa accanto al corso del fiume Roja, e percorrendola ci si trova ad entrare spesso in magnifici canyon creati dalle Alpi Marittime, facendo sì che si rimanga spesso a bocca aperta per quel che ci si vede scorrere intorno. Ci siamo presto inerpicati a visitare il piccolo borgo di SAORGE, che sembra essere rimasto
fermo in un'epoca lontana e che non manca di catturare il visitatore che si trovi a passare di qui ogniqualvolta questo svolti un angolo, scoprendo un 'architettura antica volta a conquistare il monte dove il piccolo paese si trova, infatti le abitazioni sorgono sul versante roccioso della montagna. Da lì i binari del TRENINO panoramico ci hanno portati fino a BREIL SUR ROYA, villaggio situato al centro della valle del Roya in punto strategico, molto vivo e nella giornata di oggi gremito di turisti, dopodiché abbiamo fatto rientro in Italia passando da OLIVETTA SAN MICHELE, il comune più occidentale della Liguria. Il magico trenino virtuale che abbiamo
seguito in questi due giorni, ci ha portati finalmente a sentire il profumo del mare che presto abbiamo visto, una volta giunti a VENTIMIGLIA. In conclusione crediamo che, quello attraversato in questi due giorni grazie a questo tracciato panoramico, sia un tratto di Alpi Marittime che meriterebbe molto più tempo per andarne alla scoperta, sia su asfalto che soprattutto in offroad. Abbiamo avuto la percezione che ci sia davvero un mondo da scoprire, sotto moltissimi aspetti che reputiamo donino a questa regione un fascino davvero particolare, per questo motivo non mancheremo di tornare e visitarlo nuovamente ogni volta che riusciremo!

Buon viaggio insieme a noi!

Max & Cry

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05 E 06 MAGGIO 2018: TOUR DELLE PIU' BELLE CITTA' MURATE VENETE.

Itinerario: Vicenza - Villaga - Noventa Vicentina - Montagnana - Monselice - Torreglia - Campodoro - Cittadella - Marostica - Vicenza



Km percorsi: 226

Il nostro tour alla scoperta di alcune tra le più belle CITTÀ MURATE DEL VENETO ci ha
portato in magnifici luoghi; dapprima nella stupefacente MONTAGNANA, patria tra l'altro di un ottimo prosciutto crudo, le cui mura sono ad oggi magnificamente conservate; per la sua fattezza era infatti questa definita una città davvero inespugnabile. La vista di questa fortificazione appare davvero sorprendente all'occhio di chi passa da qui, e noi per primi ne siamo rimasti estasiati scattando un book fotografico davanti ad esse, talmente le abbiamo trovate spettacolari come scenografia! Non abbiamo mancato di visitare il duomo di Santa Maria assunta, con opere al suo interno del Veronese e di Giorgione.
 Dopo aver attraversato entusiasmanti strade di campagna lungo filari di vite e con i colli Euganei a farci da sfondo, siamo giunti in un'altra città murata, MONSELICE. Arrivando in città da nord abbiamo incontrato subito le belle mura cittadine, che proseguono ininterrotte sino alla breccia corrispondente alla scomparsa Porta della Giudecca ed ancora sino alla Torre Civica o dell'orologio. Dovete pensare che una volta questa cittadina era protetta da ben 5 cinte murarie delle quali oggi se ne conservano due. Siamo giunti al complesso monumentale di San Paolo, dove
un ragazzo nativo proprio di qui ci ha trasmesso tutto il suo amore per la sua cittadina e per la sua storia, e successivamente abbiamo visitato il Castello, sito ai piedi del pendio, fusione di strutture edificate in momenti successivi, contenente una collezione di armi davvero meritevole di una visione. Nella mattinata di domenica abbiamo salutato MONSELICE facendo un percorso misto alla volta di CITTADELLA; 
la prima parte più entusiasmante e scenografica in quanto abbiamo solcato strade che attraversano i COLLI EUGANEI, in un tracciato articolato e tortuoso contornato da vigneti e dai dolci pendii delle colline che ci hanno accompagnato fino a raggiungere la seconda metà di percorso, più lineare e distesa lungo la pianura padovana, regalandoci anche qualche tratto sterrato sino a giungere a CITTADELLA. Questa città murata si presenta magnifica, con delle splendide mura che cingono il centro storico. Subito ci siamo inerpicati sul
camminamento di Ronda, una passeggiata a 15 metri d'altezza sopra le mura di Cittadella. Era l'antico camminamento di guardia che serviva per difendere la città dall'alto in caso di attacchi nemici. L'esperienza è davvero unica, inevitabile sentirsi come se si stesse camminando nella storia, e la vista sulla cittadina e sui suoi dintorni davvero impagabile. La nostra ultima tappa é stata la bella MAROSTICA, dove abbiamo scattato numerose foto nella famosa piazza a scacchiera dove una volta ogni due anni si svolge una partita a scacchi con personaggi
viventi rievocando un'antica disputa amorosa. La cinta muraria qui è lunga circa 1800 m ed unisce il castello superiore e quello inferiore, regalando un magnifico impatto alla vista. Usciamo da questi due giorni molto soddisfatti di esserci dedicati a questa parte di VENETO che ancora non conoscevamo ma che ci ha regalato splendide cartoline che rievocheremo spesso nella nostra memoria.

Si ringrazia per la collaborazione a questo tour l'ufficio turistico di Monselice e quello di Cittadella e tutte le persone incontrate in questi due giorni che ci hanno trasmesso tutto il loro amore per la propria terra natia.



Cry & Max

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01 MAGGIO 2018: TOUR DELLE MILLE CURVE.

Itinerario: Idro - Pieve di Ledro - Riva del Garda - Ronzo-Chienis - Rovereto - Brentonico - Ferrara di Monte Baldo - Peschiera del Garda



Km percorsi: 252

Questo 1 maggio ci siamo dedicati ad un tour che definiremmo "GIRO DELLE MILLE CURVE",

perché durante questa giornata ci siamo divertiti a far danzare l'Africa Twin in un susseguirsi di strade tortuose, da medie basse, con numerosi tornanti uno dietro l'altro, spesso da seconda marcia, su un asfalto il più delle volte in egregie condizioni, ed il tutto contornato dalle splendide cartoline che ci ha regalato l'alta Lombardia prima, il Trentino poi ed anche sconfinando in Veneto in qualche tratto.
Strade poco trafficate, poco conosciute ai più ma capaci di dare grandissime soddisfazioni a noi motociclisti! Siamo partiti dalle sponde del LAGO D'IDRO per dirigerci percorrendo la SS240 alla volta di PIEVE DI LEDRO, col suo lago verde smeraldo, per raggiungere da posizione panoramica la bella RIVA DEL GARDA, gremita di turisti da ogni dove, per ripiegare nuovamente in direzione nord, fino a veder svettare il castello di ARCO DI TRENTO dall'alto della montagna ove questo sorge, per poi farci cullare dalle infinite curve sulla SP48, che passa da RONZO-CHIENIS, da dove successivamente abbiamo diretto l'Africa Twin
verso sud, sulla SP3. Nel Comune di FOLGARIA siamo rimasti affascinati dalla visione del Castel Beseno, la più grande struttura fortificata del Trentino Alto Adige e non ci siamo fatti mancare una visita alla città di ROVERETO, con i suoi eleganti edifici del centro storico. La SP208 dapprima e la numero 8 poi, ci hanno accompagnato sul MONTE BALDO, che ad ogni scorcio che si apriva dopo ogni nuova curva, non finiva mai di stupirci con dei paesaggi dalla bellezza mozzafiato, tipica di questi luoghi. La nostra intensa giornata è terminata in quel di PESCHIERA DEL GARDA, caotica in questo primo maggio, tutti sembravano essersi dati appuntamento lì per passare un piacevole pomeriggio in riva ad uno dei più bei laghi italiani. Affascinati da quanto visto a bordo della nostra amica a due ruote, conserveremo a lungo le immagini di posti per noi fino ad oggi sconosciuti ma dove non mancheremo di tornare, consapevoli ora della loro bellezza.




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08 APRILE 2018: IL MISTERO DIETRO LA VISIERA TOUR.. IN COMPAGNIA!

Itinerario: Civate - Consonno - Sombreno - Bergamo alta - Crespi d'Adda - Trezzo sull'Adda



Km percorsi: 93

Bellissima giornata quella odierna che ci ha visti protagonisti, insieme a numerosi amici bikers, del tour "IL MISTERO DIETRO LA VISIERA". 
Arrivati tutti puntualissimi al ritrovo a CIVATE (il celebre motto delle tre P è stato pienamente rispettato!) siamo partiti in perfetto orario alla volta della città fantasma di CONSONNO, che ci attendeva spettrale con i suoi edifici, una volta adibiti al divertimento di chi arrivava sin quassopra, fino a quando una frana ne interruppe la strada che portava fin qui, decretandone poi il repentino declino ed abbandono.Dopo un buon caffè bevuto in compagnia, fornelletto da campeggio docet, siamo ripartiti, solcando le tortuose strade che portano fino al PASSO VALCAVA, dove Angelo ci aspettava al suo baracchino
per rifocillarci con ottimi prodotti locali.Ma la sete di mistero ci chiamava, quindi a breve ci siamo rimessi in sella per recarci al SANTUARIO DI SOMBRENO, a Paladina, dove sul soffitto della chiesa stessa è appeso un osso leggendario: si dice infatti che un giovane che abitava in queste zone, nell'epoca in cui queste erano paludose, sconfisse un feroce drago che incuteva timore tra le genti del luogo e che quindi l'osso qui conservato sia proprio quello del terrificante mostro.Di lì a poco ci attendeva una magnifica passeggiata, in sella alle nostre compagne a due ruote, che ci ha portato a scoprire BERGAMO ALTA da una visuale differente dal solito e che crediamo abbia lasciato affascinati gli altri bikers almeno tanto
quanto lo siamo stati noi la prima volta che siamo passati di lì, decidendo poi di voler condividere cotanta bellezza con altri motociclisti che avrebbero sicuramente saputo apprezzare questa visione direttamente dalle selle delle proprie moto.Ma ci attendeva ancora un'importante tappa di questo mistery tour, quella al villaggio
di CRESPI D'ADDA, che con le sue numerose leggende, legate soprattutto al suo cimitero, ha saputo ispirare registi dal calibro di Dario Argento, senza trascurare la grande storia che si cela dietro questo villaggio operaio.Alcuni di noi hanno terminato la giornata nella città di TREZZO D'ADDA, anche questa ricca di misteri legati al suo castello, regalandoci un aperitivo in compagnia per fare ancora quattro chiacchiere gioviali parlando di viaggi, aneddoti tra risate e battute.Ringraziamo tutti i motociclisti che hanno partecipato a questa giornata rendendola speciale ed unica, alle nostre due mascotte, a Barbara e Stefano per averci aiutato nella gestione del gruppo ed a noi stessi, perché condividere la nostra passione per i viaggi in moto con altre persone ci fa stare proprio bene!



Alla prossima avventura!

Cry & Max

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07 APRILE 2018: GIRANDO.. VAGANDO.. MERAVIGLIANDO!

Itinerario: Pavia, Montebello, Rocca Susella, Cecima, Brignano Frascata, garbagna, Serravalle Scrivia, Monterotondo, Gavi.



Km percorsi: 102

Quest'oggi, a differenza del solito, non è stato uno dei nostri tracciati a guidarci alla scoperta di magnifici luoghi, ma una volta ogni tanto abbiamo deciso di lasciar fare
completamente al caso. Nemmeno un potentissimo raffreddore che sta "assediando" la Cry in queste ore, ci ha fatto desistere dal macinare km in una giornata così bella, finalmente dal sapore primaverile, così ci siamo guardati e ci siamo detti solamente: "andiamo in quella direzione!" e l'Africa Twin ha cominciato a farsi strada; dapprima nella città di PAVIA, dalla quale abbiamo iniziato il percorso, col suo sempre maestoso ponte coperto, lasciando poi i profili cittadini per quelli dolci collinari. Ci siamo infatti lasciati meravigliare dalla splendida STRADA DELL'OLTREPO' PAVESE, che tortuosa passa attraverso innumerevoli filari di vite, in questo momento ancora spogli ma contornati da prati ricolmi di fiori bianchi dal fortissimo profumo. Abbiamo proseguito in direzione sud giungendo sino a BRIGNANO FRASCATA, in Val Curone, dove ci siamo concessi una sosta all'ombra
del suo maniero che svetta sul paesino dall'alto, per poi proseguire attraverso altre bellissime strade, non per il loro asfalto, purtroppo spesso non in ottimo stato, bensì per lo scenario da cartolina che queste attraversavano: ci trovavamo infatti ora nella STRADA DEI VINI TORTONESI. La nostra compagna a due ruote, ancora non sazia di chilometri, ci ha guidati ancora più a sud fino a che siamo rimasti colpiti dal comparire del FORTE DI GAVI sul nostro percorso. Ci siamo guardati ed è stato un attimo decidere che quella sarebbe stata la nostra meta principale del viaggetto odierno, infatti abbiamo voluto visitarlo al suo interno, non rimanendone
affatto delusi. Max sta sempre più prendendo confidenza con l'Africona, che anche in questi tracciati lenti, con tornanti anche da prima marcia, e con asfalto sporco e rovinato, riesce a trasmettere molta sicurezza nell'assorbire le asperità del manto stradale, ed anche se a velocità bassissima gli manca un po' la frizione, si lascia divertire invece come un bambino nel giocare con il tasto delle marce quando il tracciato si distende. La Cry trova, nella sua parte posteriore del sellino, questa moto sempre più comoda e confortevole.. anche se, con la scusa che è davvero una moto tuttofare, si trova sempre in qualche stradina sperduta a sterrare con la gioia del suo pilota!! :) Si conclude così una bella, piacevole, improvvisata giornata sulle due ruote, in attesa di scoprire dove ci porterà la prossima avventura.. targata IL MONDO DIETRO LA VISIERA!


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24 E 25 MARZO 2018: TOUR DELLE TERRE DI PO E GONZAGA

Itinerario: Parma . Brescello - Boretto Po - Gualtieri - Guastalla - Luzzara - Reggiolo - Fabbrico - Campagnola Emilia - Poviglio - Sorbolo - Parma



Km percorsi: 121

Diario di viaggio: giorno 1.  Il nostro
weekend emiliano è iniziato alla scoperta di BRESCELLO, paese rinomato per il celebre film Don Camillo e Peppone, che qui fu ambientato e che ogni piazza ed ogni monumento racconta fiero al visitatore che passa in visita da qui. Le belle strade sugli argini del fiume Po, ci hanno guidati verso BORETTO, il luogo che ospita il più grande porto fluviale sul grande fiume italiano. Tra cascinali e campagne siamo quindi giunti a GUALTIERI, con la sua maestosa piazza Bentivoglio, di 100 metri per lato, e con i suoi porticati dove ci siamo regalati una bella passeggiata.
Di lì a breve abbiamo raggiunto, in quel di GUASTALLA, il sig. Bariaschi che ci attendeva per farci sognare attraverso i suoi racconti legati alle numerose moto storiche che ospita il suo PICCOLO MUSEO, uno scrigno di 1000 metri quadri che racchiudono la storia della moto italiana nell'immediato dopo guerra. Questa sera gusteremo dell'ottima cucina locale presso la LOCANDA DEI PONTIERI, dopodiché ci dedicheremo ad una visita di GUASTALLA by night.


Giorno 2. La nostra seconda giornata di viaggio nella
TERRA DI PO E DEI GONZAGA è iniziata presto questa mattina, quando Stefano, il titolare della LOCANDA DEI PONTIERI di Guastalla ci ha accompagnati ad esplorare i territori sulle sponde del grande fiume italiano, portandoci anche a visitare uno dei CASONI, le antiche dimore dei pescatori tipiche di questa zona, facendoci scoprire una splendida realtà, per noi fino ad oggi ancora nascosta, che si perde nella storia di questi luoghi. La nostra marcia in sella all'Africa Twin
è iniziata dal comune di REGGIOLO, dove abbiamo potuto ammirare dall'esterno il grande torrione centrale della Rocca, che qui sorgeva, e che rappresentava una delle più importanti fortificazioni nella zona che andava verso Mantova. Belle strade di campagna tortuose ci hanno guidati poi fino alla piccola e deliziosa LUZZARA, dove ci siamo fermati per una piacevole sosta. Di lì a poco siamo giunti nella splendida piazza unità d'Italia di NOVELLARA, sulla quale si affaccia la maestosa chiesa di Santo Stefano, oltre che dei portici rinascimentali che incorniciano il luogo che è definito il cuore pulsante del paese. Il nostro tour è proseguito, prima di giungere al suo termine, passando per POVIGLIO, luogo dove si trova il ritrovamento archeologico della più grande Terramara d'Europa.
Non dimentichiamoci che in questa avventura ci ha seguiti per la prima volta la nuova AFRICA TWIN, che si è rivelata una valida viaggiatrice sia su asfalto che fuori; Max ormai sta prendendo sempre più confidenza col cambio dct che, a sua detta, é molto divertente nei tratti guidati su asfalto e facile invece negli off-road.
Ritorniamo a casa con ancora negli occhi le numerose fotografie di una bella realtà italiana che abbiamo avuto la fortuna di ammirare e vivere, seppur per due giorni, da vicino.



Ringraziamo per la collaborazione il Comune di Guastalla, gli uffici turistici di Guastalla e Brescello, Stefano de la Locanda dei pontieri di Guastalla, il sig. Bariaschi, proprietario dell'omonimo piccolo museo della moto.


Max & Cry


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28 GENNAIO 2018: IL MISTERO DIETRO LA VISIERA

Itinerario: Civate - Consonno - Sombreno - Bergamo alta - Crespi d'Adda - Trezzo sull'Adda

Km percorsi: 93

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4 NOVEMBRE 2017: IL SANTUARIO D'OROPA E LA MAGNIFICA PANORAMICA DI ZEGNA.

Itinerario: Biella - Santuario di Oropa - Campiglia Cervo - Bielmonte - Roveglio - San Giuseppe di Casto - Tollegno - Biella



Km percorsi: 128

La giornata di ieri ci ha visto solcare alcune splendide strade piemontesi, attraversando paesaggi nei quali spiccavano i colori giallo-rossastri autunnali, ormai tipici di questo periodo.
 Il nostro percorso ha avuto inizio e termine nella città di BIELLA, caratterizzata dalle numerose industrie tessili ed oltre a queste da un vivo centro storico, dove abbiamo potuto ammirare la bellissima cattedrale di Santo Stefano decorata internamente da splendidi trompe-l'oeil che ci hanno colpito molto sia per la loro bellezza che per l'ottima conservazione. Ci siamo presto inerpicati sulle Prealpi Biellesi che ci hanno condotto al famoso SANTUARIO DI OROPA,
situato a 1159 m di altitudine in un bellissimo anfiteatro naturale costituito da alture; qui i pellegrini arrivano da ogni dove per sorseggiare l'acqua del "burnell", la fontana posta al centro del cortile, bevendola direttamente dai mestoli di ferro che da questa pendono, anche noi non abbiamo voluto essere da meno e non ci siamo sottratti a questa tradizione! La nostra marcia è proseguita successivamente sulla SP Rosazza - Oropa, dove abbiamo attraversato la suggestiva GALLERIA DELLA ROSAZZA, per poi percorrere la STRADA PANORAMICA DI ZEGNA,
un magnifico percorso tortuoso che sicuramente sa dare il meglio di sè in giornate di cielo terso, mentre noi l'abbiamo cavalcata attraversando le nuvole che la interessavano in diversi tratti; una strada che abbiamo solcato ad una velocità media relativamente bassa sia a causa della carreggiata sporca di terra ed aghi di pino, sia per i molti tornanti da prima marcia, molto stretti, e con particolari passaggi costituiti da avvallamenti in pietra che interrompevano di tanto in tanto l'asfalto, tratti che hanno lo scopo di far
defluire l'acqua proveniente da corsi d'acqua presenti ai bordi della strada; al nostro passaggio questi erano asciutti ma comunque rimangono tratti da percorrere con una certa attenzione. Ci riproponiamo di tornare in questi magici luoghi più avanti, con diverse condizioni meteo, per poter godere così appieno della poesia di questi scenari naturali! La nostra incursione ci ha fatto scoprire in ogni caso nuovi luoghi del territorio piemontese, ricchi di storia, di un grande
passato e di scenari da vivere e da scoprire in ogni stagione dell'anno, grazie alle diverse sfaccettature che in ogni periodo questi posti possono regalare, anche in una giornata di tardo autunno come quella di ieri.
Un ringraziamento a Barbara e Stefano per i km condivisi insieme!











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21 OTTOBRE 2017: SAPORI E COLORI D'AUTUNNO SUL BALCONE DEL LAGO DI GARDA.

Itinerario: Peschiera del Garda - San Zeno di Montagna - Prada - Caprino Veronese - Ferrara di Monte Baldo - Peschiera del Garda

Km percorsi: 214

Una bellissima giornata, già densa ed intrisa dei tipici colori autunnali, ci ha portati a scoprire un luogo posto in situazione panoramica sul lago di Garda, la bella cittadina di San Zeno di Montagna;
in particolar modo la nostra visita è avvenuta in occasione di uno dei weekend interessati da una festa molto sentita da queste parti, in quanto ad essere celebrato è un prodotto a Km 0 di questa terra, il marrone, dei quali i castagni che sorgono sulle alture dei dintorni, sono ricchi. Il presidente del consorzio del marrone DOP Simone Campagnari ci ha sin da subito illustrato "le pepite marroni" poste ad arrostire, che di lì a poco hanno deliziato i nostri palati,
ed oltre a ciò ci ha mostrato le lunghe tavolate che sarebbero state riempite di commensali di lì a poco, che sarebbero accorsi sin lì per assaggiare le diverse pietanze a base del frutto re di questa sagra, in un clima gioviale e festoso. Dopo aver ammirato i diversi stand che offrivano prodotti tipici della zona, tra i quali il tartufo del Monte Baldo ed i formaggi locali, ancora con l'olfatto inebriato abbiamo ripreso l'Honda X-ADV che ci ha accompagnati durante questo tour, per farlo scorrere sulle belle strade ricche di curve che sovrastano la cittadina
di San Zeno, fino a giungere in località Prada, dove ci siamo concessi una sosta a rimirare la natura a noi circostante, con le mucche al pascolo intente nel loro movimento lento a donare a tutto l'ambiente un'aria ancora più rilassante e placida. Ma presto abbiamo ripiegato nuovamente in direzione San Zeno, perchè da Taverna Kus, un luogo che definire un "semplice ristorante" è davvero riduttivo, ci attendeva un'esperienza che di lì a poco avrebbe coinvolto tutti i nostri sensi e dove abbiamo apprezzato la passione,
l'impegno e la ricerca di Giancarlo per ogni minimo particolare, che rende Taverna Kus una location dove è piacevole passare qualche oretta, ma soprattutto per i suoi piatti, dove nulla è lasciato al caso, dove ogni sapore, ogni consistenza, dove ogni colore è all'interno del piatto per un motivo ben preciso, ossia quello di inebriare il commensale stesso. Il menu a base di castagne e di prodotti di primissima qualità che abbiamo gustato, è stato una vera e propria escalation di sapori, di profumi e di gusti, un plauso particolare va al minestrone di marroni
DOP servito all'interno di una croccante pagnotta ed agli sfilacci di guancia di manzo al Bardolino Classico con soffice di marroni .. non un pranzo, un'esperienza per il palato!! Dopo la gustosa sosta ci siamo rimessi in sella all'Honda X-ADV, per recarci subito su di un tratto di sterrato che Max non vedeva l'ora di percorrere utilizzando le pedane da offroad in dotazione sulla nostra due ruote, e così di lì a breve, grazie a gentile concessione della Polizia Locale di San Zeno, ci siamo ritrovati a solcare un bellissimo tratto su strada bianca
tra sentieri circondati da faggeti e castagni, in tratti più o meno sassosi e con diversi dislivelli sui quali lo scooterone di Honda ha saputo tirare fuori la sua grinta, ma per ulteriori dettagli vi rimandiamo alla video recensione che pubblicheremo prossimamente su queste pagine! Il nostro viaggio è proseguito poi alla volta di un posto mistico ai piedi del Monte Baldo, che ci ha fatto rimpiangere che non fosse una giornata limpida e serena, ma piena di foschia,
elemento che non ci ha permesso di ammirare al 100% la bellezza del luogo col suo spettacolare panorama, ma che in ogni caso, già con queste condizioni meteo, ci ha stupiti e lasciati a bocca aperta: parliamo del santuario della Madonna della Corona, situato a Ferrara di Monte Baldo, luogo che abbiamo raggiunto percorrendo dapprima la SP29 e poi la SP8, e scolpito all'interno della parete di roccia che lo ospita, situato in un luogo dove ci fu un apparizione sacra. Per giungere fino al suo ingresso, abbiamo percorso a piedi una strada tutta in discesa con delle grandi statue raffiguranti la via Crucis, molto suggestive e ben fatte, ma lo spettacolo che accoglie il pellegrino che arrivi fin laggiù dopo il tortuoso percorso è davvero da lasciare attoniti dallo stupore! Molto belle anche le volte rocciose che accolgono all'interno della chiesa stessa, rendendo ancor di più il senso di essere praticamente all'interno di una montagna! Le giornate ormai si stanno accorciando ed il brutto tempo previsto per quella notte era ormai in avvicinamento, da lì la nostra decisione di rimetterci in sella in direzione casa, arricchiti dallo splendore che il Veneto ha saputo donarci in questo nostro breve ma intenso tour!


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23 E 24 SETTEMBRE 2017: TOUR DELLE STRADE DEL VINO PIEMONTESI.

Itinerario: Roddi - La Morra - Barolo - Castiglione Falletto - Grinzane Cavour - Diano d'Alba - Alba - Barbaresco - Castagnole - Nizza Monferrato - Mombaruzzo - Alessandria - Tortona

Km percorsi: 147

Questo

weekend abbiamo deciso di farci un regalo, di quelli che ogni tanto ci facciamo, ma questa volta sapevamo sarebbe stato speciale: ci attendevano infatti due giorni nei magnifici territori fatti di vigneti  arroccati su dolci alture, nelle strade del vino piemontesi e già dalla settimana precedente alla nostra partenza, guardando alcune foto tratte da siti internet specializzati sul tema, ma anche foto nostre di  repertorio di un giro datato qualche anno fa, non facevamo altro che sognare e desiderare di essere di lì a poco in sella alla "V" a
solcare quelle strade in paesaggi da cartolina. Di lì a poco il sogno si è finalmente tramutato in realtà ed estasiati ci siamo trovati ad essere i protagonisti di quei quadri, con i filari di piante di vite tutto attorno a noi con i colori delle foglie che ancora tendono ad un verde estivo, ma che presto si tramuteranno in tutte le tonalità autunnali che vanno dal giallo al rosso acceso; inoltre, quest'anno la vendemmia era stata in molte zone anticipata rispetto alla canonica data da calendario di metà/fine settembre a causa delle condizioni meteo che hanno
messo a dura prova i vitigni, data la grandissima siccità che ormai da mesi persiste. Per questo motivo solo in alcune zone abbiamo potuto ammirare i grappoli di violacea uva che riccamente pendevano dai rami, nella maggior parte delle proprietà questa era già stata raccolta ed avviata alla produzione del nettare degli Dei che da queste parti si tramuta in eleganti bottiglie con etichetta Barolo, Barbera, Grignolino per citarne solo alcuni. Ma non solo: il nostro viaggio era sì volto ad addentrarci nelle belle strade dalle dolci curve
delle quali questa zona del Piemonte è cosparsa, ma oltre a questo il valore aggiunto l'hanno dato i numerosissimi borghi che sorgevano sovente sulle colline che ci accingevamo ad esplorare e moltissimi di essi con il proprio maniero a svettare fiero e solenne. La prima strada del vino che abbiamo vissuto a bordo della nostra amica a due ruote è stata quella del Barolo, che in un percorso a semi anello dal borgo di Roddi sino ad Alba, ci ha condotto in splendide location. Magnifico il panorama a perdita d'occhio che si ammira dalla cittadina di La Morra, imperdibile se vi trovate in queste zone, e bellissimo il castello di Grinzane Cavour, oggi sede d'asta per un prodotto di cui questo territorio va orgogliosa: il tartufo. 
Nella serata abbiamo inoltre presenziato ad una coloratissima festa facente parte della tradizione di Alba: l'investitura del podestà, rassegna che ha il sapore tipico di storia del luogo che tramandata di generazione in generazione non dovrebbe mai andare perduta, con tanto di rievocazione storica in costume, e sbandieratori delle diverse borgate della città a contendersi il titolo di migliore squadra in un'esibizione spettacolare a suon di bandiere che svettavano per aria.
Nella giornata
successiva la nostra cavalcata è proseguita perdendoci tra le vigne che formano la strada del vino dell'Alto Monferrato, e su quella dei Colli Tortonesi, attraversando luoghi deliziosi che sono stati capaci di rapirci sin dal nostro ingresso, come il piccolo borgo di Neive e la cittadina di Canelli, luogo dove fu inventato nel lontano XIX secolo lo spumante aromatico "Asti", sino poi a passare da città più grandi come Alessandria e Tortona, attraversando la Val Curone poi. Ebbene si, ci siamo innamorati anche noi nuovamente di questa magica terra, una delle terre che la nostra bella Italia vanta in  tutto il mondo e che attira turisti da ogni dove, per far assaggiare loro il nettare dei suoi frutti, orgogliosa del suo magico essere.




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26 E 27 AGOSTO 2017 TOUR DELLE 4 REGIONI  IN OFFROAD E SCOPERTA DELLA VALTIBERINA IN TOSCANA.

L'esperienza di Max: vi devo 
confidare una cosa.. a me piace la moto! E cosa c'è di strano, direte voi. La cosa strana è che non riesco a spiegarmi come questa passione sia nata. Ricordo che fin da piccolo mi rifugiavo negli angoli di casa a guardare riviste che raffiguravano moto ed i loro protagonisti. Nessuna delle persone a me più vicine faceva uso di questi mezzi a due ruote per i quali ai tempi serviva indossare un casco e poco altro. Eppure forse guardare quegli strani individui domare quegli oggetti mi faceva sognare mille avventure, sperando che magari in un futuro avrei potuto domare e cavalcare in prima persona quei mostri! A questo punto vi confesso un'altra
cosa.. a me piace sterrare! E come per la prima delle due passioni, non me ne spiego il perchè! Mi ricordo però che le mie prime pedalate sono state su stradine che correvano in mezzo a campi coltivati ed una delle prime cose che ho fatto quando sono riuscito ad ottenere il mio primo mostriciattolo a due ruote, un fantastico Fifty nero ed oro, è stato di farlo correre tra campi e boschi. Nessuno mi aveva detto di farlo, tantomeno avevo seguito qualcuno che andasse in quelle stradine impervie, ma provavo una grande attrazione nel solcare quelle strade dissestate e nel farmi inghiottire dalla natura circostante.
Magari a questo punto starete pensando che queste siano le premesse per una storia nella quale un bambino amante delle moto e dello sterrato sia diventato un campione nel fuoristrada. Purtroppo niente di tutto ciò. La mia passione è continuata, non è mai scemata, ma non sono un campione, solo una persona alla quale piace tutt'ora scoprire nuovi posti, lontani o vicini, confondermi con il paesaggio circostante, correre insieme al vento, il tutto con quei mezzi che da piccolo guardavo con ammirazione. Così come non è finita la voglia di sterrare,
anche oggi ogni scusa è buona per percorrere strade non asfaltate come facevo una volta con il mio mitico Fifty. Si dice che l'appetito vien sterrando, o giù di lì, ma non nego le volte che ho percorso strade dal manto asfaltato mi è venuta voglia di mettermi in gioco con mezzi e luoghi più idonei a sfamare questo appetito. Quando si è presentata questa occasione, con la possibilità di scorrazzare tra gli Appennini tosco-emiliani con una persona esperta come Pietro, che organizza percorsi su enduro in queste favolose terre, non sono riuscito a contenere l'entusiasmo. Così come non sono riuscito a trattenere il bambino che c'è in me nel vedere la Beta 250 che mi avrebbe scorrazzato tra la macchia verde di quei pendii che ci circondavano. La vestizione per indossare tutti gli indumenti
e le protezioni che servono per fare enduro sembra quella di un cavaliere che deve partire per qualche battaglia. Ad accentuare questa sensazione è il borgo di Anghiari, un paese cinto da mura tipico dei centri medievali di un tempo. Mi sentivo un vero e proprio condottiero che in sella al suo destriero salutava amici e compagna per partire per una battaglia sia per me stesso, sia per il territorio per conquistare metro dopo metro l'agognata vetta. Sentire il borbottio metallico del motore monocilindrico del mio destriero mi faceva tornare alla mente quando da ragazzino sfrecciavo incosciente tra le stradine verdi dei campi. Questa volta però il tracciato che si presentava davanti a me era assai più arduo come le salite con pendenze rilevanti su fondo pietroso. Solo i saggi consigli del maestro Pietro e della potenza
esuberante della moto italiana mi hanno inorgoglito nel vedermi capace di solcare questi percorsi. In questi tratti la fatica si è fatta sentire: la guida in piedi fa lavorare le braccia che cercano di trattenere l'anteriore che combatte con rocce libere di far sbacchettare la ruota in qualsiasi direzione. Ci vuole un minimo di allenamento fisico per contrastare queste forze e siccome il sottoscritto è tutto fuorchè allenato, ben presto la fatica si è impadronita di me. Ma è stato bello alternare questo tipo di percorsi impegnativi ad altri più scorrevoli dove far alzare la polvere del terreno reso secco dalle scarse piogge di questa estate rovente. Qui ho potuto assaporare ed immergermi nel paesaggio che ci circondava: intere distese di boschi selvaggi ed incontaminati intervallati solo da prati dedicati a pascoli
dove non era difficile perdersi con lo sguardo nelle mandrie di mucche di razza Chianina che pascolavano tranquille indisturbate al nostro passaggio. Certe volte poi rimanevo affascinato quando incontravo piccoli borghi di case di pietra che formavano piccoli centri rurali. Visitarli a piedi o lentamente con la moto al minimo mi ha fatto addentrare in un mondo antico assopito e fermo a qualche centinaio di anni fa. E' bello salutare gli abitanti che ricambiano il tuo saluto con estrema cordialità proprio come se fossi un vero e proprio cavaliere che con estremo rispetto attraversa il loro villaggio. In questi casi pensavo alla Cry, anche lei aveva un programma intenso nei borghi storici di queste terre e chissà se anche
lei stava assaporando le stesse mie emozioni. Ero sicuro di si perchè la sensazione di essere in una terra magica si stava ormai impadronendo di me. Ormai la stanchezza dopo ore di offroad si faceva sentire e la voglia e la felicità di vedere panorami unici nel loro genere mi avrebbero fatto continuare ancora ma alcuni dolori muscolari dovuti a due scivolate hanno fatto capire al mio tutor che era arrivata l'ora del mio rientro. Quando ho posato la Beta non ero sicuramente il condottiero forte e fiero della mattina, sentivo i miei muscoli che non rispondevano più, l'acido lattico che ormai aveva avuto la meglio, ma un sentimento assopito da anni era vivo dentro di me. Mi sentivo ancora adolescente, quando mettevo fiero il mio Fifty sul cavalletto, felice di aver appena compiuto un'avventura strepitosa. Ero stanco ma felice ed orgoglioso di me stesso e per questo non posso far altro che ringraziare Pietro per avermi guidato con pazienza cercando di affinare la mia tecnica, la Beta che è stata sempre all'altezza della situazione, anche in posizione orizzontale e la Valtiberina in Toscana, una terra capace di rapirti e di far crescere quel mal di Toscana che ti fa strappare la promessa del voler tornare al più presto!

L'esperienza della Cry: come 
potevo impiegare meglio il mio tempo, mentre il mio compagno questo weekend era impegnato a sterrare in magnifici territori? Facendo ciò che più mi piace mentre non sono in sella insieme a lui, ossia esplorando - sulle mie gambe - nuovi luoghi. Questa volta la nostra base era la Valtiberina, territorio situato in Toscana ma ad un passo da Emilia Romagna, Marche ed Umbria. Terra di confine dove in passato si disputarono diverse lotte per marcare i confini ed il borgo di Anghiari infatti è ricordato proprio per la battaglia che qui ebbe luogo tra la
Signoria dei Visconti e la Repubblica Fiorentina, che vide la vittoria di quest'ultima; questo movimentato momento storico lo si può rivivere appieno visitando il museo della Battaglia di Anghiari, curato da un uomo, Gabriele Mazzi, che trasmette, se ci si scambia qualche parola, tutto l'amore per il luogo in cui è nato e cresciuto e nel voler far conoscere al visitatore le vicissitudini che hanno interessato questo territorio. E così è stato per me, infatti la visita dei tre piani di museo interattivo ed una lunga chiacchierata col direttore, mi hanno fatta tornare in pochi istanti in un'epoca rinascimentale a cercare
di capire cause e conseguenze di fatti che sono ormai impressi nella storia. Non solo: un affascinante mistero interessa anche il celebre Leonardo da Vinci, che fu incaricato di imprimere scene di questa battaglia nel Salone del Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. Ebbene, molte sono le testimonianze dell'esistenza di questa importante opera ma ad oggi nulla ne è rimasto. Le ipotesi sul destino del lavoro del genio sono molteplici e rendono la vicenda tanto misteriosa quanto affascinante. L'immersione nella celebre battaglia di Anghiari
ha costituito per me il primo approccio con il borgo, dopo aver approfondito questo importante aspetto della sua storia mi sono concessa una lunga passeggiata attraverso le sue case in pietra perdendomi volutamente tra i vicoletti, scoprendo spesso dietro ad ogni angolo aspetti pittoreschi di questa cittadina. Magnifica la camminata sulle mura medievali e spettacolare la vista della "ruga", la via che la attraversa facendo una parabola verso il basso e donandole un profilo davvero inconfondibile. Il giorno seguente mi sono concentrata su un altro importante borgo: Sansepolcro, la città natale di Piero Della Francesca,
che come biglietto da visita non è male! Di questo luogo mi ha affascinata moltissimo conoscere la tradizione dei balestrieri, che dal Rinascimento fino ad oggi ha saputo tramandare di padre in padre l'antica arte dell'uso della balestra, che se una volta rappresentava un'arma letale, oggi ha saputo diventare uno sport che crea unione, dapprima tra i membri che compongono questo sodalizio in questo luogo, e poi anche con altre città, come ad esempio quella di Gubbio, con la quale ogni anno si svolge, la seconda domenica di settembre, il Palio della Balestra,
evento che dona a tutta la cittadina un'aria frizzante già dalle settimane che lo precedono, e che porta un'atmosfera di pura festa col suo arrivo. Altra interessante occasione di approfondimento è stata per me la mostra fotografica di Steve McCurry, presente fino a novembre al museo civico di Sansepolcro con "Icons". Quale migliore modo per fare in un'oretta il giro del mondo attraverso gli scatti del fotografo che ha come credo "perchè il solo viaggiare ed approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile"? Dammi il cinque Steve, la pensiamo alla stessa maniera,
questo è stato l'imminente pensiero nella mia testa e da lì è partita un'emozionante immersione nei luoghi, nei volti, nei momenti che il celebre fotografo ha scattato con l'intenzione di emozionare; ebbene, con me c'è riuscito appieno, opere da brividi. Ma Sansepolcro offre spunti per molteplici tipi di interessi e tra questi c'è anche l'importante arte delle erbe medicinali: il museo Aboca infatti recupera e tramanda la storia del millenario rapporto tra l’Uomo e le Piante, attraverso un interessante viaggio tra ricostruzioni di antichi laboratori, preziosi erbari, libri di botanica farmaceutica, antichi mortai, ceramiche e vetrerie. Oltre a numerosi fiori,
piante essiccate e semi che ci si può divertire a tastare ed annusare, per captarne l'essenza. In definitiva posso dire di aver passato un magnifico weekend alla scoperta di un territorio che si presenta ricco di spunti in ogni campo: da quello enogastronomico a quello artistico, da quello storico a quello sportivo; non vedo l'ora di tornare qui e di fermarmi per più tempo, per esplorare  a fondo le mille sfumature della Valtiberina in Toscana.



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AGOSTO 2017: TOUR "LA GRECIA DIETRO LA VISIERA"



E' con grande entusiasmo che vi presentiamo il tracciato del nostro tour estivo 2017 "La Grecia dietro la visiera"!

Oltre 2000 Km di strade miste, on/off road, alla scoperta della GRECIA CLASSICA continentale e del PELOPONNESO, oltre alle isole di ZANTE e di ELAFONISSI.

Sulla nostra pagina facebook "Il mondo dietro la visiera" trovate i nostri diario di viaggio giornalieri, mentre sul profilo instagram @ilmondodietrolavisiera numerose foto e video di viaggio!

Enjoy!

Cry & Max ________________________________________________________________________

29 E 30 LUGLIO 2017 ALLA SCOPERTA DI BELLEZZE NASCOSTE LOMBARDE.

Itinerario: Gargnano - Anfo - Bagolino - Passo Maniva - Passo Crocedomini - Collio - Pezzaze - Gardone Del Trompia




Km percorsi: 195

Chiudo gli occhi e rivedo tanti flashback, tante magnifiche cartoline che questo weekend ci ha saputo regalare.

Il primo flash mi ricorda un paesaggio che sa di nord Europa, che sa di fiordi, ma quest'avventura è stata targata per lo più in Lombardia, quindi quale magico posto rievoca la mia mente quando mi riporta tra quelle placide acque verdi, che a tratti si perdono dentro a canyon, una fitta vegetazione tutta intorno ed una diga al suo culmine? Ci troviamo all'inizio del nostro percorso, quando lungo la SP9 che abbiamo intrapreso da Gargnano, sul lago di Garda, ci ha fatti inerpicare su belle curve fino a farci affiancare questo splendido scenario regalatoci dalla Diga di Ponte Cola che
ha fatto sì che si formasse il lago di Valvestino. Non è difficile incontrare lungo la strada turisti che si fermano per cercare di imprimere nelle proprie macchine fotografiche i colori magnifici che solo dal vivo rendono al 100% la magia che essi sanno trasmettere a chi, passando di qui, ne rimane completamente rapito. Chiudo gli occhi, li riapro, ed un altra cartolina appare nitida davanti ad i miei occhi: l'affascinante Rocca d'Anfo, magnifica struttura di tipo difensivo che si estende su un dislivello di 400 metri, inespugnabile, solida, maestosa.
Districarsi nei cunicoli che chissà quanti soldati hanno percorso nei secoli scorsi, è la prima avventura che questo luogo regala; ci si immerge facilmente in una storia che qui è stata vivissima. Percorrere le lunghe scalinate che avevano anch'esse fine difensivo, fa balenare nella mente immagini che rievocano duelli, battaglie, grida di vittoria. Arrivare poi in cima all'osservatorio, percorrendo l'ultimo tratto di scala elicoidale
ed affacciarsi dai fori che servivano alle sentinelle per avere una completa visuale della valle tutt'attorno, fa capire quanto questa roccaforte, e soprattutto questa parte in cima, fossero praticamente imprendibili, ed il colpo d'occhio sul lago d'Idro che vive placido ai suoi piedi, visto da là sopra, lascia letteralmente a bocca aperta. Chiudo gli occhi, li riapro, ecco una nuova cartolina prendere forma dentro me: vedo una moto rossa fiammante che solca con grandissima disinvoltura dapprima i tornanti e poi il lungo tratto di strada sterrata che porta sino al Passo Maniva. Questa volta infatti non è stata la "V",
la nostra abituale compagna a due ruote, ad accompagnarci nel nostro viaggio, bensì una Honda Crossrunner Travel Edition, che ha saputo districarsi bene nel tracciato ideato da Max e che comprendeva, come piace a noi di "Il mondo dietro la visiera", un giusto mix tra strade asfaltate e sterrate, tra strade tortuose ricche di tornanti sino al tratto rettilineo di autostrada che ci ha permesso di raggiungere in breve tempo Gargnano, sul lago di Garda, luogo dove ha preso il via il nostro
weekend avventuroso. Chiudo gli occhi, li riapro, questa volta la cartolina che mi si presenta davanti è festosa, ricca di bikers che con i loro differenti tipi di moto hanno raggiunto per questo fine settimana il passo Crocedomini, luogo dove si è tenuto l'omonimo raduno. Vedo il profilo dolce dei prati verdi che si stagliano quassù in cima, costellato dalle tende colorate di chi ha cercato rifugio qui per la notte, e che ha reso il passo più rumoroso, vociante, rombante della sua solita quiete, per questi due giorni di festa.
Chiudo gli occhi, li riapro, questa volta il flash che mi riporta indietro a questo intenso weekend è più scuro, più buio, mi torna addosso una sensazione di umidità e di fresco.. come mai? Ecco, è la sensazione che abbiamo vissuto esplorando alcune delle miniere che si trovano in Valtrompia, nel bresciano, lungo la via del ferro. La storia di questa zona, infatti, è legata da sempre all'economia del ferro, con testimonianze di questa importantissima attività che sono visibili e visitabili
anche oggi. Io e Max abbiamo esplorato dapprima la miniera di Sant'Aloisio, dove un'abile ed esperta guida ci ha accompagnati lungo cunicoli che si diramavano nel sottosuolo per un trekking minerario lungo 2,5 km e durante i quali abbiamo appreso interessantissime notizie sull'estrazione del prezioso minerale, che avveniva in questo luogo, ed oltre a ciò abbiamo potuto apprezzare ancor più il lavoro di tutti coloro che facevano qui quello che consideriamo essere uno dei mestieri più duri che possa esistere, fisicamente e psicologicamente. Nella miniera Marzoli di Pezzaze, invece, ci siamo addentrati per i primi 800 metri a bordo di un trenino, dopodichè
abbiamo proseguito a piedi ammirando anche gli attrezzi usati all'epoca, che la nostra guida ha messo in azione, per farci capire ancora meglio quali rumori, quali vibrazioni, quali sensazioni provasse il minatore atto ad usarli. Chiudo gli occhi ancora e li riapro e questa volte l'immagine che mi si presenta davanti è degna di un film adrenalinico! Vedo infatti Max, caschetto in testa, impegnato ad attraversare ponti tibetani, a calarsi col verricello nel vuoto che sovrasta sia gli interni 
della miniera, che gli esterni della stessa, fino ad arrampicarsi con funi, calarsi lungo ripide scale, il tutto in una scenografia unica ed inusuale che ha reso il tutto, se possibile, ancor più avventuroso ed emozionante. Chiudo gli occhi e li riapro, rivedo scorrere velocemente le immagini della rossa Honda lungo tutti questi magnifici luoghi dei quali la nostra regione, la Lombardia, è ricca, così come anche tutto il territorio italiano. Sono luoghi che, se esplorati con la giusta dose di curiosità, ci mettono a conoscenza di una storia di un passato recente e lontano, che vale la pena rivivere e mai lasciar affievolire. Sono luoghi di una bellezza disarmante e forse, proprio perchè non "i soliti luoghi" affollati da un turismo di massa, sono piacevoli da visitare in grande tranquillità, immagazzinando più input possibili di una terra ricca di tesori, che se solo si è capace di scovarli, essa ci può offrire. 


Ringraziamo per la collaborazione a questo tour Honda, l'Agenzia Territoriale per il turismo della Valle Sabbia e lago d'idro, GAL GardaValsabbia, Ufficio Informazioni Turistiche Valle Trompia, Miniere di Collio Valtrompia e Pezzaze, Ski Mine.

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16/07/2017 1° MOTOMANGIATA DEGLI AMICI DI IL MONDO DIETRO LA VISIERA

Itinerario: Seriate - Trescore Balneario - Bianzano - Endine Gaiano - Grone - Vigolo - Sarnico




Km percorsi: 155


Due anni fa, dopo un breve giro in una fredda giornata di tardo inverno, la Cry mi propose di creare 
un blog nel quale poter raccogliere foto e racconti dei giri effettuati e di quelli che già stavamo programmando, in modo tale da creare una raccolta di ricordi come quando da piccoli i nostri genitori raggruppavano tutte le foto in un album, solo che questo sarebbe stato più moderno. Io accettai, devo dire con non molto entusiasmo; per me i giri in moto fino a quel momento avevano un significato solo di svago per staccare la spina dalla routine di tutti i giorni. Il blog prese poi il via, piano piano acquistò una forma, cercammo una home page
adatta ed un'impaginazione e così capii che da quel momento eravamo in mondovisione. Io divenni Max, la mia zavorrina si trasformò in Cry e la moto, all'epoca con pochissimi Km sulle spalle, diventò dapprima "V-Strong" e poi col passare del tempo semplicemente "V", la nostra fedele "V". Con lei abbiamo incominciato a viaggiare in modo diverso, guardando il viaggio da semplice gita ad un'altra visione, perchè da subito ci siamo resi conto che trasmettere le nostre
sensazioni, le nostre emozioni, aveva un certo fascino. Così scoprii anche che raccontare e scrivere mi piaceva, che trasformare il viaggio in un racconto, in un'emozione da regalare ad un probabile lettore mi dava stimoli che mai avevo sentito fino ad allora. Il racconto ma non solo: lo scatto fotografico, il video montaggio, che col passare del tempo sono diventati aspetti fondamentali per cercare di trasmettere le nostre sensazioni, le nostre emozioni. Così arrivarono le prime soddisfazioni, i primi traguardi, le prime collaborazioni, le prime prove, i primi tour da noi creati con i quali far assaporare e scoprire ai nostri followers angoli nascosti del nostro bellissimo e affascinante, a volte sottovalutato,
Paese. La domenica appena trascorsa è stata un'altra prima volta, perchè da un'iniziativa di creare un gruppo (gli amici di Il mondo dietro la visiera), con l'unico obiettivo di avvicinarci ai nostri lettori e di non essere solo due persone esistenti nell'etere, è nato il primo evento, la prima uscita con gli "amici". E' stato un momento durante il quale poter riabbracciare vecchie conoscenze, ma anche per fare conoscenza di nuove persone con le quali abbiamo condiviso
posti affascinanti nel territorio bergamasco e scambiato quattro chiacchiere avanti a dei succulenti piatti tipici del luogo. Devo confessare che nelle pre precedenti all'incontro una certa preoccupazione tipica da "ansia da prestazione" mi è sopraggiunta, ma questa si è quietata sin dal primo momento dei saluti per poi volatilizzarsi completamente una volta che ci siamo messi in moto. Dietro di me, sul sellino del passeggero, c'era la Cry, la mia compagna di vita e di mille avventure e a trasportarci la "V" incallita macinatrice di Km che anche questa volta ci accompagnava in un'altra grande tappa.
Abbiamo viaggiato su strade tortuose nel territorio bergamasco tra castelli e borghi per poi circumnavigare il lago di Endine e scalare in seguito i pendii del colle di San Fermo, dove da sopra alla sua cima, avvolti da uno spettacolare panorama della Pianura Padana, abbiamo riso e scherzato davanti ai piatti gustosi ed appetitosi del ristorante Baita Tosca di Grone. Dopo il pranzo abbiamo portato i nostri amici a percorrere la strada verde, che porta direttamente sul lago d'Iseo, passeggiando in stradine strette e tortuose ma ricche di fascino per i panorami mozzafiato,
infatti sia il lago sia il color oro dei prati ci hanno scortato fino alla strada statale che affianca il lago d'Iseo. Dopo un ultimo saluto panoramico al bacino bergamasco da un'altura strategica preceduta da una scorribanda per dare sfogo alle nostre amiche a due ruote su una lingua di asfalto veloce e ben mantenuta, sono arrivati i veri congedi all'ombra di un chiosco di gelati nella cittadina di Sarnico. In questa prima volta abbiamo incontrato persone ognuna con caratteristiche differenti,, con la propria risata, ognuna con una diversa
ma brillante luce nel raccontare le proprie avventure passate o i progetti futuri, ognuna col suo stile di guida ed ognuna pronta a macinare Km e condividerli insieme. Luca, Mauro, Massimo, Ferro, Andrea, Nicola, Antonio, Francesca, Eleonora, Sonia, grazie per aver reso indimenticabile la prima volta, sperando non sia neanche l'ultima!



















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DUE GIORNI ALLA SCOPERTA DELLA PERLA DELL'APPENNINO TOSCO EMILIANO: L'ALTA VALTARO.

Itinerario: Borgo Val di Taro - Bedonia - Passo del Bocco - Monte Penna - Passo del Chiodo - Compiano - Strela - Passo della Cappelletta - Passo Centocroci - Tarsogno - Albareto

Km percorsi: 280

Reportage:


Questo weekend noi di Il mondo dietro la visiera abbiamo vissuto due giorni all'insegna della scoperta di un magico territorio italiano, l'Alta Valtaro;
L'armonioso paesaggio dell'Alta Valtaro
magico per tutta una serie di elementi che ancora non conoscevamo, che ci hanno letteralmente incantati.

Primo degli elementi a stregarci ed inebriarci sono state le belle strade tutte curve, in veste di motociclisti infatti possiamo dire di aver fatto abbondantemente divertire la nostra compagna a due ruote, la "V", su strade tortuose per la maggior parte con un bel fondo asfaltato, sulle quali spesso rimanevamo in apnea per il brivido di emozione che queste ci regalavano. Il tutto, sempre contornati
Cartolina dal passo Montevaccà
dal secondo ingrediente che abbiamo particolarmente apprezzato, ossia la natura tipica di questa zona di Appennino parmense, mai uguale; si passa spesso infatti dall'essere circondati da fitte foreste o da boschi, sino a raggiungere le immense colline coltivate a frumento e ricche di prati, con le balle di fieno che rendevano il panorama che circonda, un paesaggio tipico di un bellissimo dipinto. Come da nostra caratteristica, non ci siamo soffermati alla percorrenza delle belle strade asfaltate, ma abbiamo fatto anche un po' di offroad nei 13 Km di strada
La sorgente del fiume Taro - Monte Penna
sterrata che compone l'anello intorno al Monte Penna, altura dal profilo facilmente riconoscibile di 1735 metri situata nell'Appennino ligure. Una volta addentratici in questa strada bianca, di facile/media difficoltà, veniamo subito avvolti dal fitto bosco che caratterizza la vegetazione di questa zona, la temperatura scende man mano che saliamo le pendici del Penna ed ammettiamo che percorrere questo tratto è stato davvero emozionante! Sul nostro percorso incontriamo anche la foce del fiume Taro, la flora e la fauna sono davvero rigogliosi qui, e non è difficile incontrare escursionisti che si avventurano qui a piedi o a cavallo. Nel versante sud la montagna forma una serie di anticime
Le pale eoliche presso il Passo della Cappelletta
rocciose di tipo basaltico, che rendono lo scenario davvero unico. Oltre a questo particolare percorso sul Monte Penna, durante queste due giornate ci siamo regalati il passaggio presso diversi passi montani, usiamo il verbo "regalati" perchè sia il percorrimento delle strade per arrivare fino in cima, che il raggiungimento delle cime stesse, sono davvero un regalo per l'animo e per lo spirito del motociclista! Molto belli e particolari il Passo della Cappelletta (1085 m) ed il Passo Centocroci (1055 m), dove delle grandi pale eoliche svettano e li rendono
Vista dal Passo della Cappelletta
riconoscibili fin da lontano; oltre a questi, abbiamo fatto tappa anche al Passo del Bocco (956 m) ed al Passo del Chiodo (1420 m), in prossimità del Monte Penna. Ritornando a parlare della Alta Valtaro, altro ingrediente tipico sono i borghi che abbiamo incontrato lungo il nostro cammino, ognuno con una propria identità, che lo rende diverso dall'altro. Il primo che abbiamo visitato è stato Borgotaro, che ci ha colpiti per l'atmosfera frizzantina che vi si respira: il suo centro storico infatti è ricco di turisti, spesso stranieri, i
L'atmosfera frizzante di Borgotaro
n visita qui, ed oltre a questo è facile incontrare, lungo il corso centrale, la gente del luogo che dà vita ad allegre conversazioni e che rende l'aria di Borgotaro davvero serena e gioviale; oltre a questo è facile per il turista imbattersi in qualche festa cittadina, infatti un fitto programma di eventi non manca di arricchire la stagione estiva del paese, fino a sfociare nella festa principale di Borgotaro in autunno, la sagra del fungo, che è uno dei prodotti principali tipici di questa zona, sebbene non sia l'unico! Abbiamo potuto ammirare e farci inebriare l'olfatto infatti, presso la Trattoria Oppici di Montevaccà, dal tartufo nero, peculiarità di questo territorio.
La cantina della Trattoria Oppici
Se capitate nella zona di Montevaccà non potete mancare l'appuntamento con la torta fritta (che noi chiamiamo gnocco fritto) che accompagna i salumi provenienti direttamente dalle aziende agricole limitrofe della Valtaro e Valceno che qui da Giuseppe è uno dei piatti forti. Ma qui si parla di un altro degli elementi che ci hanno letteralmente ammaliati della Alta Valtaro, ossia la gastronomia! Abbiamo infatti potuto assaggiare, per la prima volta in vita nostra, i panigacci. Cos'è il panigaccio, vi starete chiedendo? E' un tipo di pane povero, composto di farina ed acqua, non lievitato, che viene cotto su un speciale piatto di terracotta chiamato "testo"; questi vengono poi conditi in diverse maniere, fino a creare un delizioso piatto, salato o dolce che sia. Noi, alla Panigacceria presso


Cena a base di panigacci presso il castello di Compiano
il castello di Compiano, li abbiamo gustati bolliti e conditi con Parmigiano, con pesto e con sugo ai porcini e successivamente accompagnati da salumi e formaggi per poi concludere con il condimento dolce, composto da Nutella e da crema pasticcera. Abbiamo apprezzato moltissimo questa specialità, accompagnata da ottimo Lambrusco, anch'esso prodotto rigorosamente a Km zero. Altro cavallo di battaglia in cucina della Alta Valtaro, come del resto dell'Emilia, è la pasta fatta in casa, come quella che al ristorante Da Emma a Tarsogno ci ha deliziati, condita con sugo alle noci e con ragù fatto in casa dalla proprietaria. 
Vista su Bedonia
Ma torniamo a parlare di borghi, infatti sulla nostra strada abbiamo incontrato anche quello di Bedonia, un grazioso paesino caratterizzato dai toni chiari delle case e dalla totale assenza di fortificazioni; al nostro passaggio, era sabato mattina, ci siamo immersi nei profumi e nel vociare del mercato cittadino, nel centro del paese, dove abbiamo ammirato anche le numerose vetrine delle botteghe artigiane. Un borgo differente rispetto ai primi due che abbiamo citato è quello di Compiano, arroccato su un promontorio che si affaccia sul fiume Taro e riconoscibile fin da lontano per la sagoma del suo castello.
Visita al castello di Compiano in notturna
Grazie ad Andrea, responsabile marketing del castello, abbiamo avuto la fortuna di poterlo visitare in notturna e di poterci addentrare nei suoi più segreti meandri. Notevoli le stanze della Marchesa Lina Raimondi Gambarotta, sua ultima abitante, riccamente arredate. Ma quel che ci ha lasciati a bocca aperta è stato vedere gli antichi passaggi nascosti, come quello posto nella biblioteca, ed infine ammirare il panorama notturno dalla cima delle torri; è stato qualcosa di impagabile. E' stato inevitabile calarsi nei panni di coloro che in tempi antichi venivano fin quassù a farsi trasportare dalla visione idilliaca che si gode da qua sopra e con un cielo trapuntato di stelle che rende il tutto ancor più intenso ed emozionante. Attualmente questo castello è scelto da molti sposi come location per il proprio matrimonio ed oltre a questo dispone di elegantissime stanze di charme in veste di hotel. 
Agriturismo "Il cielo di strela"
Noi, per la nostra notte trascorsa in Alta Valtaro, abbiamo soggiornato in un modernissimo agriturismo ecosostenibile: Il cielo di strela, di Mario e Gloria, una coppia che, solo a scambiarci qualche parola, trasmette subito l'amore per la terra, per la natura e la passione per il proprio mestiere. Mario è anche chef ed infatti, su prenotazione, l'agriturismo si trasforma in ristorante che offre le prelibatezze che le abili mani di Mario sono in grado di creare. Altrimenti questo posto offre al turista una location immersa nella tranquillità della natura che lo circonda, e non è difficile provare ad immaginare come mai Gloria e Mario abbiano deciso di chiamare l'agroturismo col nome "Il cielo di Strela":
Magnifici scenari della Alta Valtaro
provate a capitare da queste parti di notte e ad alzare lo sguardo. Avrete a vostra disposizione la volta celeste e tutte le costellazioni che vi sarà possibile ammirare, nemmeno una luce a disturbare questa visione strepitosa. Tenete a portata di mano un desiderio perchè non sarà difficile imbattervi in qualche stella cadente!! Durante la nostra domenica in Alta Valtaro abbiamo visitato anche il piccolo paese di Albareto, un nome che è associato al fungo porcino. Quelli che nascono qui sono infatti così buoni da aver ottenuto, nel 1993, la denominazione I.G.P.! 
Museo dell'Emigrante di Tarsogno
Oltre a ciò, abbiamo dedicato un'approfondita visita al Museo dell'Emigrante di Tarsogno; negli scorsi centenari, dal 1700 circa, non era raro che gli abitanti di queste zone, andassero altrove per cercare fortuna. Talvolta in regioni limitrofe, ma spesso anche all'estero e addirittura oltreoceano. In questo museo si fa un salto indietro nel tempo e ci si immerge in centinaia di storie di persone diverse. Persone qualunque che sono partite: chi da solo, chi con la famiglia, chi con la nave e con la propria valigia di cartone, alla ricerca di una speranza di costruire un futuro migliore in giro per il mondo. E tramite cimeli, antichi bauli, fotografie, cappelliere ed oggetti da viaggio, immedesimarsi in quelle persone è molto facile e questo non fa altro che creare spunti di riflessione (il museo è aperto e Luglio e Settembre, il venerdì – sabato – domenica dalle ore 16.00 alle 19.00, ad Agosto, tutti i pomeriggi dalle ore 16.00 alle 19.00). 
Il letto del fiume Taro nei pressi di Bedonia
Riepilogando, vi abbiamo parlato dei diversi elementi che fanno della Alta Valtaro un territorio magico, che rapisce e cattura, quali le sue bellissime strade, la natura che la caratterizza, i suoi tipici e differenti borghi ricchi di storia e cultura, l'ottima gastronomia. Abbiamo lasciato per ultima, quale dulcis in fundo, la grande ospitalità della gente del luogo. Ci siamo sentiti di continuo, fin dal primo momento che abbiamo messo piede in questi luoghi, fino a quando ce ne siamo - a malincuore - andati, degli ospiti graditi delle persone che ci hanno accolto e fatto sentire come fossimo stati a casa nostra. Questo crediamo sia l'ingrediente speciale che, sommato e mescolato a tutti gli altri, facciano di questa zona un luogo da esplorare, da gustare e da vivere. Siamo certi che poi, un secondo ed un terzo viaggio, nella splendida perla dell'Appennino tosco emiliano chiamata Alta Valtaro, verranno da sè.


Ringraziamo l'unione dei comuni Val di Taro e Ceno per la collaborazione allo svolgimento di questo tour, in particolare un grazie ad Elisa.


Max, Elisa e Cry


Www.turismovaltaro.it

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