21/01/16 MOSQUITO'S WAY ALL'MBE DI VERONA: GRANDE RITORNO AL PASSATO.
Chissà
cosa si sarà chiesto il visitatore dell'MBE di Verona che sabato
pomeriggio ha visto far
ingresso nell'area esterna una truppa variopinta
di persone, chi vestito da cinghiale, chi con i scaldamuscoli pelosi
color rosa shocking, qualcun'altro con un completo argentato stile "La
febbre del sabato sera", tutti a bordo di ciclomotori a pedali. Avrà
pensato che difficilmente avrebbe assistito ad evoluzioni su una ruota
in stile stunt-man, tanto meno prove di agilità su percorsi sterrati, nè
sgommate e drifting.Ebbene, di lì a poco si sarà divertito moltissimo nel vedere la banda capitanata da Piero Pelù, DJ Ringo e
Giovanni Di Pillo alle prese con motorini risalenti agli anni precedenti agli anni '90, sfidarsi in una gara tanto adrenalinica quanto spiritosa ed esilarante allo stesso tempo. L'evento si chiama Moquito's way e nasce da un'idea di Pelù che convoca post concerto i suoi due amici per comunicare loro un'idea geniale che aveva avuto mentre era sul palco: mettere in piedi una gara di motorini a rullo! "D'altronde - spiega Di Pillo - se ogni tanto non facciamo qualcosa di divertente e leggermente trasgressivo diventiamo vecchi e rincoglioniti!" ed ecco nascere questo evento, che ha una zanzara con in testa un casco ad elmetto stile anni '50 a fargli da simbolo.
Solo una mente diabolica come quella del rocker fiorentino avrebbe potuto ideare una divertentissima competizione che ha come protagonisti i vecchi motorini di una volta, quelli a noi cari per averci accompagnato nelle prime scorribande in gioventù, con le prime impennate per "farsi belli" davanti alla ragazzina di turno, quelli che bastava avere poche migliaia di Lire in tasca per la miscela e ci si sentiva i re del mondo.In più, organizzare questo goliardico evento nel contesto di un'atmosfera festosa come quella che si respirava al Motor Bike Expo di Verona è stata una mossa vincente, i volti misti tra il divertito e lo stupito dei vari spettatori la dicevano lunga.
Tra i protagonisti dell'evento di sabato anche nomi noti nel mondo dello sport: l’ex-campione italiano di Supersport, il fiorentino Gianluca Nannelli, il pilota di off-shore e auto Gian Maria Gabbiani ed Emiliano Malagoli, pilota a due ruote dei Diversamente Disabili che ha anche vinto in una delle diverse batterie di gara.
Piero e compagni lo scorso ottobre hanno osato alto: hanno infatti gareggiato insieme a tanti "mosquitari" nel tempio italiano della velocità, il Mugello. Addirittura in quell'occasione hanno dovuto chiudere le iscrizioni in anticipo, tanti erano gli interessati a parteciparvi; a nostro parere non può che essere un'evento che troverà sempre più adepti pronti a sfoggiare i propri "Ciao" e "Garelli" che tenevano nei loro box a prendere polvere, così da far rivivere loro ancora nuovi momenti da protagonisti in un'atmosfera divertente, competitiva al punto giusto e con un finale a suon di tarallucci e vino in ottima compagnia!
Cry & Max
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EICMA 2016 VISTA DA "IL MONDO DIETRO LA VISIERA" - parte 2
Secondo video dedicato ad Eicma 2016 sempre per quanto riguarda la sfera del moto turismo.
A presto con il terzo ed ultimo video,
Max
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EICMA 2016 VISTA DA "IL MONDO DIETRO LA VISIERA" - parte 1
Un video per rifarvi gli occhi ed ammirare tutte le grandi novità dal salone milanese, delle case motociclistiche Ktm, Ducati, Suzuki, Bmw, Honda, MvAgusta e RoyalEnfield.
Buona visione,
Max
_________________________________________________________________________VERONA MOTOR BIKE EXPO 2016
Quest'anno nuovo il Mondo dietro la visiera lo ha aperto
con la visita del Motor Bike Expo di Verona.
Come appassionato delle due ruote
ho sempre saputo che questo evento fosse centrato sul mondo delle Special,
quindi per questo snobbato, perché più vicino ad altri generi di moto. Questa
volta però ho voluto addentrarmi, guardando il tutto da un’altra prospettiva,
quella del Mondo dietro la visiera.
Siamo arrivati il venerdì pomeriggio per
cercare di anticipare i numerosi visitatori previsti per il weekend e non è
stato facile fermarsi nelle aree esterne dove si veniva subito catapultati in
mondo di rombi di motori, di rumore di ruote che stridano sull’asfalto alzando odori pieni di adrenalina e fumi grigiastri tipici della gomma che cerca
di vincere tutte le leggi sulla fisica.
Il nostro intento era entrare nei
padiglioni interni per immortalare le protagoniste nell’obiettivo della
nostra macchina fotografica.
Sapevamo che il padiglione numero 6 era quello più vicino alla nostra
filosofia, infatti c’era l’area dedicata al turismo, dove si potevano trovare
espositori che avevano come protagonisti viaggi organizzati in ogni parte della
terra.
E’ stato affascinante stare ad ascoltare gli operatori e sfogliare le
loro brochure perchè in un attimo si era catapultati nei luoghi di cui ognuno
di noi sognerebbe un giorno di visitare.
Poco più in là incominciavano a far
sfoggio le regine della manifestazione: i nostri sogni a due ruote.
Suzuki
presentava oltre alla sua gamma, quasi al completo, la nostra fedele Vstrom 650
in un modello accessoriato per i lunghi viaggi, la 1000 in una versione, a mio
parere, molto riuscita, denominata War Machine con livrea verde militare e
componenti di prima scelta, pronta ad aggredire qualsiasi terreno preparata
dalla concessionaria ufficiale Nuova Moto Felix, la nuova Sv 650, il Van
Van200, la concept GSX R1000 e due favolosi esemplari in tema MBE come la GS
1000G Yellow Season e, in onore alle cafè racer e una splendida Intruder
modificata
Non di meno la Yamaha a fianco del concorrente giapponese
che accanto ai suoi modelli turistici e sportivi, grande protagonisti erano i
modelli classici della gamma Sport Heritage con la livrea gialla e nera in
onore alle gare del passato.
Grande interesse nello stand Motul per la Onirika 2853 dove
le Officine GP Design hanno creato una naked special, partendo da una base di
una MV Brutale 800, che ha voluto ricreare un sogno onirico partendo dal
passato (1853, anno della fondazione dell’azienda) per finire nel futuro con
delle soluzioni avveniristiche come l’accensione mediante riconoscimento
dell’impronte digitali.
Passando nel padiglione 5, la casa delle verdone dava il
benvenuto con tutte le sue protagoniste, dando sfoggio alle due novità del
2016 come lo scooter J125, la Ninja ZX-10R e a due interessanti
reinterpretazioni su base Vulcan S e una su base Ninja H2. La prima con la
firma del Mr. Martini che ha voluto richiamare le Kawasaki degli anni ’70 che
in seguito si potrà ordinare in un concessionario ufficiale della rete, mentre
la seconda grazie alla mano di Angel Luissana ha reso la moto sovralimentata
ancora più cattiva e filante.
Per non sfigurare il confronto, Aprilia parcheggiava il suo
track GP nell’area interna del padiglione sfoggiando ai suoi piedi i suoi
modelli più sportivi derivati dalla RSV4, capace di aggiudicarsi il campionato 2015 delle moto derivate strettamente dai
modelli di serie: la WSTK.
Il padiglione 5 proseguiva con stand di numerosi artigiani che
espongono i loro pezzi forti come l’officina Rosso Puro, che riprendendo una
Griso 8v della Moto Guzzi fa nascere il
progetto Ipothesys, o la MRC, anch’essa tutta italiana, che grazie alle sue
creazioni da 400cv tenterà di battere il record di velocità nel deserto del
sale dello Utah.
Protagonista del padiglione 4 era la Honda che arriva a Verona
sfoggiando la sua popolarità esponendo tutta la sua flotta partendo dai modelli
che sono stati protagonisti nelle categorie sportive di tutto il mondo, passando
ai modelli di serie. Scooter, moto da strada, da turismo e custom, ma anche un
bellissimo esemplare rosso della cattiva Type R da 300cv quasi a rimarcare il
fatto che in casa Honda sono bravi a realizzare modelli esasperati anche con le
quattro ruote.
Ducati ai grandi eventi sembra esaltarsi, e anche in questo
caso, oltre a far bella mostra di se, essendo stata eletta come la moto più
bella del salone internazionale di Milano, la nuova Diavel affiancava alla
“scultura” vestita di nero una sua concept denominata 90 DraXter rendendo
omaggio sia al 90° anniversario della Ducati, sia al mondo “racer” dando
sfoggio ai migliori componenti usati nel campo agonistico. A Verona non
potevano di certo mancare i container gialli che accompagnano di solito la moto
più vicina alla filosofia delMotor Bike: La Scrambler che oltre ai modelli
presenti nei listini ne presentava altri tre con ognuno un’anima diversa. La
Peace Sixty 2 di Mr. Martini dallo
spirito racing degli anni ’60, la Revolution di Officine Mermaid con un look
tipicamente bobber, grazie al suo stile basso e cattivo, ed infine la Artika di
Dario Lopez Studio in onore delle vecchie ducati degli anni ’70 che facevano
parte al trofeo Ice Trophy.
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VERONA MOTOR BIKE EXPO 2016 - anteprima parte 2
Siamo sicuri che all'interno dei padiglioni l'atmosfera sarà calda grazie all'esposizione di modelli di serie, ma soprattutto per la presenza di vere e proprie opere d'arte create da preparatori di fama mondiale. Anche all'esterno, nonostante saremo in pieno inverno, l'aria sarà caldissima grazie agli eventi organizzati per alzare l'adrenalina e ai test per avvicinarsi ai diversi mondi delle due ruote.
Nell'area esterna C/D avrà luogo il King of Italy Drift Exhibition dove i migliori piloti del controsterzo a quattro ruote si sfideranno in una gara a squadre nella quale si impegneranno ad alzare la nebbia sopra la fiera.
L'area esterna A invece sarà costretta a dividere il suo spazio tra l'esibizione dei favolosi stuntman protagonisti degli spettacoli che prendono vita a Mirabilandia e tra il secondo MBE International Stunt Competition Contest nel quale sarà premiato il più "spericolato" tra i numerosi partecipanti, capaci di evoluzioni al limite della realtà.
Nell'area esterna B, spazio alle prove di moto che fremono per farsi conoscere meglio. La gamma delle Zero sarà a disposizione per una prova e per una prima visione europea di queste moto americane a propulsione elettrica.
Anche l'area B1 dovrà dividersi tra le esibizioni di mini moto e i mini corsi di guida dedicati appositamente alle donne che si vedranno catapultate sopra la sella di una Suzuki VanVan 125.
Insomma il dubbio amletico che perseguiterà i visitatori di MBE sarà: dentro o fuori?
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VERONA MOTOR BIKE EXPO 2016 - anteprima
Nel fine settimana inizierà a Verona Fiere il MBE: Motor Bike Expo. Nei giorni 22 - 23 - 24 gennaio dalle ore 9.00 alle 19.00 si apriranno le porte della fiera dove la protagonista principale sarà la moto in tutte le sue forme e componenti. Il periodo invernale e l'appena passato salone internazionale del motociclo milanese (EICMA) pone un po' in sordina questo avvenimento, ma negli ultimi anni grazie alla bravura dei suoi organizzatori, questo sta crescendo, riuscendo a ritagliare grande interesse anche presso le case ufficiali.
7 padiglioni, 70.000 m², il primato di ben 200 moto special esposte; questi i numeri.
Ma tanto altro ancora con esibizioni e spettacoli di stunt, prove di modelli all'esterno, premiazioni dell'attività motoristica 2015. Il tutto presenziato da una continua folla di personaggi importanti nel campo sportivo e non.
Il mondo dietro la visiera cercherà di raccontare l'entusiasmo che regna all'interno della fiera scaligera, grazie ai nuovi modelli preparati appositamente per questa occasione dalle case ufficiali e dagli operatori del settore.
Suzuki (padiglione 4) punterà sulla nuova SV 650, sul Van Van 200, sulla GSX - S1000 ABS SP e sulla GSX - S1000 F ABS, sulla concept GSX - R1000 e per gli amanti del turismo sulla V Strom 650 XT ABS Fun RIde con un allestimento full optional. In più saranno presenti le special di varie versioni, allestite dalla concessionaria ufficiale Nuova Moto Felix.
Kawasaki (padiglione 5) esporrà la nuovissima Ninja ZX - 10R e lo scooter J 125, oltre ad altri modelli con nuove grafiche pronte ad allietare gli occhi degli appassionati: la special Vulcan 70 by Mr Martini, ispirata alle Kawasaki degli anni '70 e la H22D by Angel Lussiana su base Ninja H2, per rendere la moto più potente sul mercato ancora più futuristica.
La BMW (padiglione 4) focalizzerà la sua presenza sulla R nine T scrambler e su 7 modelli speciali della R nine T rielaborati da customizzatori e privati esperti del settore.
Honda (padiglione 4) oltre all'esposizione della gamma attuale, con un occhio di riguardo all'ultima nata CFR 1000 L Africa Twin, esporrà il concept City ADV.
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EICMA MILANO 2015 - 5° parte
LA CLASSIFICA DEL MONDO DIETRO LA VISIERA
(classe sopra i 1000cc)
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L’ultima classifica che abbiamo deciso di stilare è quella
per proclamare la vera regina del salone, sempre dal nostro punto di vista, la
compagna dei sogni capace di scorrazzare pilota, zavorrina e bagagli senza
alcuno sforzo in qualsiasi angolo del globo. Infatti, grazie alla cubatura
maggiore del motore, ad una cavalleria più poderosa, ad una maggiore comodità
dovuta alle grandi e comode selle, e ad una maggiore protezione per le estese
carenature, e alla sempre più rassicurante elettronica, riescono a conquistare
un posto nel cuore e nella mente in ognuno di noi viaggiatori, anche se
consapevoli che sia per i costi d’acquisto, sia per i costi di mantenimento,
molte volte, purtroppo riescono a riempire solo un box virtuale. Avrei voluto provare ognuna di esse per
assaggiare la loro cavalleria, in quanto la moto di categoria più gentile ha
112cv, per la loro coppia e ripresa, infatti molte volte basta inserire il rapporto più alto per
far dimenticare il comando del cambio, per
assaporare la comodità delle loro selle, dove, oltre ad un maggiore supporto
lombare, molte riescono anche a riscaldarle; per provare quanto siano
confortanti dietro ai loro grossi serbatoi e ai loro pexiglass regolabili, a
volte anche sfiorando un pulsante tra i vari comandi, e per immergermi nella
tecnologia dei vari sistemi che tengono sotto controllo tutta la sicurezza
attiva e passiva del mezzo, come le varie mappe del motore, i controlli di
trazione, i cruise control, le sospensioni elettroniche, l’ABS efficace anche
in curva. Non posso che ammirarle nelle loro grosse forme, seduto sulle loro
confortevoli selle, consapevole che i grossi perni che bloccano le ruote siano
solo ostacoli fisici, ma non mentali.
3° posto
BMW R 1200 GS
E’ sempre lei, ormai la conosciamo come icona delle maxi
enduro, qui a Milano si presenta in una versione total black, dando alla moto
un anima un po’ più cupa, ma per il resto rimane la regina delle vendite che ha
subito stregare molti motociclisti per il carattere universale perché capace di
adattarsi sia ai percorsi stradali, sia ai percorsi più duri nel fuori strada.
Capace di ammaliare per il suo sguardo asimmetrico e per le sue grosse forme
soprattutto nella versione più mastodontica della adventure, dai suoi
caratteristici cilindri che fuoriescono dal motorone che riesce a pompare 125
cv, dal suo sistema di trasmissione a cardano che lascia libera la ruota
posteriore dagli sguardi dal resto dei motociclisti che cercano di snobbarla,
ma che comunque non riescono, nel momento in cui ci salgono in sella, di lasciarsi
scappare un grande sospiro che fa capire tutto il rispetto per una grande moto.
Secondo me è proprio da seduti che ci si rende conto di quanto può dare questa
macinatrice di km. Il suo cupolino regolabile meccanicamente anche con una solo
mano, il quadro strumenti semplice ma funzionale come del resto tutti i comandi
dei blocchetti elettrici dalla concezione tipicamente tedesca, il serbatoio che
protegge le ginocchia e la sella comoda che crea grazie alla porzione dedicata
al passeggero un salto capace di formare un bel supporto lombare. Gran bella moto ma che qui nei saloni
italiani è riuscita a posizionarsi solo nel gradino più basso del podio.
2° posto
Yamaha Super Tenerè
Al secondo posto si posiziona la maxi enduro giapponese che
vuole prendere le dovute distanze dalla sua concorrente tedesca fin
dall’impatto estetico eliminando il famoso becco anteriore sostituendolo con
due fari a led, suggestivo anche l’impianto frenante anteriore composto oltre
che dai 4 pistoncini ad attacco radiale anche dai suggestivi dischi a
margherita, belli anche la vista laterale dominata dalle griglie incastonate
nelle carenature laterali. Da seduti si apprezza subito il quadro strumenti
interamente digitale, dove vengono visualizzate tutte le informazioni come le
due mappature, la regolazione delle sospensioni elettroniche, il cruise
control, ma soprattutto quella sensazione che ti assale di moto razionale,
solida e collaudata. Non ha un motore potente, ha “soli” 112 cv, pochi in
confronto alle concorrenti, ma un appunto in più che fa capire quanto questa
moto vuole puntare sulla concretezza. Un piccolo appunto viene dal discorso
protetività, dove la tenerona rimane affezionata ad un plexiglass fisso non
regolabile. A fronte anche di un costo concorrenziale per il rapporto
qualità-prezzo, questa moto rimane, anche se ormai da tempo nei listini delle
vendite, una valida alternativa per scoprire il mondo dietro ad una visiera.
1°posto
Triumph Tiger Explorer
La Triumph spiazza tutti presentando l’evoluzione della
Tiger Explorer, anzi, per essere più precisi presentando due modelli, uno
pensato più per il fuori strada, con l’ XC, e uno pensato più per la strada con
la versione XR. Per tutte e due l’aspetto diventa più muscoloso rispetto alla
precedente versione, rimane il becco, il bellissimo impianto frenante firmato
Brembo, il bel, solito motore, anche se sottoposto a qualche miglioria per
aumentare la potenza che sale a 135cv, e il suo carattere grintoso che grazie
al sistema di trazione al cardano trasmette alla ruota posteriore a raggi tutta
la potenza del tre cilindri inglese. Oltre alla potenza, anche l’elettronica si
rende protagonista per le nuove cinque mappature, per il nuovo sistema di
sospensioni elettroniche e per l’Abs che interviene anche a moto piegata.
Impugnando i manubri ci si innamora subito del quadro strumenti formato da tre
elementi due dei quali con quadranti LCD, dall’ampio parabrezza a regolazione
elettrica e dalla sua sella confortevole riscaldata così come le manopole.
Insomma è una moto che è stata capace di conquistare centinaia di sguardi già
da ferma, quindi immagino quando si potrà provare anche in movimento quanti
saranno i commenti positivi. Sicuramente un'altra concorrente alla regina di
vendite tedesca si sta facendo strada, ora vedremo nei
prossimi mesi se la “visiera” del nostro mondo ci ha visto lungo.
Il parere della Cry:
tre moto sulle quali si potrebbe girare il mondo, col nostro modo di viaggiare, in versione turismo, e non rendersene nemmeno conto. Da passeggera posso dire che la posizione su ognuna di queste tre moto che abbiamo scelto per il nostro podio mi ha lasciata assolutamente soddisfatta, la seduta è molto comoda, spaziosa, i maniglioni posizionati ottimamente così da non far stancare le braccia, e spazio per posizionare comodamente anche le gambe sulle pedivelle nonostante la presenza delle borse laterali.
Anche la mia scelta per la vincitrice di questa classifica sopra i 1000 cc è caduta immediatamente sulla Triumph Tiger Explorer, non appena seduta me ne sono subito innamorata, è di una comodità imbarazzante, Da sopra la sella, ho subito guardato Max e gli ho detto: "è lei"!! Ed ho visto nei suoi occhi lo stesso entusiasmo ed ho subito capito che anche lui era rimasto folgorato alla stessa maniera.
La seconda arrivata, la Yamaha Super Tenerè, colpisce davvero per il rapporto qualità prezzo, ti viene da correre in concessionaria e bloccarla subito, quel che offre, sia a livello di equipaggiamento che a livello di prestazioni, per il prezzo chiesto, mi sembra davvero ottimo.
Terzo posto meritato per il BMW, nulla da dire, anche al passeggero piacerebbe percorrere km e km in sella a questa due ruote, a mio parere però un gradino meno comoda e confortevole rispetto alle prime due.
Tutte e tre, in ogni caso, moto degne del podio del mondo dietro la visiera!!!
EICMA MILANO 2015 - 4° parte
LA CLASSIFICA DEL MONDO DIETRO LA VISIERA
(classe sotto i 1000cc)
Dopo la classifica della moto ciofeca, della moto Route 66 e
della moto più bella del salone, arriviamo a stilare la classifica che dal
nostro punto di vista più importante: le moto totali. Secondo noi, sono quelle
che una volta saltate in sella, ti fanno già crescere il desiderio di girare la
chiave per raggiungere i luoghi dei nostri sogni, percorrendo ogni tipo di
terreno, grazie alle escursioni delle loro sospensioni che fanno digerire anche
le strade non asfaltate e in qualsiasi condizione meteo, per il loro maggior
riparo dovuto ad una più ampia superficie carenata. Con la loro postura ti
permettono di assumere una volta seduto, una posizione molto eretta grazie alla
quale non trasferisce il peso del busto sui polsi, come i modelli più stradali,
ma bensì sulla schiena ma che grazie, molte volte all’abbinamento di una sella
confortevole, si riesce a viaggiare per molto tempo, senza accusare segni di
stanchezza. Anche il riparo aerodinamico fa la sua parte, dove i grossi
parabrezza garantiscono un’ampia protezione agli agenti atmosferici, anzi nei
modelli più recenti si può anche regolare l’altezza, per aumentare la
protezione del passeggero o per abbattere le turbolenze con l’aumentare della
velocità, agendo su appositi comandi meccanici o addirittura elettrici. In più
negli ultimi tempi l’elettronica ha saputo ritagliarsi, un ruolo da
protagonista, infatti tralasciando il caro e buon vecchio ABS, che comunque ha
saputo evolversi in sistemi più precisi in ogni condizione, attorno ad esso
sono nate sigle incomprensibili di congegni capaci di alzare l’asticella della
sicurezza ma alzando nello stesso tempo le prestazioni, che in alcuni casi, nei
top di gamma, non fanno rimpiangere i modelli con i semi manubri.
Per determinare la regina della moto totale ci siamo
soffermati, tra i tanti modelli presenti all’Eicma, sull’impatto estetico, sul
quel elemento capace di poter inchiodare gli sguardi degli automobilisti o di
altri motociclisti al loro passaggio, alla loro comodità una volta saliti su di
esse, dovuta alla postura della seduta, alla sella, per poi passare al ponte di
comando, alla razionalità dei comandi, senza tralasciare il punto di vista
della zavorrina che a sua volta influenzerà il giudizio finale prendendo in
considerazione il suo posto da passeggero: lo spazio dedicato a lei, l’ergonomia
del sellino, la posizione delle maniglie e in presenza di valigie, il loro
ingombro. Per ultimo, abbiamo suddiviso la classifica in due gruppi, quello
delle moto con cilindrata inferiore ai 1000cm cubici, e quelle delle maxi con
motori più importanti.
SOTTO i 1000Cmc
3° posto
Suzuki Vstrom 650
Ci abbiamo pensato molto sulla terza posizione di questa
categoria, pensando che forse siamo troppo influenzati, essendo possessori di
una Vstrom, ma per no,i anche in presenza di numerose concorrenti, anche più
blasonate, lei rimane almeno a moto ferma una valida alternativa. L’impatto
estetico non sarà uno dei migliori, anche se con la nuova versione con le ruote
a raggi e il becco ripreso dalla sorella maggiore ha assunto un’aria più
avventurosa. In sella rimane una delle più comode anche rispetto a modelli con
motori più vitaminizzatii, con una superficie di protezione anteriore che la rende
molto rassicurante. Del resto oltre all’Abs, non si ha la presenza di altri
dispositivi elettronici, anche perché i cv del suo bicilindrico sono ben
gestibili dal suo motore ultra collaudato, ripreso tante è vero dalla nuova SV.
La presenza della ruota anteriore da 19”, presuppone un valido compromesso con
il mondo dell’asfalto e quello dell’off-road.
2° posto
Triumph 800 Tiger XCA
Con la Triumph, si sale di
cilindrata arrivando a 800cc, ma si sale anche di qualità. Guardandola da
vicino, si nota subito la ruota anteriore di 21”, facendo capire subito la sua
predilezione al fuori strada, al solito becco che ormai must sulle moto tutto
terreno e al suo corpo motore tre cilindri di colore interamente nero. Come la
cilindrata crescono anche i cavalli, sono infatti 95, che sono tenuti a bada da
un notevole pacchetto elettronico, come la trazione di controllo, le mappature
del motore regolabili in tre modi, e dall’abs disinseribile. La prima cosa che si nota subito salendoci
sopra è di avere una visione totale sul mondo davanti a noi grazie all’assenza
di una e vera e propria carenatura che avvolge il suo ponte di comando; il
cupolino trasparente è il solo riparo che ci protegge dall’aria. Fattore che
rende la moto meno rassicurante dal punto di vista protettivo, ma che acquista
nello stesso tempo, usando un gergo del campo automobilistico, un carattere
“cabrio”. In più per far capire di essere una due ruote capace di macinare
molti km, si presenta a Milano con manopole e selle riscaldabili e con una vasta lista nella gamma accessori.
1°posto
Honda Africa Twin
L’aspettavano tutti, da tempo la casa ha fatto circolare
filmati che la ritraevano in scenari sia stradali ma soprattutto su strade ben
vicine a quelle sahariane. Prende il posto ad una una moto che ha segnato la
storia del motociclismo sia nel campo sportivo, sia nel campo delle vendite,
quindi la curiosità di vedere se la casa di Osaka sapesse riproporre una moto
che si avvicinasse alla sua progenitrice era alta. Ma ancora una volta, secondo
me, la Honda non ha sbagliato, ha saputo creare una moto totalmente diversa
dalla sua antenata, ma capace di interpretare i nuovi stilemi della moto
moderna. A incominciare dall’esterno adottando una linea pulita e filante in
qualsiasi prospettiva la si guardi: l’anteriore con i bei nuovi gruppi ottici a
full led e la ruota da 21”, per accentuare ancora di più la sua anima
dakariana. A bordo ci si accorge dei suoi particolari, come il piccolo cupolino
non regolabile, che a prima sensazione non offre un gran riparo, la nuova
stumentazione lcd strutturata in verticale studiata proprio come le moto usate
nei raid, il suo corpo snello dove ti fa
immaginare una guida agile e veloce in qualsiasi terreno, anche guardando la
scheda tecnica dove vengono descritti i suoi 95cv a fronte dei suoi 998cc e i
228 kg con il pieno di benzina. Anche se potrebbero sembrare pochi i cavalli,
gli ingegneri giapponesi promettono un motore fluido ed elettrico con riprese
fulminee. Anche l’elettronica occupa un
ruolo importante con la presenza dell'Abs disinseribile, per l’uso nel
fuoristrada, una funzione di controllo della ruota posteriore (HSTC) su tre
livelli sempre per controllarla nelle possibili derapate nella terra. Anche in
questo modello, esiste una versione con il cambio sequenziale governato da una
doppia frizione DTC che prevede una modalità di cambio semiautomatico e una
modalità completamente automatica ma sempre con un occhio di riguardo alla
guida in fuoristrada, dove tramite un pulsante G riduce gli apri e chiudi per
una maggiore trazione. Insomma a scapito di un prezzo d’acquisto un po’
elevato, secondo il mio modesto parere, per la cilindrata di mezzo che si pone
invece vicino ai costi di modelli più “corposi”, la Honda ha fatto di nuovo
centro creando un mezzo che sarà capace di aggredire qualsiasi strada in
qualsiasi parte del mondo, accrescendo la voglia di avventura sita in molti
centauri di tutto il mondo.
Il parere della Cry:
questa è la classifica che più sentiamo nostra, quella delle moto da turismo, del tipo di viaggio che piace fare a noi. Quindi anche io, da zavorrina, mi sono focalizzata in particolar modo sulla prova di questo tipo di moto, quelle che potrei sentire più cucite addosso a me ed a Max.
La terza classificata, la V-Strom, è stata quasi una celebrazione alla nostra: non appena mi ci sono seduta sopra mi sono sentita come a "casa", quella è la sella che mi ha portata in giro per km e km e che non mi ha mai fatta stancare, la postazione è comoda ed è proprio quella che conosco io, con dei maniglioni confortevoli ai quali attaccarsi, insomma, io sulla V-Strom ci sto proprio bene in qualità di passeggera ed un terzo posto tra le moto presenti di questa fascia, è stato più che meritato!
La Triumph ti sorprende, ci sali sopra e pensi che potresti starci seduta sopra comodamente a lungo. Anche le borse laterali non tolgono spazio alle gambe del passeggero, e non è una cosa scontata in quanto in moto anche più blasonate a livello di marchio, le mie gambe trovavano posto sulle pedane in una posizione molto scomoda, che a breve, viaggiando, mi avrebbero fatto stancare i piedi.
Primo posto meritatissimo anche dal mio punto di vista per l'Honda Africa Twin, è più alta rispetto alle altre due moto, ed anche la mia posizione in sella lo è, ma non eccessivamente come in altre moto testate dove la mia testa rimaneva completamente al di fuori di quella del pilota e dove quindi avrei potuto risentire di turbolenze dovute dal movimento. Il passeggero trova ampiamente il suo spazio in sella, i maniglioni sono posizionati in modo confortevole, su questa moto ci si potrebbe fare il viaggio a Nordkapp come quello nel deserto, e goderselo appieno in quanto studiata apposta per far si che il viaggio su di essa sia un piacere, anche dal punto di vista di chi siede dietro!
EICMA MILANO 2015 - 3° parte
LA PIU' BELLA DEL SALONE
Anche quest’anno si è concluso il salone internazionale di
motociclismo lasciando nelle nostre menti le bellissime protagoniste esposte,
dalla più sportiva alla scrambler, alla classica due ruote, alle tre ruote,
fino ad arrivare ai modelli futuristici a quattro ruote, dalla nuove biciclette
a pedalata assistita elettricamente, agli scooter. Per non parlare di tutto il
mondo che ruota attorno ad esse come caschi, abbigliamento, calzature, ma anche
tutto quello che serve a far bella la nostra amata, come marmitte, cerchi,
dischi freni, ma poi viaggi, spettacoli, esibizioni, insomma sei giorni dove
nella location della fiera Rho-Pero si è respirata solo ed esclusivamente la
passione delle due ruote. Si aspettava con trepidazione ormai da giorni la
presentazione ufficiale della nuovissima Africa Twin della Honda, che dopo anni
di promesse a vuoto, finalmente si è potuta ammirare dal vivo la moto per gli
amanti del viaggio in ogni sua sfaccettatura. Ma come ogni anno, oltre ai
modelli preannunciati da tempo, Eicma ci ha saputo regalare numerosi nuovi
modelli che vedremo nei concessionari tra qualche mese. Come la nuova, MT-10
Yamaha, una R1 un po’ più nuda, la Ducati xDiavel, con la sue sorelle di marca:
la Multistrada enduro ( per osare fuori
dall’asfalto) e la Panigale 959 con il suo nuovo motore; la Suzuki che lancia
la Sv 650 basata sulla sua famosa antenata, e la bellissima, a mio parere, del
prototipo, ma prossimo alla commercializzazione della GSX 1000. Passando in casa Triumph, che oltre ai nuovi
accorgimenti della naked Speed Triple,
ha presentato i modelli vintage rivitalizzati con motori 900 e 1200 e
l’evoluzione della sua Tiger Explorer 1200, cercando di togliere il primato di
vendite alla blasonata tedesca GS, che a sua volta quest’anno oltre a
presentare una versione total black, lascia posto agli scatti dei numerosi
fotografi ad una versione scrambler della R nine T e alla G 310 R, una
affascinante naked, per avvicinare i giovani alla marca della doppia elica,
oltre alle rivisitazioni dei suoi scooter. Grande sorpresa in casa Guzzi, dove
dalla fabbrica di Mandello fanno sbarcare direttamente due cruiser, la Roamer,
adatta più per vaiggiare, prendendo il posto lasciato dalla Nevada 750 e la
Boomer, adatta soprattutto per il rito dell’aperitivo, ma nella pedana
motorizzata faceva in bella mostra sotto luci un po tetre, la MGX-21, la maxi
bagger per far a spallate alle mitiche H-D dove si presentano quest’anno solo
con dei miglioramenti alla gamma 883. Ma sono negli stand italiani di MV e
Bimota dove capiamo quanto noi italiani siamo bravi a disegnare i sogni,
la casa varesina presenta la Dragster RR
LH44 realizzata in collaborazione con il campione di F1, Luis Hamilton, alcune
versioni delle F3 ma su tutte la Brutale
800con nuove linee e performanti motori; mentre la casa riminese torna a Milano
con la Tesi 3D, con tutta la mentalità delle cafè racer, ma nei particolari
stilemi di Bimota e la Impeto una streetfighter con motore della Ducati Diavel
che promette prestazioni da urlo, come quelle della Ktm Duke GT 1290 che con i
suoi 173cv presi dalla sua sorella più sportiva promette viaggi veloci e divertenti
ma anche in chiave turistica.
Bene, in questo paradiso terrestre per centauri, anche
in questo caso “Il mondo dietro la
visiera”, si è permesso di stilare un’altra classifica, questa volta basata
esclusivamente sulla bellezza delle protagoniste a due ruote, facendosi
ammaliare dalle loro linee, dai loro telai, dai cerchi, da tutti i particolari
che ti fanno rimanere a bocca aperta estasiati come davanti ad un opera d’arte.
3° posto
Bimota Impeto
La Bimota si presenta con questa streefighter bellissima con
linee decise e filanti con un faro a led che domina l’anteriore come anche il
quadro strumenti con il marchio della casa che funge da unico riparo, la forcella d’orata Ohlins a steli rovesciati
da 43mm e il doppio disco da 320mm con pinze Brembo. Guardando il lato destro
si nota subito il disegno del terminale, il bellissimo telaio che collega il
forcellone con l’ammortizzatore sempre Ohlins e il piccolo codino.
Prende in prestito il motore super vitaminico della ducati
Diavel con doppia accensione che grazie agli aiuti elettronici come il ride by
wire, il traction control, l’abs riescono a governare i 162 cv, Il tutto
visualizzato nello schermo TFT a colori da 3,5” con sistema di acquisizione dati e GPS con
riconoscimento automatico del circuito.
2° posto
MV brutale 800
Dopo
15 anni dalla sua presentazione all’Intermont di Monaco la Brutale cambia
nuovamente look, lasciando ancora tutti a bocca aperta per la sua linea
spettacolare. Effettivamente nello Stand Augusta è difficile trovare una moto
“carina”, sono tutti dei pezzi meravigliosi, concepite forse in un altro mondo,
ma secondo me la Brutale è quella dove rimani a guardarla per interi minuti
guardando ogni singolo particolare e cercando di trovare qualche imperfezione,
senza trovare reali risultati. Il cuore della Brutale è il 3 cilindri da 116 cv
incernierato in un fantastico telaio a traliccio che termina nella parte
posteriore con quello in lega leggera del codino donando un disegno unico nel
suo genere con una sella sdoppiata, maniglie del passeggero a scomparsa e il
faro posteriore inglobato a led. Anche il proiettore anteriore ellissoidale
riprende la tecnologia del full led, dando un aria futuristica all’insieme,
come il cruscotto digitale a colori, dove tra le altre cose è visualizzata la
marcia inserita del cambio elettronico Up&Down, governato da una frizione a
comando idraulico con sistema antisaltellamento, le gestioni del motore delle multi mappe e il
controllo di trazione su 8 livelli. Con un peso di 175 kg la casa varesina
promette prestazioni da primato e un grande divertimento grazie anche ai
pneumatici della Pirelli Diablo rosso III, come primo equipaggiamento.
1°posto:
Ducati XDiavel
E’ lei la regina della 73esima edizione dell’Eicma. Sembra
una scultura da quanto è bella. Può anche non essere il genere di moto che
piace a chiunque, la Ducati ha volutamente creare questa moto attorno al mondo
cruiser, ma senza dubbio si capisce subito di essere davanti a qualcosa di
esagerato, nelle dimensioni, nelle prestazioni, tutto è esagerato e
sproporzionato ma perfetta in ogni particolare. Gli ingegneri bolognesi hanno
voluto far nascere la Diavel attorno al motore Testa Stretta DVT da 1262 cm3,
cercando di renderlo più pulito possibile nelle sue linee. I suoi 156cv
sprigionati a 5000giri/minuto con una coppia massima di 13kgm riescono a donare
una potenza inconsueta per questo tipo ma grazie anche al suo pacchetto
tecnologico riesce a raggiungere un agilità invidiabile tanto da far
raggiungere i 40° di piega. Il Ducati TRaction Control (DTC), i Riding Mode (le
diverse mappe dell’erogazione della potenza), ABS Cornering Bosh, il Cruise
Control e il Ducati Power Lunch, sono alcuni esempi di quello che ha nel suo
cuore. Le 60 configurazioni diverse di ergonomia del pilota, scegliendo tra 4
differenti posizioni delle pedane di guida, 5 modelli di selle e 3 manubri
differenti, i gruppi ottici a full led, rendono questa moto un pezzo esclusivo
opzionabile tra due versioni: una base e una più accessoriata, la S. Non sarà
di certo la moto di tutti, ma certamente è la moto che vorremmo nei nostri
garage.
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EICMA MILANO 2015 - 2° parte
LA MOTO “ROUTE 66”
La Route 66, è uno di quei sogni che
ognuno di noi, amanti dei viaggi in moto, ha riposto nel suo cassetto. E’una
strada che si trova nel nord America, che collega la città di Chicago sul lago
Michigan, con Santa Monica sulla costa dell’oceano Pacifico. Nei suoi 3755 km
ci si ritrova ad attraversare gli Stati Uniti d’America attraverso gli stati
dell’Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e
California in ogni suo paesaggio, in una strada nata nel 1926 per collegare la
parte occidentale con quella orientale dello stato americano. Dopo una
crescente importanza di questa highway americana nella metà del secolo è andata
via via a essere cancellata dalle cartine stradali per essere sostituita dalle
grandi nuove autostrade. Solo negli ultimi anni, attraverso varie associazioni
nate, per la sua rinascita, la Route 66 è stata proclamata “strada a carattere
storico”, diventando a sua volta Historic Route 66.
Le immagini e i paesaggi legati a
questa strada storica, ormai sono stati memorizzati nella nostra memoria,
attraverso i tanti film americani che hanno raccontato tante storie nate tra i
suoi magnifici paesaggi di cui ne fa parte. Le lunghissime e interminabili
strade rettilinee che si perdono all’orizzonte attraverso paesaggi montuosi,
desertici, imprimendo quel senso di immensa libertà che solo questi
interminabili spazi possono donare. Quindi, per solcare queste strade, nella
nostra immaginazione, prendono forma quelle moto grosse, opulenti, paciose,
comode, capaci di cullarti e regalando nello stesso tempo quel senso di
protagonismo e di libertà che solo loro possono creare.
La classifica stilata dal Mondo
dietro la Visiera per questa categoria conta sulla bellezza della moto, sulla
sua comodità, sia per il pilota, sia per il passeggero e per le dotazioni che
possono regalare per non rendere noioso e scomodo un lungo viaggio.
La classifica:
3° posto
Indian Roadmaster
EICMA MILANO 2015 - 1° parte
Per gli amanti delle due ruote l’appuntamento dell’Eicma,
l’esposizione mondiale del motociclismo, è inderogabile. Quest’anno purtroppo
hanno dovuto aspettare qualche giorno in più rispetto agli anni passati, a
causa della decisione degli organizzatori di cercare di non sovrapporre
l’evento mondiale con l’Expo. Oltre al nuovo periodo di visita, cambiano anche
i padiglioni. Non più i 2-4-6-10-14-18 degli anni precedenti, ma i
24-22-15-13-11-9, dislocati vicino alla porta ovest, sfavorendo quindi la porta
est, quella più importante per l’esistenza delle fermate dei mezzi pubblici.
Per la 73ma edizione si punta a battere i record di presenze registrati negli
anni scorsi, grazie anche alla ripresa delle vendite registrata nell’anno
corrente. In 58400 mq ben 1400 espositori fanno sfoggio dei loro nuovi prodotti
che invaderanno il prossimo anno il mercato. Quindi non solo moto, ma anche
accessori legati al turismo, alla personalizzazione, alla manutenzione per poi
passare all’abbigliamento, ai caschi, ai protagonisti che gravitano attorno al
mondo sportivo delle due ruote. Questo per raccontare quello che avviene
all’interno degli spazi espositivi, ma anche all’esterno, l’esposizione
continua con il moto Live, una vasta area dove avvengono test ride, e
spettacoli di varie discipline, come le gare internazionali di supercross, le esibizioni
di freestyle, di quad e di sidecar.
Passeggiando tra i vari stand, ci si ritrova immersi da
suoni, luci e spettacoli che cambiano da marca a marca. Ognuna intorno alle sue
creature costruisce un ambiente consono al proprio stile. Puoi ammirarle,
fotografarle, provare la loro seduta, chiedere informazioni e le loro brochure.
Ci si ritrova a fantasticare, immaginandole nei propri box, oppure a criticarle
per le forme, per le scelte tecniche, per le colorazioni, giurando eterna
fedeltà alle proprio moto, magari parcheggiate fuori, nel parcheggio gratuito,
dedicato a loro. Anche noi, come tutti i
visitatori ci siamo ritrovati a discutere sui vari modelli presenti, pensando
quale potrebbe essere un domani la nostra futura compagna di viaggio. E’ per
questo che abbiamo stilato la classifica del “Mondo dietro la visiera”,
proclamando la regina delle moto tutto
terreno, il segmento che piace più a noi, perché capace di interpretare ,a
nostro parere, il pensiero di viaggio. Per quanto mi riguarda mi soffermerò
sull’impatto estetico, sulla loro bellezza, per poi analizzarne la loro seduta,
l’impostazione, e il suo ponte di comando. Il voto sarà completato con le
valutazioni della Cry, che si soffermerà sulla comodità che si percepisce nel
posto posteriore, la sella, le maniglie, lo spazio disponibile, la presenza di
possibili ingombranti borse. Inoltre abbiamo diviso in due categorie questo
segmento: le moto al di sotto dei 1000 cmc , cioè più agili leggere rispetto al
secondo gruppo, quello delle e vere proprio navi del deserto. Nello stilare
questa classifica, ci rendiamo presto conto di quanto fosse divertente, e in
balia di questo euforia pensiamo di creare anche la classifica della moto
“Route 66”, cioè quella moto che potrebbe incarnare gli stilemi del viaggio
coast to coast, la moto più bella del salone e in contrapposizione quella più
brutta, la moto “ciofeca”.
LA MOTO “CIOFECA”
The winner is:……….
In questo caso non abbiamo stilato una vera e propria
classifica, difficile trovare una moto tale di questo aggettivo tra gli stand
della fiera, ma secondo noi dal punto di vista puramente estetico questa moto della
Honda è alquanto particolare. I progettisti giapponesi han voluto riproporre
delle linee squadrate puramente dedicate al cartone animato in voga negli anni
’80, da qui il suo nome. Sotto la sua sella bassissima e alloggiato lo stesso
motore dell’integra e alla Nc 750, quindi con una potenza di 55cv. Rispetto
alle sue sorelle cambia la misura dell’interasse (1645mm, contro i 1540), il
cannotto di sterzo (33°, rispetto i 27°) e la ruota posteriore di ben200/50.
Tutte caratteristiche che fanno denotare una seduta comoda ma alquanto
rilassata. Il prezzo poi non aiuta di certo i numeri di vendita in quanto i
12000 euro, sono significativi per una moto che osa.
Stay tuned per scoprire le nostre altre classifiche dall'Eicma!!!!!!
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