Tecnica e recensioni


RECENSIONE BORSE DA MOTO SHAD SERIE TERRA

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RECENSIONE BORSE DA MOTO SHAD SH59X E SH35


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PNEUMATICI PIRELLI SCORPION RALLY STR


Ormai penso che il tassello sia entrato nel mio modo di essere, mi piace sterrare, ho la moto che mi permette
di farlo e la trovo anche più seducente quando la vesto con delle scarpette capaci adattarsi a molteplici terreni. Ultimamente poi la sete d'avventura di molti bikers ha portato le case produttrici ad annoverare tra i loro prodotti pneumatici sempre più performanti, specifici ed anche belli da vedere. È il caso dei Pirelli Scorpion Rally STR. Il montaggio sull'Africa Twin è avvenuto prima della partenza per l'avventura in Sardegna (Sardegna Gran Tour 2019) in sostituzione dei precedenti Pirelli P 90. Mii ha colpito sin da subito il disegno della loro carcassa posteriore con un tassello longitudinale ampio che copre la larghezza del pneumatico per adattarsi sia sull'asfalto che sui terreni accidentati tipici dell'off-road, contrariamente ad un disegno più classico sull'anteriore. Devo dire che appena uscito dall'officina
sono stato quasi tentato di tornare indietro per la sensazione sgradevole di legnosità sul davanti che mi  portava ad un'eccessiva chiusura della curva, tanto da far nascere una malsana insicurezza nell'affrontare le prime svolte. Ci son voluti diversi km e delle curve prima di ricredermi sul loro comportamento. Sulle strade sarde tortuose, una più bella dell'altra, con un asfalto perfetto, dove si fa fatica a concentrarsi sul bellissimo paesaggio ma si diventa architetti che si divertono a creare traiettorie geometriche formate dalla congiunzione di una miriade di punti di corda ho incominciato a ritrovarmi a fare pieghe importanti con un anteriore preciso nell'entrata in curva e granitico nel mantenere la traiettoria impostata, con il posteriore che segue doveroso. Ci si ritrova a viaggiare a ritmi sostenuti
senza accorgersene, pensando addirittura che la ruota da 21 sia diventata più piccola! 
E nello sterrato? Anche in questo caso il divertimento non manca. Il tassello oltre ad essere bello da vedere diventa efficace sia sui fondi asciutti sia su quelli bagnati donando un bel grip capace di aggredire i terreni di qualsiasi natura. Anche in tratti caratterizzati da fango, le Pirelli sono riuscite a cavarsela egregiamente, pur viaggiando noi in coppia e avendo quindi sempre l'anteriore alleggerito. In conclusione, posso dire di aver riscontrato tanti pregi su una gomma strapazzata per circa ormai 2000 km, sempre con due passeggeri a bordo e spesso con moto a pieno carico, capace di affrontare il mondo del moto turismo a 360°. Difetti? L'eccessivo deterioramento. Anche in questo caso le promesse della casa su grandi percorrenze si stanno rivelando ottimistiche. Saranno stati gli asfalti abrasivi della Sardegna, gli sterrati affrontati in coppia ma sono consapevole che il divertimento ha un prezzo!


Max

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COMPLETO DA TOURING ALIKE BY WHEELUP: GIACCA WANDER E PANTALONI PORTAL



Eccoci oggi con la RECENSIONE del completo da touring che ci accompagna da qualche migliaia di Km nei nostri viaggi: la giacca WANDER ed il pantalone PORTAL del brand ALIKE di WHEELUP.




Abbiamo già avuto modo di testarli in svariate condizioni e situazioni: sotto al sole e sotto alla pioggia, con temperature dai 5 ai 25 gradi, su strade sterrate e su asfalto ed anche nella nostra ultima, grande avventura, il "SARDEGNA GRAN TOUR 2019", dove ne hanno vissute insieme a noi delle belle!!

Abbiamo gradito in particolar modo tre aspetti di questi completi:

- la grande VESTIBILITA', in quanto sia la giacca che il pantalone vestono in modo molto confortevole; troviamo che siano ottimi completi per fare del mototurismo a 360°, ideali sia per il viaggio su asfalto, ma anche in offroad, quando cambia l'impostazione di guida e ci si ritrova a viaggiare in piedi sulle pedane o quando la situazione richiede che pilota e passeggero siano meno statici sulla moto ed assecondino i suoi movimenti a causa delle varie asperità del terreno. In tutte queste situazioni il completo rimane addosso davvero confortevole!! 


– la cura per i DETTAGLI, infatti siamo dell'idea che cerniere, bottoni e cuciture siano localizzate in posizioni ideali, mirate per consentire di richiudere ed aprire le stesse anche mentre si è in marcia o in condizioni poco agevoli durante il viaggio, con grandissima facilità da parte del biker che li indossa (un esempio su tutti: le grandi prese d'aria "Gradual-Air" poste nella giacca all'altezza del petto, facili e comode da aprire e chiudere!).

– la RESISTENZA ALL'ACQUA, infatti li abbiamo già potuti testare sotto incessanti acquazzoni e sia la giacca che i pantaloni si sono dimostrati totalmente waterproof! 


In ultimo, ma non da ultimo, troviamo che l’ottimo rapporto QUALITA'/PREZZO incida moltissimo sui fattori positivi che potrebbero portare il motoviaggiatore a scegliere di acquistare questi prodotti: la giacca Wander è infatti disponibile nei negozi Wheelup ed online sul sito www.wheelup.it ad € 208,60, mentre i pantaloni Portal si trovano a 132,70 €, prezzi assolutamente super concorrenziali rispetto a prodotti similari dei marchi più blasonati del settore ma che, se le caratteristiche si confermano positive così come da nostro primo impatto ed utilizzo, si attesta un grandissimo asso nella manica a favore di questo brand!

Riteniamo quindi che questo sia un completo da turismo a 360°, capace di soddisfare anche i palati dei più esigenti motoviaggiatori!!



Le nostre avventure proseguono… insieme a Wheelup ed Alike!







Max & Cry



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RECENSIONE BORSE SHAD SH59X ESPANDIBILE, SH35, E16P, ZULUPACK




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TUTORIAL MONTAGGIO MANOPOLE RISCALDATE TECNOGLOBE MAN 120



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BORSE SHAD: TOP CASE ESPANDIBILE SH59X, BORSE LATERALI RIGIDE SH35 E BORSA DA SERBATOIO PIN SYSTEM E-16p



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TOP CASE ESPANDIBILE SHAD SH58X


Il nuovo top case che accompagna noi di "Il mondo dietro la visiera" durante i nostri viaggi, è l'ultima
geniale uscita della casa spagnola Shad, l'SH58X. Questo prodotto non rappresenta il solito bauletto da moto! Infatti a Barcellona, quando l'hanno ideato e progettato, hanno pensato a qualcosa di totalmente innovativo, rendendolo un ottimo compagno di viaggi che vada incontro alle esigenze di spazio che richiede ogni tipo di uscita in moto, da quella più breve giornaliera a quella anche molto lunga. Infatti, la particolarità che rende geniale questo top case, è quella di poterlo regolare in tre diverse dimensioni: la L, con 46 litri di capacità,
per le necessità di ogni giorno, la XL corrispondente a 52 litri, per trasferte più lunghe e la dimensione XXL dove la capacità di questo bagaglio raggiunge i 58 litri e permette di affrontare anche il viaggio più lungo senza dover combattere con i soliti problemi relativi allo spazio. Montarlo sulla moto è stato molto semplice, le istruzioni che accompagnano il baule stesso sono chiare ed intuitive, infatti l'operazione di montaggio per noi è durata 20 minuti. Il design che Shad ha  voluto regalare a questo prodotto è molto sportivo ed elegante al tempo stesso, con la parte superiore in simil carbonio (disponibili inoltre altre cover per personalizzare
ulteriormente il bauletto, nel colore bianco, titanio e nero metallizzato); ammettiamo che ci piace molto il look della nostra "V" con questo importante accessorio montato nella sua parte posteriore. Il SH58X si apre e chiude con una semplice serratura chiamata smart lock system, che vi permetterà anche in modo molto facile di staccare il baule stesso dalla vostra moto, quando la vostra necessità è quella di portarlo via insieme a voi. Il passeggero viaggia comodo grazie al comodo schienale, un optional che se si viaggia in due, è quasi indispensabile per far sì che la schiena di chi siede dietro non si curvi assumendo una postura scorretta e che, una volta appoggiato a questo accessorio,  sentirà di viaggiare rilassato e
con la schiena in posizione eretta.  Gli altri accessori facoltativi disponibili per questo top case sono la pratica borsa interna espandibile, adatta per portare via con una sola mossa tutto il contenuto del bauletto, ed i fanali posteriori, ottimi per aggiungere ancor più visibilità alla vostra moto. Sino a questo momento abbiamo usato questo top case sia in condizioni meteo buone, ma anche sotto forti temporali e confermiamo che risulta essere totalmente waterproof! Ma.. cosa possiamo mettere in questo bauletto? Per rendere bene l'idea vi diciamo nella versione XXL possiamo inserire tranquillamente i nostri due caschi integrali con frontino. La versione L è adatta ad ospitare due caschi integrali di normale dimensione. Nella versione L potete inserire un casco di tipo jet, con molte altre cose al suo fianco. In conclusione possiamo dire di ritenerci pienamente soddisfatti di questo ottimo alleato nato apposta per noi, moto viaggiatori!
L'OPINIONE DI MAX: sistema molto valido e pratico da gestire in base alle esigenze delle  diverse uscite. Apprezzo molto anche il sistema di apertura/chiusura con maniglia a scomparsa. Facile il montaggio sia dell'intero bauletto sulla moto stessa, che dello schienale poggia schiena. Finalmente un design che non è più una "cosa a sè" ma che rappresenta un prolungamento della moto. Unico difetto: non a prova di lancia quindi occhio ai lavaggi.

L'OPINIONE DELLA CRI: da passeggero posso confermare la comodità dell'accessorio optional del poggia schiena, che permette di viaggiare in posizione eretta senza assumere strane posture che altrimenti farebbero venire dopo poche ore in moto un gran mal di schiena. Molto interessanti gli optional per personalizzare il top case e per renderlo più simile alla propria moto. Innovativo il sistema che permette di espandere il bauletto raggiungendo anche la capacità di 58 litri... per non sentirsi più dire "questo non ci sta, lascialo a casa!".




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BORSE PER MOTO SHAD

La moto viene usata per molteplici scopi.

C'è chi la usa per scoprire i propri limiti in pista, chi la usa per svincolarsi meglio nel convulso traffico cittadino delle grandi città, chi la usa per assaporare la libertà che si prova nella gita del fine settimana e chi poi si avventura in veri e propri viaggi alla scoperta di luoghi sempre più lontani. Per ognuno di questi impieghi, il motociclista sta diventando sempre più esigente nell'attuare i propri scopi: la moto deve essere quel mezzo che riesce a far da tramite tra lui ed il suo fine. Quindi proprio per questo sono nate aziende capaci di produrre accessori che insieme al mezzo meccanico riescano a condurre il motociclista a compiere il proprio scopo. Una di queste è SHAD, una realtà spagnola,
leader nella produzione di sistemi Top Case e selle per gran parte dei marchi del settore, con sistemi innovativi sia per quanto riguarda le moto sia per gli scooter. Siamo stati molto orgogliosi di essere stati scelti da un'Azienda di questo spessore per testare i suoi prodotti. Per quelli ai quali piace viaggiare ed andare alla scoperta dei più bei angoli del nostro paese come accade a noi, è necessario molte volte organizzare il viaggio rendendolo il più confortevole possibile.
Più i Km aumentano e più ci si ritrova ad organizzare il trasporto di tutto quello che può servire per trascorrere un viaggio sereno. Vestiti, indumenti, completi anti pioggia, tenda e sacco a pelo per chi ama il campeggio, ma non solo: cartine topografiche, macchine fotografiche, telefoni ed anche qualche attrezzo per affrontare quando capita gli inconvenienti meccanici. Per venire incontro a queste esigenze, Shad ci ha messo a disposizione una borsa serbatoio, la SL 20, un bauletto posteriore, l'SH 48 e le saddle bags E 48 come borse laterali. Abbiamo testato il tutto nel nostro viaggio in Croazia, non avevamo in questo caso l'ingombro del sacco a pelo perchè ci siamo affidati a diverse strutture ricettive,
ma tutto il resto descritto sopra è entrato alla perfezione nelle borse, comprese due maschere per fare snorkeling! La borsa da serbatoio ha una capacità di 20 l, con la possibilità di estenderla a 25 e l'ho trovata un giusto compromesso tra praticità, in quanto non ostacola molte manovre, e non impedisce la lettura del quadro strumenti. ha un'entrata molto utile per un cavo USB ed ha nella parte superiore una tasca trasparente per la classica lettura della cartina stradale, anche se molte volte io ne ho approfittato per l'alloggiamento dello smartphone. E' facile da applicare, grazie alle cinghie universali dotate di ganci, quindi utili nel rifornimento di carburante per staccare velocemente la borsa, in più è dotata di bretelle per trasformarla all'occorrenza in un pratico zainetto. 
Il bauletto SH 48, come si evince dalla sigla, ha una capacità di 48 litri che fanno si che due caschi integrali prendano posto senza problemi al suo interno. Ha una linea accattivante ed ha in dotazione (optional) delle cover da colori diversi da poter abbinare al colore della propria moto.  E' fornita di due elementi in gommapiuma che fungono da poggia schiena che donano al passeggero una postura molto comoda. L'applicazione della piastra e del bauletto, grazie alla descrizione di montaggio, risulta molto facile e tra le cose che mi sono piaciute di più c'è il pratico tasto dell'apertura molto intuitivo, ergonomico e non visibile dall'esterno. Per quanto riguarda le borse semi-rigide laterali, se il bauletto mi è piaciuto fin dall'apertura dell'imballo, le E 48 mi hanno destato qualche perplessità forse perchè abituato all'utilizzo di borse laterali rigide. Ma mi sono dovuto ricredere immediatamente,
fin dal montaggio il mio grado di soddisfazione è cresciuto esponenzialmente. Hanno un telaio molto esile dal punto di vista visivo, quindi quando non sono montate sono questo è quasi invisibile, ma robusto nel compiere il proprio dovere nel tenere ancorate le borse in ogni condizione di guida, inoltre hanno una facilità di montaggio imbarazzante, in quanto vanno avvitate alle pedane del passeggero. Hanno una bellissima linea che si sposa con il design di qualsiasi moto, dalle sportive alle naked, a quelle più turistiche come la nostra "V", tanto
che per tutta la durata della nostra avventura croata abbiamo deciso di non rimuoverle mai, riempiendole ognuna con uno zaino che di volta in volta, tappa dopo tappa, all'occorrenza portavamo con noi nelle strutture prenotate per i nostri pernottamenti.In definitiva le E 48 possono essere una valida alternativa, anche meno costosa, alle classiche borse rigide, per quelli che usano le borse laterali solo le poche volte nelle quali compiono viaggi più lunghi della classica gita del fine settimana.Il nostro viaggio nelle terre croate e bosniache si è appena conclusa ma mi ritrovo spesso a rivedere le diverse fotografie scattate alla V-Strom immersa nei diversi, fantastici paesaggi, orgoglioso di  notare quanto sia maestosa la mia "dark lady" in tenuta da viaggio e per questo devo ringraziare Shad per aver contribuito a renderla tale. 

Max



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TOMTOM RIDER 410 GREAT RIDES EDITION.

Molto spesso ci si ritrova a dibattere sulle diverse diatribe che ogni giorno influenzano il nostro modo di vivere: se preferiamo il mare alla montagna,
il gelato alla frutta o quello alla crema, la moto da strada o da turismo e così via.. si potrebbe andare avanti all'infinito ma oggi Il mondo dietro la visiera vuole cercare di risolvere uno dei dibattiti più accesi in tutto il mondo fra noi motociclisti, ossia tra chi preferisce usare la carta stradale per orientarsi nei suoi viaggi e chi si affida esclusivamente ai navigatori satellitari. C'è una fetta di bikers che si "diverte"
a districarsi tra le linee colorate che formano la rete viaria delle varie cartine geografiche ed un'altra fetta che piano piano si è abituata alle nuove tecnologie legate ai sempre più evoluti navigatori. Noi centauri "maturi" abbiamo fatto i conti, volenti o nolenti, con le carte per individuare una destinazione, per poi vedere nascere e crescere questi nuovi dispositivi capaci di trovare e tracciare il percorso più breve per raggiungere un luogo scelto dall'utente.
Ormai ne esistono di ogni tipo e grandezza, ma per noi motociclisti quelli più usati e conosciuti sono quelli legati alla marca olandese TomTom, con la linea Rider. Un prodotto studiato appositamente per chi usa la moto, con una scocca resistente all'acqua oltre che agli urti ed uno schermo touch capace di "leggere" la mano avvolta dal guanto. Io personalmente, lo ammetto, sono uno di quei motociclisti che hanno affiancato l'uso della cartina con quello del navigatore, per poi convertirmi al credo dei satelliti. Soprattutto da quando ho scoperto quanto mi piace creare itinerari, percorsi su piattaforme come Google Earth (magari supportato dalla sempre cara e vecchia carta topografica) per poi convertirli in tracciati leggibili anche dai navigatori.E questo il TomTom Rider 410 Great Rides Edition lo sa fare benissimo. L'abbiamo sperimentato nella nostra avventura lungo la via Francigena dove ho creato un vero tracciato tutto mio
capace di affiancare la via che percorrono centinaia di pellegrini a piedi. E' stato facilissimo trasportarla sul dispositivo grazie al programma TomTom My Drive Connect che ha memorizzato nei "Miei percorsi" l'itinerario pronto ad essere utilizzato in ogni momento. Non solo: nel corso del nostro viaggio ho potuto constatare che il TomTom è un mezzo capace di trasformarsi in un vero e proprio coopilota indicando i fornitori di carburante, gli autovelox presenti lungo il tracciato e nel caso di tutor, se si stesse percorrendo un'autostrada, calcola anche la velocità media per capire se siamo nei limiti del Codice. Ed anche se per qualche motivo sono stato costretto a saltare parte del tracciato ideato,
lui è sempre stato pronto a ricalcolare la strada per riprenderlo. Insomma, nella nostra avventura verso Roma è stato un vero protagonista. In ogni nostra uscita poi ho potuto provare anche le altre sue qualità, come nell'avventura "2° episodio la passione dietro la visiera: il motociclismo"  dove ho testato la caratteristica principale di un navigatore cioè il tracciamento di una strada dopo aver scelto la destinazione.
Con lui si può arrivare in un luogo preciso grazie all'inserimento dell'indirizzo oppure tramite un punto d'interesse e grazie anche al suo audio chiaro, collegabile via bluetooth ai propri interfoni, non si sbaglia un ordine. In più col suo schermo che ruota di 90° si può sfruttare il senso di profondità nei tracciati pieni di curve. Tra le colline riminesi mi ha veramente sorpreso quando mi sono lasciato trasportare in un suo "itinerario emozionante", infatti tra le sue doti, digitando sullo schermo il traguardo, traccia un percorso che passa tra le strade coinvolgenti della zona, dopo aver scelto il grado di difficoltà e di altitudine.Direi che è una gran bella trovata per noi motociclisti sempre alla ricerca di emozioni. Nell'ultimo weekend, durante il giro "Tra mari e monti liguri"  abbiamo fatto prendere vita al TomTom collegandolo all'hotspot del telefono cellulare.
In questo modo si viene informati sul traffico, su possibili incidenti, su lavori stradali, aggiornando di volta in volta l'orario di arrivo. In questa maniera diventa un'arma infallibile soprattutto per chi lo usa tutti i giorni anche per motivi lavorativi. In questo periodo di apprendistato posso dire di ritenermi pienamente soddisfatto di questo prodotto, che nelle varie nostre uscite si è rilevato un valido compagno d'avventura. Unico neo che ho potuto notare è che effettivamente le curve segnalate sul dispositivo sono più facili di quanto non lo siano in realtà. Penso che le varie diatribe sui modi di essere sono sempre esistite ed esisteranno sempre, quindi per chi fosse amante dell'uso delle carte geografiche dico che questo TomTom Rider 410 può essere un oggetto da affiancare alla sua buona, vecchia, carta soprattutto in quelle situazioni più complicate come possono essere le vie di una grande città o come quando ci si deve orientare in un paese estero e spero di aver chiarito qualche dubbio a quei centauri ancora indecisi sull'acquisto del navigatore satellitare, anche in vista del viaggio estivo. Noi nel frattempo continueremo a studiare ogni sua particolarità magari andando a scoprire una parte del nostro pianeta su un percorso da lui tracciato, sfruttando la sua memoria di 16 GB contenente tra l'altro le mappe di tutti i paesi del mondo.



TomTom Rider 410 Great Rides Edition - link al sito ufficiale

Max
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PRIMO CAMBIO PNEUMATICI PER LA V-STRONG: LA MIA SCELTA DELLE PIRELLI SCORPION TRAIL.

Dopo circa 14.000 Km percorsi con i pneumatici originali Bridgestone, sono arrivato alla decisione di cambiare treno di gomme. Posso dire che con quelle fornite dalla Suzuki non mi sono trovato male, non mi hanno mai causato nessun problema, in qualsiasi condizione e tenendo conto che la maggior parte dei chilometri sono stati effettuati sempre con il carico aggiunto dalla mia zavorrina.

Quindi sarei potuto andare sul sicuro, chiedendo al gommista di fiducia di rimontare le stesse, ma si sa quanto a noi centauri piaccia complicarci la vita e così, perché non cambiare marca cercando al contempo di capirci qualcosa in più sulla stessa? Ed è a questo punto che viene il bello, perché scegliere quale tipo di scarpette far indossare alla compagna di avventure non è facile. Prima di tutto bisogna partire dal presupposto della scelta del "tipo" di gomma da montare. Nel caso della tipologia della V-Strong orientata prevalentemente al turismo, avrei potuto scegliere pneumatici prettamente stradali, decidendo di puntare sulla prestazione a scapito però della durata, oppure la tipologia più turistica adatta sia per fondi asfaltati ma già atti ad affrontare qualche facile strada sterrata (contrariamente ai primi) o addirittura esagerare optando per una gomma tassellata per chi osasse avventurarsi in percorsi accidentati.

Cercando poi su internet per decidere quale marca montare, si scoprono una miriade di case produttrici, dalle più note a quelle più sconosciute, ognuna delle quali ha vari modelli con caratteristiche molto differenti tra loro.
Sarebbe facile essere orientati già su un marchio in particolare, ma nel caso contrario ci si può divertire a leggere recensioni e caratteristiche su forum e siti dedicati, per scegliere il pneumatico più adatto alle proprie tasche ed alla propria moto, cosa che io ho fatto.



E solo il libretto di circolazione può fugare gli ultimi dubbi sul tipo di pneumatico da ordinare, leggendo bene le cifre che caratterizzano la larghezza (per esempio 180), la sezione trasversale (per esempio 55), il diametro del pneumatico, il simbolo che indica che siano esclusivamente per motociclette (M/C), il numero di riferimento della portata lorda (73), il simbolo di velocità (W) e se sono privi di camera d'aria (TL). Questo per un esempio di pneumatico con caratteristiche 180/55 17 M/C (73W) TL.

Dopo ore perse quindi dietro al pc, ho acquistato un treno di Pirelli Scorpion Trail, nate per uso turistico, quindi grandi divoratrici d'asfalto, ma anche atte a disimpegnarsi in un fuoristrada leggero, con un bel disegno scolpito nel battistrada.

Dal montaggio ad ora sono passati altri 14.000 Km, percorsi prevalentemente su strada sia nella stagione più calda, sia in quella più fredda, sia sull'asciutto che sul bagnato, donando una grande sicurezza alla guida in ogni frangente; non nascondo di essermi divertito, mentre macinavo tutta quella strada, a cercare di "maltrattare" sempre più spesso lo scorpioncino disegnato sull'estremità della spalla del pneumatico, nelle svariate curve fatte!
Posso dire quindi di essere soddisfatto dell'acquisto fatto qualche mese fa, anche se sono già pronto a ripetere tutto l'iter cibernetico-culturale per prenderne uno nuovo.


Mi piacerebbe adottare, per un confronto, il modello più recente Scorpion Trail II, con bi-mescola al posteriore, cioè una mescola più dura nella fascia centrale, per aumentare il chilometraggio di percorrenza, ed una mescola più morbida sul laterale per avere un grip quando la moto è in piega.

Pirelli Scorpion Trail II

Di sicuro mi divertirò a stuzzicare la mia curiosità cercando di trovare un altro set di gomme che mi soddisfi e di ritornare per il montaggio nell'officina Rigo Moto, specializzata nella preparazione di moto sia nel campo off-road, sia nel campo motard, che con la sua esperienza e competenza nel mondo agonistico nazionale ed internazionale è sempre pronto a dispensare qualche dritta. 



Max
 
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MONTAGGIO SMART BAR GIVI

Tutto è cambiato, anche il modo di viaggiare. Una volta bastava fare il pieno alla moto, girare la chiave e partire. L'itinerario era stampato nella mente dei centauri esperti o per i più meticolosi c'erano le carte stradali da consultare. Oggi il modo di viaggiare è diverso, ormai è molto meno avventuroso e lasciato al caso, più comodo, grazie sia alle informazioni che oggi giorno le moto sanno trasmetterci come ad esempio la quantità di carburante, il consumo istantaneo, la temperatura esterna, la pressione dei pneumatici, sia grazie a tutti i supporti tecnologici come gli smartphone ed i navigatori.
Tutte strumentazioni che fanno fatica a trovare spazio sulle nostre fedeli compagne.
A questo però hanno pensato le diverse marche di accessori aftermarket, che grazie ai loro ingegneri riescono a realizzare prodotti capaci di semplificare ancora di più la vita ai viaggiatori.
E' il caso ad esempio della Smart Bar della Givi, un supporto universale in alluminio per il fissaggio di porta navigatori e porta smartphone.




Il montaggio sulla moto è molto semplice. Prima bisogna verificare l'effettivo ingombro della barra, perché in caso si può tagliare a proprio piacimento. Io l'ho tagliata perchè la lunghezza originale interferiva con il manubrio della mia V-strom.
Una volta adattata alla propria moto, basta rimuovere i due bulloni del riser del manubrio (sulla mia moto, nascosti da due copri bulloni).




Una volta rimossi, si applica la barra scegliendo tra le due misure di bulloni che la casa fornisce; io ho scelto la più corta.




Centrati e serrati i bulloni si è pronti per il fissaggio dei nostri supporti tecnologici. La mia scelta sul supporto è caduta sempre su un prodotto Givi, in particolar modo sul porta cellulare S957B capace di ospitare il mio modello di telefonino.




All'interno della scatola si trova il vero e proprio involucro, l'attacco con sgancio rapido con staffa da fissare in questo caso alla smart bar,la copertura anti pioggia, la cinghia di sicurezza. Anche in questo caso l'applicazione è molto semplice. Decisa la posizione sulla barra serrare le viti dell'attacco del porta cellulare.




Accanto al porta cellulare io ho anche posizionato l'entrata usb per l'alimentazione già precedentemente montata e fissata sul manubrio.




E' un gioco da ragazzi poi fissare il portacellulare grazie all'attacco rapido previsto.




La cosa più facile: tutti e due i prodotti hanno una particolare semplicità di montaggio supportati da disegni ben fatti.

La cosa più difficile: applicare i due tappi per  chiudere i fori laterali della barra. Consiglio: applicali prima del montaggio sul riser del manubrio.




Un ringraziamento alla cortesia del rivenditore Motorace di Segrate, dove ho acquistato questi prodotti.

Max

 
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MONTAGGIO BAULETTO

Quando sei abituato alle scorribande solitarie o in gruppo, dove l'unico intento è toccare la meta prefissata e tornare indietro, non ne senti molto la mancanza. Ma quando si incomincia a viaggiare in due, programmando magari un breve soggiorno, allora bisogna incominciare a pensare a lui: il bauletto. Per molti sarà anche brutto da vedere, ma in quanto a praticità e comodità nessuno può obiettare.Ci sono svariate marche che trattano questo tipo di prodotto. Bisogna scegliere il materiale, il colore, la capienza. A me personalmente piacciono quelli in alluminio, robusti, adatti per qualsiasi viaggio, ma purtroppo i prezzi di questi modelli sono alti. Oltre all'impatto estetico, comunque cercavamo un bauletto capace di contenere i nostri due caschi integrali, così alla fine, dopo qualche giro nei negozi specializzati, la nostra scelta cade sul modello Trekker della Givi da 52l. Anche se l'acquisto vero e proprio l'abbiamo fatto tramite internet, nel negozio online Motomail.it , dove siamo riusciti ad avere un piccolo sconto rispetto al prezzo di listino.








Nel giro di una decina di giorni stavo già leggendo le istruzioni di montaggio, dopo aver aperto il pacco, arrivato in perfette condizioni. Ero già pronto con i miei attrezzi da piccolo meccanico convinto che nel giro di 10 minuti avrei visto la mia V-Strong dotata del suo nuovo accessorio, anche perchè nei vari negozi i commessi mi avevano promesso che il montaggio avrebbe potuto farlo chiunque e in pochi minuti. Devo dire che mi ritengo, fino ad ora per lo meno, il classico motociclista al quale piace guidare ma che nella meccanica non è una gran cima. Quindi con le istruzioni in mano pensavo che una vite lì, un bullone là e il bauletto oplà! invece più passavano i secondi e più sembrava che in quei due foglietti avessero saltato qualche disegno!! In effetti non erano molto chiari tutti i passaggi da seguire, ma con un po' di intuito e pazienza ho capito il meccanismo ed ho cominciato l'operazione. Per esempio, una cosa che non è molto chiara ma è fondamentale per iniziare il lavoro di montaggio è che bisogna svitare le viti della piastra già esistente per posizionare gli spessori per poi sostituirle con le viti in dotazione col bauletto. Una volta capita questa operazione le altre sono più chiare e dettagliate.


 





I dieci minuti si sono triplicati, infatti ci ho messo circa mezz'ora per montarlo, ma una volta fatto, ci stava proprio bene sul V!

E' passato del tempo da quando l'ho comprato e posso dire che sono pienamente soddisfatto dell'acquisto effettuato. I 52 litri permettono di stivare i due caschi più qualche piccolo oggetto, oppure nel periodo estivo le due giacche più i completi da pioggia che prendono posto perfettamente dentro di esso.
Il prossimo passo spero sia quello di dotare la mia piccola-grande V-Strong delle due borse laterali dello stesso modello per poter affrontare anche i viaggi più lunghi.

Max




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Ok, vogliamo girare il mondo, va bene, ma dove partiamo?? La scelta delle giacche!

Da qualche parte bisogna pur partire, o no?? E dovendo Max prendere una giacca nuova per la moto, e Cry farsi da zero l'abbigliamento da zavorrina professionista, abbiamo cominciato a guardarci in giro per fare il primo acquisto motociclistico di coppia.. e vai di giacche!! Siamo stati orientati fin da subito a scegliere delle giacche a tre strati in tessuto, possibilmente utilizzabili per tutte e quattro le stagioni, qualcosa da touring insomma, avendo anche intenzione di fare più avanti anche viaggi lunghi. 
Abbiamo cominciato a girare qualche negozio specializzato, l'idea era comunque di prendere qualcosa di buon livello senza spendere un capitale, visto che di accessori da comprare ce ne sono una valanga se si vuole viaggiare ben equipaggiati!!!
Inutile dire che la Cry, nonostante le nostre necessità fossero queste, andava sempre per finire col provare i giubbottini in pelle, rigorosamente rosa e neri, che facevano la loro sporca figura ma non erano quel che serviva a noi!! Si è comunque ripromessa di comprarne uno prima o poi, le piacciono così tanto..!!!
Alla fine ci siamo ritrovati a fare delle ricerche online e abbiamo addocchiato un modello dell'Alpinestars che ci piaceva molto, sia per caratteristiche che per prezzo, della linea Andes Drystar e così una volta prese le misure, che sul sito dell'Alpinestars sono fortunatamente molto chiare e dettagliate, abbiamo fatto l'acquisto, tempo una settimana avevamo le nostre bellissime giacche nuove di zecca, ed ecco il primo tassello del puzzle per prepararci a partire per le nostre future avventure! Tra l'altro le abbiamo testate un pomeriggio per un giro di prova in sella alla nuova Triumph Tiger 800 xr, ci saranno stati si e no 8 gradi, forse qualcosa meno, e dobbiamo dire che si sono rivelate resistentissime al freddo, promosse!!!!!!!
Il costo sulle quali si riescono a trovare online è di 150/160 euro l'una, basta cercare bene.
Max
Link al sito Alpinestars



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